Il governo del Ciad ha espulso il vescovo italiano di Doba, mons. Michele Russo, che durante un’omelia aveva espresso perplessità sulla gestione e la distribuzione dei proventi del petrolio nel Paese.
Radio Vaticana - Il governo ha dato una settimana di tempo al presule per partire. Ma secondo l'Agenzia Fides si prospetta un'apertura di dialogo da parte dell'esecutivo. Il servizio di Giulio Albanese: ascolta
Le autorità di N’Djamena hanno motivato la decisione spiegando che il missionario comboniano avrebbe svolto “attività incompatibili con il suo ruolo”. Questo perché il presule avrebbe pronunciato un’omelia, lo scorso 30 settembre, in cui criticava la gestione dei proventi del petrolio, denunciando il fatto che la popolazione locale viva nell’indigenza. Dietro questa vicenda, secondo alcuni osservatori, si celano gli interessi sia della nomenclatura politica locale, ma anche delle compagnie petrolifere, che già da tempo guardavano con sospetto al presule. Il Ciad produce in media 120.000 barili al giorno di greggio e già da tempo, diversi esponenti della società civile chiedono al governo di investire gli introiti prima di tutto per migliorare le condizioni di vita dei cittadini, anche considerando il fatto che le autorità locali si erano impegnate a investire il 70% delle entrate petrolifere nella riduzione della povertà.
Radio Vaticana - Il governo ha dato una settimana di tempo al presule per partire. Ma secondo l'Agenzia Fides si prospetta un'apertura di dialogo da parte dell'esecutivo. Il servizio di Giulio Albanese: ascolta
Le autorità di N’Djamena hanno motivato la decisione spiegando che il missionario comboniano avrebbe svolto “attività incompatibili con il suo ruolo”. Questo perché il presule avrebbe pronunciato un’omelia, lo scorso 30 settembre, in cui criticava la gestione dei proventi del petrolio, denunciando il fatto che la popolazione locale viva nell’indigenza. Dietro questa vicenda, secondo alcuni osservatori, si celano gli interessi sia della nomenclatura politica locale, ma anche delle compagnie petrolifere, che già da tempo guardavano con sospetto al presule. Il Ciad produce in media 120.000 barili al giorno di greggio e già da tempo, diversi esponenti della società civile chiedono al governo di investire gli introiti prima di tutto per migliorare le condizioni di vita dei cittadini, anche considerando il fatto che le autorità locali si erano impegnate a investire il 70% delle entrate petrolifere nella riduzione della povertà.
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