giovedì, agosto 16, 2012
Un’altra giornata di violenze in Siria tra esercito e militanti anti-Assad. Gli scontri in tutto il Paese hanno già provocato almeno 20 morti. Intanto dall’ONU giunge un rapporto che denuncia le violenze nel paese. La Russia invita invece l’Occidente a non boicottare gli accordi di Ginevra.  

Radio Vaticana - Due violente esplosioni a Damasco, di fronte all’hotel dove risiedono i funzionari dell’Onu, hanno inaugurato alle 8.05 di stamattina la tornata di violenze della giornata. L’attentato è stato rivendicato dall’Esercito siriano libero, il principale gruppo dell’opposizione, il quale ha però precisato che “l’obiettivo non era l’Onu. Il target era una riunione di militari per il coordinamento delle operazioni”. Nessuna vittima, ma la risposta non si è fatta attendere. Un raid aereo dell’aviazione siriana, nel nord del Paese, ha già provocato diverse vittime, mentre gli scontri proseguono ovunque. Nel frattempo l’Onu ha pubblicato 104 pagine di dossier in cui si conferma la responsabilità dell’esercito nel massacro di Houla, la città sunnita rasa al suolo a fine maggio. Il rapporto accusa però anche l’opposizione: “entrambe le parti si stanno macchiando di crimini contro l’umanità”. Intanto dalla Mecca, dal meeting dell’Organizzazione per la Conferenza Islamica – dove la Siria non è presente per volontà di tutti i partecipanti tranne l’Iran – il re saudita, che sostiene la resistenza sunnita anti-Assad, ha lanciato l’iniziativa di un dialogo tra sunniti e sciiti. Sembra che Abdallah tenda la mano a l’Iran, suo principale nemico ma anche vicinissimo al regime siriano.

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