giovedì, agosto 23, 2012
A Merlino il documento è stato allegato al piano urbanistico e consentirà il controllo della società civile sull'operare delle imprese vincitrici degli appalti 

 Città Nuova - Nel corso degli ultimi anni il tema della tutela della legalità e della lotta alle mafie è diventato di drammatica attualità anche in alcune regioni del Nord Italia, fino a pochi anni fa considerate immuni da questo fenomeno.Invece la mafia, le mafie, sono presenti anche in Lombardia e qui fanno ottimi affari. Tra i settori che rappresentano i principali varchi di accesso della criminalità organizzata uno dei più importanti è senza dubbio quello dell’edilizia e delle trasformazioni urbanistiche. Il radicamento delle mafie in questo settore è stato facilitato da un sistema normativo (quello introdotto dalla Legge Urbanistica Regionale della Lombardia n. 12/2005) che, basandosi sui principi della discrezionalità e della flessibilità, rende difficile ogni attività di indirizzo e di controllo da parte delle amministrazioni pubbliche. Un’ulteriore criticità è causata dalla mancanza di qualunque tipo di norma anti-mafia per il settore dell’edilizia privata: tutta la corposa normativa esistente in termini di contrasto alla criminalità organizzata è valida, infatti, solo ed esclusivamente per la realizzazione delle opere pubbliche. È facile comprendere come questi due elementi, uniti al fatto che comunque la Lombardia rappresenta una delle aree economicamente appetibili e quindi le occasioni per riciclare denaro sporco non mancano.

Merlino, è un piccolo comune di circa 1.800 abitanti, situato al confine tra le province di Lodi, Milano e Cremona. Nei prossimi anni, sarà interessato da importanti interventi infrastrutturali: la nuova Tangenziale est esterna di Milano, la riqualificazione della Strada paullese e il prolungamento della linea di metropolitana MM3 fino al confine con il comune di Paulloche. Occasioni che aumenteranno le pressioni economiche per lo sfruttamento del territorio.

Così Merlino ha deciso di affrontare il tema della legalità proprio nel settore delle trasformazioni urbanistiche private per garantire maggiore trasparenza e incentivare nei propri cittadini scelte di onestà e maggiormente consapevoli dei rischi di infiltrazioni mafiose. Approvare il Protocollo di Legalità, come allegato del proprio piano urbanistico comunale, è certamente un segnale che si configura come una sorta di fair trade immobiliare, che intende, da un lato, incentivare un consumo critico da parte della cittadinanza anche nel settore delle costruzioni e dall’altro, promuovere un modello di economia il cui principale obiettivo sia quello di elaborare una forma di sviluppo sociale e territoriale maggiormente ‘sostenibile’ e non improntato esclusivamente al perseguimento del massimo profitto ad ogni costo.

Facendo leva su un principio innovativo introdotto dalla Legge Regionale, che consente di attribuire un bonus volumetrico del 15% a favore di interventi di riqualificazione urbana nei quali sia ravvisabile un “rilevante beneficio pubblico”, il Comune incentiverà quegli operatori immobiliari che, sottoscrivendo in modo del tutto volontario il Protocollo adotteranno pratiche trasparenti, consentendo il controllo e la partecipazione della comunità locale, a garanzia di uno sviluppo improntato sulla legalità.

Con la sottoscrizione del Protocollo gli operatori immobiliari si impegnano a presentare all’Amministrazione comunale i propri bilanci aziendali, i casellari giudiziali dei soci, i dati e i pagamenti effettuati verso i subappaltatori e subcontraenti; ad aprire conti correnti dedicati per consentire la tracciabilità dei flussi finanziari e ad adempiere agli altri obblighi, previsti finora solo per gli appalti pubblici, dalla Direttiva del 23 giugno 2010 “Controlli antimafia preventivi nelle attività «a rischio» di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali” e dalla Legge 13 agosto 2010, n. 136 “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia”.

In questo modo il concetto di “rilevante beneficio pubblico”, che solitamente viene interpretato dalle amministrazioni comunali in termini di efficienza energetica, a Merlino è stato declinato in un’ottica di sostenibilità economica e sociale, con l’obiettivo di contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata in questo settore e di incentivare quelle imprese sane che possono rappresentare il motore economico di un territorio, come quello lombardo, che per troppo tempo ha finto di non vedere i rischi di infiltrazioni malavitose.

Silvano Gianti

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