venerdì, settembre 07, 2012
Il direttore: «Ma non va abbassata la guardia». In forte aumento solo i prezzi della carne

GreenReport - «I prezzi attuali non giustificano timori circa una possibile crisi alimentare mondiale». La buona notizia arriva per bocca del direttore generale della Fao, José Graziano da Silva (Nella foto), ed è un sospiro di sollievo dopo le fosco previsioni di cui anche greenreport.it ha dato notizia nei giorni scorsi. Tuttavia da Silva ha aggiunto: «Questo dato è rassicurante. Sebbene non vada abbassata la guardia» e «la comunità internazionale può e dovrebbe cercare di calmare ulteriormente i mercati» .

L'analisi del numero uno della Fao arriva a commento dei numeri dell'Indice dei prezzi alimentari che nel mese di luglio era aumentato del 6%, dopo tre mesi di ribassi, mentre in agosto i prezzi dei cereali e degli oli e dei grassi hanno subito poche variazioni, diversamente da quelli dello zucchero che sono calati bruscamente, compensando gli aumenti dei prezzi della carne e dei prodotti latto-caseari.

Nel report della Fao si sottolinea che sebbene ancora alto, l'Indice adesso si attesta a 25 punti al di sotto del picco di 238 punti raggiunto nel febbraio del 2011 e 18 punti in meno rispetto al livello dell'agosto 2011. Prezzi nella media, quindi, a parte qualche aumento per il grano e il riso, che compensa il leggero indebolimento di quelli del mais. Il peggiorare delle prospettive produttive del mais negli Stati Uniti e del grano nella Federazione Russa inizialmente aveva alimentato le quotazioni delle esportazioni. Ma verso la fine del mese i prezzi si sono attenuati a seguito delle abbondanti piogge che hanno interessato negli Stati Uniti zone solitamente colpite da siccità e dell'annuncio della Federazione Russa che non avrebbe imposto restrizioni alle esportazioni. La nuova domanda d'importazioni ha sostenuto le quotazioni internazionali del riso. C'è però un all'arma riguardo all'irrigidimento per i cereali del rapporto domanda-offerta nella stagione di commercializzazione 2012/13. Il Bollettino Fao sull'offerta e la domanda cerealicola, pubblicato insieme all'Indice dei prezzi alimentari, fa notare che la produzione cerealicola potrebbe non essere sufficiente a coprire del tutto l'utilizzo previsto per il 2012/13, indicando una contrazione degli stock cerealicoli superiore a quanto in precedenza anticipato. Per i cereali secondari- mais, orzo, sorgo, miglio, segala e avena -, nel report si sottolinea che la produzione è prevista intorno ai 1.148 milioni di tonnellate, 17 milioni di tonnellate in meno, ovvero un calo dell'1,5% rispetto al 2011. Questo ribasso riflette soprattutto la minore produzione di mais che si stima nel 2012 sarà di 864 milioni di tonnellate, 20 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2011.

Anche per la produzione mondiale di grano si prevede una diminuzione rispetto al mese di luglio. Si stima, infatti, che nel 2012 dovrebbe raggiungere i 663 milioni di tonnellate, 15 milioni di tonnellate in meno, con una diminuzione del 2% rispetto alle stime precedenti. La produzione di grano nella Federazione Russa diminuirà del 29% - 40 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2011, e si calerà bruscamente anche in Kazakistan e in Ucraina, rispettivamente del 47% e del 37. Invece per la produzione di grano degli Stati Uniti si anticipa un aumento del 13%, con una produzione superiore alla media che dovrebbe attestarsi intorno ai 61,7 milioni di tonnellate. Raccolti record sono previsti anche in India e in Cina.

E le altre commodity? L'Indice dei prezzi Fao per gli oli e i grassi ha registrato nel mese di agosto una media di 226 punti, dato invariato rispetto a luglio. Gli aumenti nei prezzi dell'olio di soia e le migliori quotazioni di quello di girasole sono stati neutralizzati dalla persistente debolezza di quelli dell'olio di palma.

Notevole, come detto, l'aumento del costo della carne, settore che peraltro in un'ottica di maggiore sostenibilità ambientale sarebbe bene riducesse i suoi volumi. L'Indice Fao ha registrato in agosto una media di 170 punti, un aumento di 4 punti ovvero del 2,2% rispetto a luglio. Tutti i prezzi della carne sono saliti, ma principalmente quelli del settore suino e avicolo a impiego intensivo di cereali. L'aumento di agosto fa seguito a tre mesi consecutivi di ribassi.

Per i prodotti latto-caseari l'Indice ha registrato in agosto una media di 176 punti, un aumento di 3 punti, vale a dire dell'1,6% rispetto a luglio, dovuto all'aumento dei prezzi del latte scremato in polvere, della caseina, del burro, del latte intero in polvere, mentre i prezzi dei formaggi sono rimasti invariati. Molto di questo incremento deriva da una domanda rafforzata insieme a difficoltà produttive in zone colpite da siccità e dall'aumento dei costi degli alimenti animali.

L'indice Fao dei prezzi dello zucchero in agosto ha registrato una media di 297 punti, un calo di 27,7 punti, ovvero dell'8,5% rispetto a luglio, e 97 punti in meno - il 25% - rispetto all'agosto dello scorso anno. Questo brusco calo riflette le migliori prospettive produttive dovute tra l'altro a più favorevoli condizioni climatiche in Brasile - il più grande esportatore di zucchero a livello mondiale - che hanno favorito il raccolto di canna da zucchero e il ristabilirsi delle piogge monsoniche in India.


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