Secondo un rapporto pubblicato dal National Snow and Ice Data Center
Usa, durante le prime due settimane di agosto, l'estensione del ghiaccio
marino artico ha continuato a mantenersi al di sotto del record
negativo del 2007: «A partire dal 13 agosto l'estensione del ghiaccio
era già tra le quattro estensioni minime estive più basse dei dati
satellitari, con circa cinque settimane che rimangono della stagione di
scioglimento.
GreenReport - L'estensione del ghiaccio marino è calata rapidamente tra il 4 agosto e l' 8 agosto. Anche se questo calo è coinciso con un temporale intenso sopra il Mar Glaciale Artico centrale, non è chiaro se la tempesta abbia spinto la rapida perdita di ghiaccio. Nel complesso, le condizioni meteorologiche nel Mar Glaciale Artico, lungo l'estate del 2012 sono state un mix, senza uno schema coerente». Il 13 agosto l'estensione del ghiaccio marino artico era di 5,09 milioni di Km2, 69 milioni di Km2 al di sotto della media 1979-2000 e 483mila km2 in meno del precedente record minimo del 2007. Il ritiro dei ghiacci marini si è verificato in particolare nel versante atlantico dell'Artico, nel Mare di Beaufort e, a causa della rapida perdita di ghiaccio nelle ultime due settimane, il Mare della Siberia Orientale. Il ghiaccio è vicino alla norma 1979-2000 solo al largo della costa nord-orientale della Groenlandia. Vicino alla costa nella Siberia orientale continua ad essere ghiacciato il tratto della Rotta del Mare del Nord così come resta bloccato dal ghiaccio l'ingresso occidentale del Passaggio a Nord Ovest con lo stretto di McClure che è ancora chiuso.
Il rapporto del National Snow and Ice Data Center sottolinea che «il ritmo medio di perdita di ghiaccio dalla fine di giugno è stato rapido, di poco più di 100.000 chilometri quadrati (38.000 miglia quadrate) al giorno. Tuttavia, questo ritmo è quasi raddoppiato per alcuni giorni all'inizio di agosto durante una forte tempesta ciclonica artica». Diversamente dall'estate del 2007, quando sull'Oceano Artico centrale si era stabilita un'alta pressione, mentre una bassa pressione interessava la costa settentrionale euroasiatica, «l'estate del 2012 è stata caratterizzata da condizioni variabili. La temperatura dell'aria al livello di 925 hPa (circa 3.000 metri sopra la superficie del mare) da 1 a 3 gradi Celsius (1,8-5,4 gradi Fahrenheit) sopra la media 1981-2012 è stata la regola dal centro della Groenlandia, nel nord del Canada, in Alaska e nel nord dell'Oceano Artico centrale.
Temperature più fredde rispetto alle condizioni medie (1 a 2 gradi Celsius o 1,8-3,6 gradi Fahrenheit) sono state osservate in una piccola regione della Siberia orientale che si estende nel Mare della Siberia Orientale, contribuendo a spiegare la persistenza di una bassa concentrazione di ghiaccio in questa regione fino ai primi di agosto». I ricercatori si aspettano che il record negativo di estensione dei ghiacci marini artici venga battuto entro la fine di agosto e potrebbe essere inferiore a 4 milioni di Km2. Se questo trend dello scioglimento dei ghiacci marini artici continuerà, il ghiaccio potrebbe scomparire completamente in estate molto prima di quanto gli scienziati prevedessero, addirittura entro la fine di questo decennio.
Ted Scambos del National Snow and Ice Data Center ha spiegato alla Reuters «tutto questo indica un punto che va in una sola direzione: abbiamo reso la terra più calda. Quello che stiamo vedendo è un mare più aperto dove vedevamo il ghiaccio. Semplicemente non ha l'aspetto di quello che uno scienziato polare artico si aspetterebbe di vedere. E' aperto, la calotta è molto piccola. E' una cosa viscerale. Lo guardi e non sembra proprio più l'Oceano Artico».
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.