domenica, agosto 12, 2012
Parlare di scienza della visione e dei principi base della conoscenza umana in modo semplice e divertente? Basta un pizzico di magia.

Almanacco della Scienza (CNR) - I due neuroscienziati del Barrow Neurological Institute di Phoenix, Arizona Stephen Macknick e Susana Martinez-Conde approfondiscono in 'I trucchi della mente: scienziati e illusionisti a confronto', edito da Codice, i concetti relativi ai fenomeni visivi e cognitivi attraverso lo studio dei principi che stanno alla base dei trucchi di magia. Vuoi capire come sia possibile smaterializzare un pezzo di metallo, muovere gli oggetti con la forza del pensiero oppure tagliare in due una bella fanciulla? Questo è il libro giusto per scoprirlo, ma non solo. La magia diventa un mezzo, lo strumento per comprendere meglio i meccanismi fondamentali della percezione. Nel processo cognitivo il sistema visivo assume un ruolo tanto fondamentale quanto complesso. Una macchina ha un procedimento costante e ben determinato per ottenere l'informazione. L'essere umano, invece, grazie alla soggettività e al suo continuo evolversi, non può catalogare l'informazione attraverso la produzione di un input sempre ripetibile e uguale a se stesso. Nel processo di apprendimento i dati retinici catturati dal nostro occhio devono confrontarsi con schemi preimpostati del nostro cervello, primordiali e ottenuti dall'esperienza di tutti i giorni. L'informazione finale è il risultato di un confronto tra dati ed esperienze vissute e dovrà dunque tenere conto di determinate aspettative. Grazie alla comprensione di questo metodo è possibile realizzare illusioni ottiche in grado di mettere alla prova tale processo e di farci percepire realtà al di fuori dell'esperienza comune.

Questo libro è insomma sulla 'neuroscienza della magia', o 'neuromagia', termine inventato dagli autori, compagni sul lavoro e nella vita.

Non si tratta solo di scoprire i trucchi del mestiere del mago, ma di andare oltre, di comprendere i meccanismi alla base di come percepiamo il mondo: il punto d'incontro tra scienza e magia in questo caso è l'interesse verso il principio di funzionamento del cervello e verso i meccanismi cognitivi. Capire come un mago sia in grado di 'manipolare' la nostra mente aiuta a comprendere anche come spesso tecniche analoghe siano utilizzate, nella realità di tutti i giorni, dalle campagne pubblicitarie e nei rapporti interpersonali e a intendere meglio fenomeni naturali come il fatto che la luna appaia di diverse dimensioni al variare delle ore oppure che ci insegua insieme alle stelle mentre siamo in viaggio.

L'illusione ottica? Niente di più reale, dunque.

Elisabetta Baldanzi Fonte: Elisabetta Baldanzi, Istituto nazionale di ottica del Cnr, Firenze, tel. 055/2308259, email: elisabetta.baldanzi@ino.it


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