Almeno 32 persone sono state arrestate in Libia in seguito all’esplosione di tre autobombe a Tripoli che ieri hanno causato la morte di due persone e il ferimento di altre due.
Misna - Dell’attacco, avvenuto nella centrale via Omar Mukhtar, sono stati accusati presunti fiancheggiatori del vecchio regime di Muammar Gheddafi che, secondo il Libya Herald, sarebbero stati anche in grado di controllare in diretta le comunicazioni del ministero degli Interni. Gli attentati sono i primi del genere a Tripoli dalla caduta di Gheddafi e secondo alcune fonti il bilancio avrebbe potuto essere anche più grave se altri due ordigni, rimasti inesplosi, fossero stati azioni con successo. Le due bombe inesplose erano state piazzate nei pressi del ministero degli Interni e del ministero dell’Immigrazione.
Gli attentati hanno avuto grande clamore in Libia dove si attende a giorni la nascita del primo governo dopo le elezioni dello scorso luglio. L’esecutivo sarà frutto di un’alleanza di larghe intese e negoziati sono ancora in corso per stabilire chi sarà incaricato di formarlo. Il governo avrà tra i principali compiti quello di far ripartire l’economia libica e di traghettare il paese in questa fase di transizione.
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