venerdì, settembre 14, 2012
La Lepse è una nave militare sovietica che da più di 20 anni incombeva con la sua minacciosa presenza nel porto di Murmansk, con le stive zeppe di combustibile nucleare esausto, rappresentando uno dei più grandi pericoli di contaminazione per l'artico russo e per i Paesi vicini. Oggi, dopo anni di proteste e richieste finalmente questo relitto nucleare sarà rimorchiato per andare verso la demolizione.

GreenReport - La Lepse, che nel suo periodo di massimo splendore era stata utilizzata come nave-appoggio per la flotta dei rompighiaccio nucleari russi, dal 1988 era abbandonata in banchina al porto di Atomflot, la base dei rompighiaccio nucleari russi 4Km a nord di Murmansk, una città di 305.000 abitanti, ora sarà trainata da in un cantiere navale più a nord dove sarà smantellata a terra e le scorie nucleari verranno inviate per lo stoccaggio in un centro di "sicurezza nucleare" russo. Bellona, l'Ong norvegese-russa che da anni denuncia la pericolosissima situazione dei cimiteri nucleari a Murmansk e nell'Artico russo, è soddisfatta ed il suo presidente Frederic Hauge ha sottolineato: «La Lepse da decenni pone un grave pericolo per le persone e per l'ambiente nella Russia nordoccidentale.Questo è un primo passo importante verso la corretta gestione della nave radioattiva».

Nelle stive della Lepse ci sono cask e container che contengono 639 "spent nuclear fuel assemblies", cioè centinaia di tonnellate di materiale radioattivo, una buona parte delle quali è stata danneggiata durante l'incidente al rompighiaccio nucleare Lenin.

La Lepse è in realtà una vetusta carretta sovietica: progettata nel 1934, la costruzione è stata ostacolata dalla seconda guerra mondiale ed alla fine è stata dimenticata in un fiume in Ucraina. I sovietici si sono ricordati dello scafo quando hanno cominciato a costruire il rompighiaccio Lenin e nel 1961 la Lepse è stata adattata come nave da rifornimento del Lenin e della crescente flotta rompighiaccio: ritirava il combustibile nucleare esaurito e ricaricava i reattori rompighiaccio. Tra il 1963 e il 1981, la Lepse ha rifornito per ben 14 volte di combustibile nucleare i rompighiaccio a propulsione nucleare Lenin, Arktika e Sibir. Nel 1981 è stata ancora una volta adattata per farla diventare una pattumiera nucleare galleggiante, nella quale stoccare parti e scorie radioattive dei rompighiaccio e gli elementi di combustibile nucleare esaurito. Inoltre, durante la Guerra Fredda, la Lepse ha partecipato al tragico scarico di scorie radioattive nei mari di Barents e Kara, seminando i fondali dell'Artico di un pericolo nucleare la cui gravità comincia ad essere davvero compresa solo negli ultimi anni.

La Lepse sarà smantellata dal Nerpa, un cantiere navale "vietato" nella regione di Murmansk. Secondo Andrei Zolotkov, direttore di Bellona Murmansk, «la Lepse sarà tagliata a pezzi. La nave sarà messa in un bacino di carenaggio, dove la sua prua e poppa sarà segata». Si pensa che proprio la poppa contenga gran parte delle scorie radioattive, la prua dovrebbe ospitare pochissimo materiale e nella parte centrale della nave è stoccato il combustibile nucleare esaurito. Zolotkov spiega che «sopra le parti restanti della nave sarà costruita una protezione. All'interno verranno costruiti una gru e un impianto di ventilazione e verrà fornita tutta l'attrezzatura necessaria per la gestione dei rifiuti radioattivi».

Alexander Nikitin, presidente dell' Environment and right center di Bellona, spiega i gravi rischi che comporta la bonifica e lo smantellamento: «La tecnologia che verrà utilizzata sarà dettata dalla condizione delle barre di combustibile nucleare esaurito. Le barre di combustibile esaurito che possono essere estratte tranquillamente saranno rimosse dalla nave e inviate alla Mayak Chemical Combine, negli Urali meridionali. Altre che sono danneggiate, come quelle a bordo del Lepse provenienti dal rompighiaccio Lenin, avranno bisogno di tecnologie di rimozione che più o meno dovranno essere specificamente inventate allo scopo. Sarà uno standard trial ed un error process».

Se questi elementi di combustibile danneggiati non potranno essere estratti, potrebbero, mediante un accordo speciale, essere inviati a Sayda Bay dove vengono stoccati in maniera "tradizionale" intere parti di reattori nucleari navali. Ma per poter ricorrere all'invio di barre di combustibile nucleare esaurito danneggiate a Sayda Bay sarebbero necessari accordi speciali all'interno dell' establishment nucleare russo.

Nikitin sottolinea che «i metalli irradiati e il combustibile esaurito sono due tipi molto diversi di scorie radioattive. La rimozione della Lepse da Murmansk , dove rappresentava una minaccia radiologica per tutta la città, è certamente una mossa essenziale per il suo smantellamento, ma il vero dramma della storia della Lepse potrebbe ancora avvenire».

Hauge è d'accordo: «Quello che sta accadendo ora è solo un primo passo, ma è molto meglio che la nave venga stoccata a terra. Quando si trova sulla trafficata baia di Kola, c'è un significativo rischio di collisioni accidentali con altre navi».

Gli ambientalisti ricordano che i lavori avviati oggi sono il frutto delle loro denunce, iniziate nel 1992 quando i contatori geiger di un team di Bellona saliti sulla Lepse impazzirono per le radiazioni. Nel 1995 è stato avviato un progetto di bonifica della Lepse che vede coinvolte l'Unione europea e le autorità per la sicurezza nucleare russe. «La gestione della Lepse è stato un lavoro politico pionieristico - ricorda Hauge - Questo è stato uno dei primi finanziamenti inviati direttamente da Bruxelles alla Russia dopo la caduta del muro di Berlino, e siamo orgogliosi di aver contribuito».

Ma è stato solo nel 2003 che il progetto Lepse è stato avviato e che sono stati firmati gli accordi per il finanziamento del programma di rottamazione. I donatori occidentali si sono impegnati a fornire 13 milioni di euro per svuotare la Lepse dal suo carico di combustibile nucleare esaurito. Secondo le stime ufficiali russe, l'intero progetto di smantellamento costerà più di 30 milioni di dollari. Da allora, il progetto è stato ostacolato dai disaccordi tra le varie parti interessate, ma molti di questi ostacoli sono stati superati e la Lepse finalmente verrà demolita e il suo contenuto radioattivo stoccato in modo più sicuro.

Mentre la Lepse parte per il suo ultimo viaggio verso lo smantellamento sale la preoccupazione per la salute degli 8 membri dell'equipaggio che hanno vissuto a tempo pieno a bordo della nave, esposti a livelli di radiazioni molto superiori a quelli consentiti dalle norme russe. Altri 30 lavoratori sono stati continuamente esposti a questi livelli radioattivi provenienti dal carico della nave. Secondo Hauge questi lavoratori sono i veri eroi del progetto Lepse.

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