domenica, agosto 12, 2012
Oltre 250 morti, più di 2.000 feriti è il drammatico bilancio, ancora non definitivo di un terremoto di magnitudo 6.4 che ha colpito il nord-ovest dell’Iran, nei pressi della città di Tabriz. Al lavoro le squadre di soccorso ma molti villaggi risultano isolati: interrotte le linee elettriche e quelle telefoniche, migliaia le persone sfollate.

Radio Vaticana - La prima scossa di magnitudo 6.4 alle 16.53 ora locale a 60 km dalla città universitaria di Tabriz, la seconda 6.3, 11 minuti dopo, stesso epicentro. Si tratta del cosiddetto distretto altamente sismico di Iran-Armenia-Azerbaijan. Subito panico tra i cittadini, circa 1 milione e mezzo di persone, riversatesi nelle strade poi il ritrovamento dei primi corpi e dei feriti ma il bilancio – secondo il ministero dell’Interno resta assolutamente provvisorio. Una sessantina i villaggi colpiti, 10 quelli gravemente danneggiati che in queste ore sono stati raggiunti dagli elicotteri e dalle unità di soccorso. “I nostri accessi sono stati tagliati, ha detto Mahmoud Mozaffar, capo delle operazioni della Mezzaluna Rossa, e possiamo comunicare con l'area soltanto via radio” a Tabriz invece i danni sarebbero solo materiali e non si ha, per ora notizia di vittime. “C’è preoccupazione riferiscono ancora le autorità soprattutto perché non si riesce ad avere un’idea esatta della situazione”. Molte le persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni perché pericolanti. In tilt il traffico sulle principali vie di comunicazione.

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