È partita l’avventura riminese della quarta edizione del Festival Francescano: 28, 29 e 30 settembre. Tre giorni di incontri, attività e spiritualità per riportare Chiara e Francesco nelle piazze e nelle strade e riflettere sull’attualità del loro carisma.
È stata inaugurata questa mattina (28 settembre) con l’intervento di Mons. Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini, la quarta edizione del Festival francescano. In occasione del centenario clariano appena concluso, il festival francescano quest’anno è dedicato alla figura della Santa assisana e propone una riflessione sul femminile e sulle donne nella società, nel lavoro, nella chiesa. Hanno introdotto l’intervento di Mons. Lambiasi Gloria Lisi, vice Sindaco di Rimini, Stefano Vitali, Presidente della Provincia, fra Bruno Bartolini, Presidente del Mo.Fra. dell’Emilia Romagna e fra Alessandro Caspoli, Presidente del Festival francescano.
Dopo aver sottolineato l’importanza del Festival francescano per la città di Rimini che, come ricordava Stefano Vitali è una città ricca ed opulenta ma anche desiderosa di spiritualità - una Assisi dell’Emilia Romagna come è stata definita - è stata ribadita l’importanza di una testimonianza francescana nelle strade e nelle piazze della città.
Presenti al Festival oltre 150 francescani, frati e suore, senza contare i conventi di clarisse che nell’Emilia Romagna sono 18 e che in occasione del Festival proporranno incontri con i partecipanti. L’intervento di Mons. Lambiasi dal titolo “Le donne nel Vangelo” ha proposto una duplice riflessione: sulla situazione della donna che Gesù ha trovato quando “ha posto la sua tenda in mezzo a noi” e su cosa Gesù ha lasciato agli uomini in proposito. Riprendendo il brano della creazione nella Genesi è evidente come non ci siano differenze tra uomo e donna, come entrambi siano stati creati a immagine e somiglianza di Dio e siano stati benedetti da Lui. Anche la donna quindi, come l’uomo, era uno “specchio in cui Dio si riflette sulla terra”.
Questa situazione ideale era andata perduta anche al tempo di Gesù che si è trovato a dover infrangere vari tabù come ad esempio avvicinarsi ed entrare in luoghi dedicati alle donne, toccare una donna in giorno di sabato per guarirla come nell’episodio della guarigione della suocera di Simone o l’incontro con l’adultera. Tutte situazioni in cui Gesù con il suo comportamento, i suoi gesti e le sue parole testimonia la parità tra uomo e donna, creature di Dio.
“C’è un posto per la donna ai piedi di Gesù, come discepola.” Interessante l’analisi del brano evangelico di Luca in cui viene narrato l’incontro di Gesù con Maria di Betania, sorella di Lazzaro e Marta. Maria sta ai piedi di Gesù per ascoltarlo. È questo il tipico atteggiamento del discepolo. Gesù la lascia stare anzi, risponde alla sorella Marta spiegando che Maria si prenderebbe così la parte migliore. Inoltre, dai Vangeli si può capire che Gesù aveva al seguito anche delle donne. Anche in Galati 3, 28 è evidente come nel pensiero e nel desiderio di Gesù non ci fossero discriminazioni di nessun tipo, né razziale, né sociale, né sessuale: “Né giudeo né greco; né schiavo né libero; né maschio né femmina”. “Francesco e Chiara hanno interpretato la concezione dell’uomo e della donna in un modo pienamente umano e fedelmente evangelico”, ha concluso Mons. Lambiasi lasciando al Festival un punto di partenza su cui riflettere i prossimi giorni.
Ne parleranno domani, 29 settembre, alle 10,30 Marco Bartoli, storico medievista, uno dei maggiori conoscitori della figura di Chiara d’Assisi e alle 11,00 Jacques Dalarun, esperto di movimenti religiosi femminili in Italia tra il XIII e il XIV secolo che parlerà di Chiara d’Assisi e Chiara da Rimini. Nel pomeriggio, alle 14,45, la testimonianza di suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata che ha vissuto per 24 anni in Kenya. Sempre nel pomeriggio è previsto l’intervento di Mons. Luigi Negri, vescovo di S. Marino-Montefeltro; don Timothy Verdon, storico dell’arte e alle 16,30 l’intervento di Rita Borsellino, europarlamentare che da anni ha intrapreso una lotta per la legalità, dopo la morte del fratello.
Numerose saranno le attività di piazza per i più piccoli a partire dalle 15,00 con frate Mago e Maga Maghella come pure lo spettacolo teatrale di Fantateatro, “Chiara…una volta”, presso la Corte degli Agostiniani. Interessante iniziativa quella di “Pagine sparse”, alle 15,00, proposta dalle “Persone libro” dell’Associazione Donne di carta, dalle quali poter ascoltare alcune delle pagine più belle dei libri.
