lunedì, settembre 10, 2012
Come risolvere il problema di misurare l’aumento del livello del mare  

GreenReport - Un team di ricercatori britannici del National oceanography centre dell'università di Southampton e dell'università di Newcastle hanno presentato un'idea per valutare la massa degli oceani mondiali "pesandola" in un unico punto. Attualmente il livello globale dei mari è in aumento a circa 3 mm all'anno, ma le previsioni di aumento nel corso di questo secolo variano da 30 cm ad oltre un metro. Ci sono due modi nei quali i livelli globali degli oceani possono aumentare: l'acqua di mare può riscaldarsi e dilatarsi, portando il medesimo peso di acqua ad occupare più spazio; oppure, l'acqua riversata nell'oceano a causa dello scioglimento dei ghiacci a terra farà aumentare il peso dell'oceano.

Christopher Hughes, che insegna al National oceanography centre, spiega: «Abbiamo dimostrato che fare misurazioni accurate del cambiamento di pressione in un unico punto nel Pacifico ci indica la massa del mare del mondo. E sappiamo dove posizionare un tale strumento: nel Pacifico centrale tropicale, dove l'oceano profondo è più tranquillo. Questo manometro della pressione deve essere situato lontano da terra e dalla variabilità oceanica. Il principio alla base è un po' quello di guardare il riempimento della vasca da bagno: non dovete guardare in prossimità dei rubinetti, dove tutto quello che potete vedere sono spruzzi e vortici, bisogna guardare dall'altra parte, dove l'aumento è lento e costante».

Solo per un caso, dal 2001 si effettuano misurazione della pressione nell'Oceano Pacifico nell'ambito del National tsunami hazard mitigation program Usa, che si concentra sulla rilevazione delle piccole variazioni di pressione prodotte dalle onde profonde dell'oceano che diventano tsunami sulla costa. Da queste misurazioni il team di Rory Bingham, della School of civil engineering and geosciences dell'università di Newcastle, sono stati in grado di dimostrare che tra la fine di marzo e la fine di settembre di ogni anno entrano nel mare 6.000 miliardi netti di tonnellate di acqua, abbastanza per far aumentare il livello del mare di 1,7 cm, ma questa massa di acqua lascia gli oceani nei successivi 6 mesi.

Attualmente le variazioni e la velocità di aumento del livello degli oceani vengono misurate da migliaia di boe alla deriva, da indicatori di marea e satelliti, ma i metodi sono complessi e con grandi incertezze e secondo gli oceanografi britannici «una semplice misurazione della pressione potrebbe risolvere questo problema. Ma il problema è che un sensore abbastanza sensibile per misurare i cambiamenti a lungo termine non esiste ancora». Il team britannico spera che «gli ingegneri saranno all'altezza della sfida di sviluppare uno strumento in grado di misurare frazioni di millimetro di acqua (alcuni pascal) all'anno, mentre è fermo sotto un'enorme pressione di 4 km (più di due miglia e mezzo) di acqua».

Hughes sottolinea: «Certo, quello a cui siamo più interessati è la quantità di acqua che si accumula in mare ogni anno e su questo al momento non abbiamo problemi. Invece, mentre gli strumenti attuali sono in grado di misurare molto accuratamente le variazioni di pressione, abbiamo il problema di poter produrre risultati falsi con le tendenze a lungo termine. Questo è un obiettivo impegnativo. Le variazioni di pressione sono inferiori alla pressione di fondo di un fattore di circa 10 milioni, e l'oceano profondo, con l'erosione e le pressioni elevate, è un ambiente ostile per la componenti meccaniche. Tuttavia, ci sono molti altri sistemi di misura con questo tipo di precisione e non c'è alcuna ragione, in linea di principio, perché qualcuno con una nuova idea e un nuovo approccio non possa raggiungere questo obiettivo. La persona che avrà questa idea avrà risolto il problema più grande della scienza per misurare il livello del mare ed avrà prodotto uno strumento di enorme valore in altre branche della oceanografia».


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