venerdì, agosto 31, 2012
Amano (Iaea): «Molto lavoro resta ancora da fare e non dobbiamo abbassare la guardia»

GreenReport - Mentre nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi continuano i controlli ed i lavori sui reattori interessati dalla catastrofe avvenuta dopo il terremoto/tsunami dell'11 marzo 201, la Tokyo electric power company ha annunciato che all'inizio di questa settimana ha estratto il primo materiale nucleare da uno dei reattori, il numero 4. Quando è avvenuto il disastro nucleare, nella piscina dell'edificio del reattore 4, all'ultimo piano, era stoccato combustibile nucleare esaurito, ma c'era anche un nuovo lotto di combustibile.

Dopo la catena di incidenti ed esplosioni che ha colpito i reattori della centrale nucleare in molti temevano che il combustibile presente nell'unità 4 costituisse un grave rischio per la sicurezza, in particolare in caso di un altro forte terremoto. Il reattore è stato danneggiato in un incendio che potrebbe essere stato innescato o della fusione avvenuta nel reattore 3.

Per tutta l'estate i "liquidatori" della Tepco sono stati impegnati alla demolizione della parte superiore dell'edificio del reattore 4 per cercare di arrivare al combustibile. A luglio è stato estratto con successo un singolo fuel assembly e questa settimana la Tepco ha presentato le foto che mostrano l'ispezione dell'assembly.

Sul suo blog ospitato da Nature, Geoffrey Brumfiel spiega che «Un assembly è fondamentalmente un sacco di lunghe cannucce ripiene di pellet di combustibile all'uranio. Questa (nella foto che pubblichiamo, ndr) in particolare è piena di carburante fresco, quindi non è particolarmente radioattiva (il che spiega perché tutti sono in piedi intorno ad essa). Questo, inoltre, non sembra essere per niente danneggiato, il che è abbastanza notevole, considerando quello che ha passato. C'è un po' di corrosione sulle aste, ma che potrebbe essere precipitato ferro dell'acqua utilizzata per raffreddare la piscina».

Secondo Margaret Harding, un ingegnere nucleare di Wilmington, North Carolina, «Nel fondo della piscina ci sono alcuni detriti provenienti dagli incendi e dalle esplosion».

La Tepco e gli esperti dicono che le condizioni delle "canne" estratte sono un segno positivo: «Significa che può essere possibile iniziare lo scarico dei circa 1.500 fuel assemblies dalla piscina dell'unità 4 e spostarli in una zona di stoccaggio comune che sarà molto più sicura rispetto alla posizione attuale.

I liquidatori di Fukushima Dsaiichi hanno già rimosso il pesante coperchio del pressure containment vessel del reattore per permettere l'operazione di prelievo e scaricamento.

Intanto a Vienna si conclude oggi la sessione della Convention on nuclear safety (Cns) che riunisce 700 partecipanti che rappresentano i 75 Stati aderenti. Si tratta del "Second Extraordinary Meeting and the Organizational Meeting for the Sixth Review Meeting" convocati proprio per analizzare la situazione dopo l'incidente nucleare di Fukushima Daiichi.

Nel suo intervento il direttore generale dell'International atomic energy agency (Iaea), Yukiya Amano ha

osservato che «un anno dopo che è stato adottato il Piano d'azione sulla sicurezza nucleare, l'Iaea ha compiuto progressi significativi in diversi settori chiave, tra cui: la valutazione delle vulnerabilità della sicurezza delle centrali nucleari, il potenziamento dei servizi Iaea peer review, migliorando la preparazione alle emergenze e la capacità di risposta e la revisione delle norme di sicurezza dell'Iaea».

Il giapponese Amano, un esponente della lobby nucleare del suo Paese che fin al giorno prima del disastro di Fukushima Daiichi giurava sull'assoluta sicurezza delle centrali nucleari nipponiche, ha anche evidenziato che «l'Iaea ha organizzato riunioni di esperti internazionali per analizzare gli aspetti tecnici dell'incidente e garantire che siano appresi i giusti insegnamenti. Il Piano d'azione sulla sicurezza nucleare incoraggia gli Stati membri a cooperare per massimizzare gli insegnamenti tratti dall'incidente di Fukushima Daiichi ed a produrre risultati concreti nel più breve tempo possibile».

Anche se la minaccia nucleare di Fukushima Daiichi sembra ormai scomparsa dalle pagine dei giornali internazionali, Amano ha invitato «gli Stati membri, l'Iaea e le altre parti interessate a mantenere il nostro senso di urgenza e il nostro impegno ad attuare pienamente il piano d'azione. Molto lavoro resta ancora da fare e non dobbiamo abbassare la guardia».


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