Da non dimenticare l’incontro con le Clarisse presso il Monastero di S. Bernardino, alle 17,00, e la Preghiera francescana delle 19 in Piazza Tre Martiri. Assolutamente da non perdere il musical “Chiara e Francesco – l’amore quello vero”, i cui biglietti si possono acquistare presso l’infopoint. In caso di pioggia, tutte le iniziative si svolgono in sedi alternative al chiuso. Per questo, si consiglia di consultare il sito del Festival
È stata inaugurata questa mattina (28 settembre) con l’intervento di Mons. Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini, la quarta edizione del Festival francescano. In occasione del centenario clariano appena concluso, il festival francescano quest’anno è dedicato alla figura della Santa assisana e propone una riflessione sul femminile e sulle donne nella società, nel lavoro, nella chiesa. Hanno introdotto l’intervento di Mons. Lambiasi Gloria Lisi, vice Sindaco di Rimini, Stefano Vitali, Presidente della Provincia, fra Bruno Bartolini, Presidente del Mo.Fra. dell’Emilia Romagna e fra Alessandro Caspoli, Presidente del Festival francescano.
Dopo aver sottolineato l’importanza del Festival francescano per la città di Rimini che, come ricordava Stefano Vitali è una città ricca ed opulenta ma anche desiderosa di spiritualità - una Assisi dell’Emilia Romagna come è stata definita - è stata ribadita l’importanza di una testimonianza francescana nelle strade e nelle piazze della città.
Presenti al Festival oltre 150 francescani, frati e suore, senza contare i conventi di clarisse che nell’Emilia Romagna sono 18 e che in occasione del Festival proporranno incontri con i partecipanti. L’intervento di Mons. Lambiasi dal titolo “Le donne nel Vangelo” ha proposto una duplice riflessione: sulla situazione della donna che Gesù ha trovato quando “ha posto la sua tenda in mezzo a noi” e su cosa Gesù ha lasciato agli uomini in proposito. Riprendendo il brano della creazione nella Genesi è evidente come non ci siano differenze tra uomo e donna, come entrambi siano stati creati a immagine e somiglianza di Dio e siano stati benedetti da Lui. Anche la donna quindi, come l’uomo, era uno “specchio in cui Dio si riflette sulla terra”.
Questa situazione ideale era andata perduta anche al tempo di Gesù che si è trovato a dover infrangere vari tabù come ad esempio avvicinarsi ed entrare in luoghi dedicati alle donne, toccare una donna in giorno di sabato per guarirla come nell’episodio della guarigione della suocera di Simone o l’incontro con l’adultera. Tutte situazioni in cui Gesù con il suo comportamento, i suoi gesti e le sue parole testimonia la parità tra uomo e donna, creature di Dio.
“C’è un posto per la donna ai piedi di Gesù, come discepola.” Interessante l’analisi del brano evangelico di Luca in cui viene narrato l’incontro di Gesù con Maria di Betania, sorella di Lazzaro e Marta. Maria sta ai piedi di Gesù per ascoltarlo. È questo il tipico atteggiamento del discepolo. Gesù la lascia stare anzi, risponde alla sorella Marta spiegando che Maria si prenderebbe così la parte migliore. Inoltre, dai Vangeli si può capire che Gesù aveva al seguito anche delle donne. Anche in Galati 3, 28 è evidente come nel pensiero e nel desiderio di Gesù non ci fossero discriminazioni di nessun tipo, né razziale, né sociale, né sessuale: “Né giudeo né greco; né schiavo né libero; né maschio né femmina”. “Francesco e Chiara hanno interpretato la concezione dell’uomo e della donna in un modo pienamente umano e fedelmente evangelico”, ha concluso Mons. Lambiasi lasciando al Festival un punto di partenza su cui riflettere i prossimi giorni.
Ne parleranno domani, 29 settembre, alle 10,30 Marco Bartoli, storico medievista, uno dei maggiori conoscitori della figura di Chiara d’Assisi e alle 11,00 Jacques Dalarun, esperto di movimenti religiosi femminili in Italia tra il XIII e il XIV secolo che parlerà di Chiara d’Assisi e Chiara da Rimini. Nel pomeriggio, alle 14,45, la testimonianza di suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata che ha vissuto per 24 anni in Kenya. Sempre nel pomeriggio è previsto l’intervento di Mons. Luigi Negri, vescovo di S. Marino-Montefeltro; don Timothy Verdon, storico dell’arte e alle 16,30 l’intervento di Rita Borsellino, europarlamentare che da anni ha intrapreso una lotta per la legalità, dopo la morte del fratello.
Numerose saranno le attività di piazza per i più piccoli a partire dalle 15,00 con frate Mago e Maga Maghella come pure lo spettacolo teatrale di Fantateatro, “Chiara…una volta”, presso la Corte degli Agostiniani. Interessante iniziativa quella di “Pagine sparse”, alle 15,00, proposta dalle “Persone libro” dell’Associazione Donne di carta, dalle quali poter ascoltare alcune delle pagine più belle dei libri.
Da non dimenticare l’incontro con le Clarisse presso il Monastero di S. Bernardino, alle 17,00, e la Preghiera francescana delle 19 in Piazza Tre Martiri. Assolutamente da non perdere il musical “Chiara e Francesco – l’amore quello vero”, i cui biglietti si possono acquistare presso l’infopoint. In caso di pioggia, tutte le iniziative si svolgono in sedi alternative al chiuso. Per questo, si consiglia di consultare il sito del Festival
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