venerdì, agosto 24, 2012
Un progetto della Custodia di Terra Santa per conservare questo luogo e allo stesso tempo formare giovani mosaicisti palestinesi

di Miriam Mezzera 

Appena fuori dalle mura della Città Vecchia di Gerusalemme, ai piedi del Monte degli Ulivi, si trova l'imponente Basilica del Getsemani, dove si ricorda l'inizio della Passione di Gesù. Ogni giorno sono circa cinquemila i pellegrini o i semplici visitatori che passano accanto agli ulivi milllenari dell'Orto degli Ulivi e varcano il portale della Basilica, per andare a prostrarsi su quella grande pietra posta sotto l'altare o per ammirare i mosaici che ricoprono le volte interne .

Questa Basilica, come molti altri Luoghi Santi di questa terra, appartiene ai frati francescani della Custodia di Terra Santa: una presenza che dura da oltre otto secoli, e che fin dall'inizio mette al centro della propria missione due servizi: quello di conservazione dei Luoghi Santi e quello di sostegno alla presenza cristiana locale. Negli ultimi anni, per portare avanti questi importanti compiti affidatigli dalla Chiesa Universale, la Custodia si è dotata di uno strumento laico - una ONG chiamata ATS pro Terra Sancta - in grado di supportarne tecnicamente la missione, attraverso la realizzazione di progetti specifici.

Ed è così che recentemente ATS pro Terra Sancta ha lanciato il progetto "Getsemani: conservare il passato e formare il futuro". Un progetto che coniuga il restauro di una delle aree monumentali e spirituali più importanti di Gerusalemme con il coinvolgimento della comunità locale, attraverso la realizzazione di corsi di formazione per giovani mosaicisti locali. L'intervento di restauro del tetto e dei mosaici presenti all’interno della Basilica e sulla facciata, profondamente danneggiati, era necessario per permettere ai numerosi pellegrini che si recano in Terra Santa di continuare a visitare e celebrare in questa bellissima Basilica. Allo stesso tempo, si è voluto render direttamente partecipi di questo intervento alcuni giovani di Gerusalemme, che attraverso un corso di formazione sul campo stanno imparando dalle mani esperte di alcuni mosaicisti l'arte del restauro. E potranno in futuro lavorare alla conservazione di altri siti e trasmettere a loro volta le conoscenze acquisite durante questo tempo.

I ragazzi coinvolti nel progetto del Getsemani - Anas, Salam, Muntasser, Raed e Dana - sono tutti molto giovani, alcuni di loro hanno da poco terminato gli studi superiori, altri sono già iscritti all'università, ma tutti dimostrano grande entusiasmo per la nuova esperienza formativa. Raed, uno dei mosaicisti che tiene il corso, racconta di quando lui stesso venne formato al restauro e alla produzione dei mosaici: "Ho partecipato al primo progetto di questo tipo intorno al 2000: prevedeva il restauro del palazzo di Hisham a Gerico e la formazione di giovani mosaicisti. Dopo quell'esperienza, ho lavorato al restauro della Basilica della Natività di Betlemme, di diverse sinagoghe, del Santo Sepolcro e di altri luoghi ancora. Ora posso trasmettere gli insegnamenti ricevuti e l'esperienza accumulata negli anni a questi ragazzi, che diventeranno gli specialisti del domani e potranno a loro volta insegnare ad altri".

Questa è proprio l'idea con cui si sono concepiti questi corsi di formazione, portati avanti nel tempo sia da ATS pro Terra Sancta che dal Mosaic Center di Gerico, dove Raed lavora a tempo pieno: imparare e trasmettere il valore della conservazione del patrimonio storico, culturale, archeologico alle generazioni successive. Precisa Raed: "Gli obiettivi di queste esperienze formative sono principalmente due: conservare al meglio il nostro patrimonio culturale e creare opportunità di lavoro per i giovani studenti coinvolti, trasmettendo loro la passione per l'arte del mosaico. Ora al Mosaic Center di Gerico ci sono undici persone esperte in restauro, e con loro possiamo portare avanti molti progetti".

Scopo del progetto portato avanti da ATS pro Terra Sancta è anche, in senso più allargato, quello di approfondire la conoscenza e il legame dei ragazzi di Gerusalemme con il loro territorio, così ricco di storia e di bellezze artistiche. Si organizzeranno infatti, al termine dei lavori, visite guidate e attività di diverso tipo per i ragazzi delle scuole di Gerusalemme.

Il progetto, nella sua prima fase di realizzazione, è reso possibile grazie al sostegno del programma PMSP (programma del consolato italiano a sostegno delle municipalità palestinesi), del Comune di Rovereto, della Fondazione Opera Campana dei Caduti e della Fondazione della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Ma la ONG della Custodia di Terra Santa continua a cercare nuovi finanziatori per poter portare avanti questo progetto unico per il suo valore storico e culturale. Per saperne di più sul progetto del Getsemani, cliccate qui.


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