"Le bombe cluster bandite dalla Convenzione di Oslo – ratificata anche dall’Italia – non possono essere più finanziate con i soldi provenienti da paesi che l’hanno sottoscritta".
Agenzia Misna - "Non basta sventolare la crisi per giustificare la cecità umanitaria che caratterizza alcune prese di posizione seppur velate: di bombe cluster la gente muore e forse è bene che la gente sappia che finanzia omicidi in paesi in cui magari sottoscrive adozioni a distanza”: colpiscono e sono dure le parole di Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna italiana contro le mine, che oggi alla Camera dei Deputati di Roma ha partecipato alla presentazione di una proposta di legge per contrastare il finanziamento di qualunque attività collegabile alle mine antiuomo, alle munizioni e submunizioni cluster.
L’Italia che si presenterà per la prima volta come Stato parte al prossimo vertice di Oslo (dall’11 al 14 settembre) nella sua legge di ratifica della Convenzione ha chiaramente accolto il principio che anche il supporto finanziario alla produzione, detenzione e commercio delle munizioni a grappolo sia un comportamento da sanzionare penalmente. Da esso non può dunque essere escluso il tema del supporto finanziario di banche nazionali a aziende estere attualmente coinvolte nella produzione di ordigni con effetti indiscriminati.
“La proposta di legge giace da due anni nella Commissione finanza e tesoro senza neanche essere stata calendarizzata. E’ quanto mai illuminante il fatto che addirittura le banche, in genere recalcitranti su alcuni argomenti, si muovano più velocemente delle istituzioni” conclude Schiavello ricordando il volontario disimpegno dei principali istituti bancari italiani dal finanziamento di società coinvolte nella fabbricazione di cluster.
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