mercoledì, ottobre 10, 2012
Un impegno di “estrema delicatezza” e “grande responsabilità”: l’ex primo ministro italiano e presidente della Commissione europea Romano Prodi ha definito oggi in questi termini l’incarico di inviato speciale dell’Onu per il Sahel che gli è stato conferito dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.  

Misna - In una nota diffusa sul suo sito online, Prodi sottolinea che “l’area del Sahel è destabilizzata da lontani e da recenti eventi politici e vi si concentrano situazioni drammatiche di carattere politico, economico, sociale e umanitario”. Prodi, si riferisce in un comunicato diffuso dal segretario generale dell’Onu, dovrà “dar forma a un’efficace risposta internazionale alla crisi complessa che colpisce i paesi e i popoli” del Sahel.

Uno dei compiti del nuovo inviato speciale, si legge nella nota delle Nazioni Unite, sarà “coordinare gli sforzi” in vista dell’applicazione della Strategia regionale integrata dell’Onu per il Sahel. Un impegno che si esplicherà attraverso “consultazioni su larga scala” con i rappresentanti dei paesi dell’area e delle organizzazioni regionali. “Prodi – si sottolinea nel comunicato – contribuirà a generare, sostenere e coordinare un impegno internazionale a sostegno degli sforzi dei paesi del Sahel ad affrontare crisi dalle molte sfaccettature, a partire da quella in Mali”. Il riferimento è a un conflitto civile cominciato a inizio anno, uno dei nodi più difficili da sciogliere in una regione dell’Africa di importanza strategica, scossa dalle ripercussioni del recente conflitto civile in Libia e ciclicamente teatro di carestie ed emergenze alimentari.

Dopo aver guidato il governo italiano e la Commissione europea, nel 2008 Prodi ha guidato un comitato dell’Onu e dell’Unione Africana incaricato di elaborare proposte sulle operazioni di peacekeeping nell’area sub-sahariana. Come presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli, ha mostrato il suo interesse per l’Africa anche attraverso un ciclo di conferenze sul tema dell’integrazione del continente.

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