È stato diffuso su Wikileaks il Bia, l’accordo bilaterale Italia-America, detto ”Accordo ombrello” per il suo ampio spettro di applicabilità riguardo l’utilizzo delle basi militari nella nostra penisola, in particolare Vicenza, considerata luogo strategico per la lotta contro il terrorismo
Sulle ceneri di Site Pluto e sui terreni dell’ex aeroporto Dal Molin di Longare, un comune in provincia di Vicenza, meravigliosa città d’arte, sorgerà una mega installazione voluta dal Pentagono: si tratta di una nuova base militare americana che si aggiunge a Camp Ederle, attivata nel 1967, e all’Ederle 2, funzionante dal 2007. Il bel capoluogo veneto rischia di essere invaso dalla presenza bellica americana (saranno inviati 15.000 soldati e civili) e questo suscita non pochi dissensi e malumori fra i cittadini, che non intendono essere succubi di un accordo segreto stipulato il 20 ottobre del 1954. Si tratta di un trattato bilaterale detto Bia, Bilateral Infrastructure Agreement, che conferma la storica accondiscendenza dell’Italia nei confronti dell’America. Tutti i segreti relativi al patto sono stati diffusi in alcuni cablo su Wilikileaks.
Achille Variati, sindaco di Vicenza, sostiene i cittadini, che hanno organizzato molte manifestazioni e fiaccolate per protestare contro la subordinazione verso l’America. Ci sono state anche delle proposte di referendum per rivedere la legge sulla “servitù militare”, bloccate però dal Consiglio di Stato Il 2 settembre; inoltre è stata inviata una lettera a Napolitano affinché intervenga a favore delle autonomie locali: può essere ancora valido un accordo siglato quasi 60 anni fa, considerando i mutamenti dei rapporti internazionali?
A Vicenza saranno inviate truppe di terra per le missioni Africom, impegnate in operazioni militari su 53 paesi del continente africano. Il centro di addestramento di Vicenza sorgerà nel cuore dei colli iberici, che saranno in parte disboscati. Vasto 5000 mq con un muro di cinta lungo 350 m e alto 6, il sito sarà composto da 34 edifici circondati dal verde e da unità sotterranee. Si tratta della più grande base militare d’Europa, che costerà 245 milioni di euro e prevederà l’assunzione di 900 operai e progettisti. I lavori termineranno la prossima estate ma gran parte dei bunker sono stati già completati. All’interno dei cunicoli sono ospitate delle testate nucleari e l’aumento di tumori fra gli abitanti della zona sembra non essere una casualità. Un altro problema da non sottovalutare ed è quello economico: l’Italia infatti contribuisce per il 41% al mantenimento delle basi dove sventola la bandiera a stelle e strisce.
Gli americani minimizzano la questione e dichiarano che le esercitazioni saranno simulate solo attraverso i computer, ma sembra l’ennesima bugia di un progetto ormai imminente che potrebbe comportare gravi rischi per la città veneta e per tutta l’Italia.
di Paola Bisconti
Sulle ceneri di Site Pluto e sui terreni dell’ex aeroporto Dal Molin di Longare, un comune in provincia di Vicenza, meravigliosa città d’arte, sorgerà una mega installazione voluta dal Pentagono: si tratta di una nuova base militare americana che si aggiunge a Camp Ederle, attivata nel 1967, e all’Ederle 2, funzionante dal 2007. Il bel capoluogo veneto rischia di essere invaso dalla presenza bellica americana (saranno inviati 15.000 soldati e civili) e questo suscita non pochi dissensi e malumori fra i cittadini, che non intendono essere succubi di un accordo segreto stipulato il 20 ottobre del 1954. Si tratta di un trattato bilaterale detto Bia, Bilateral Infrastructure Agreement, che conferma la storica accondiscendenza dell’Italia nei confronti dell’America. Tutti i segreti relativi al patto sono stati diffusi in alcuni cablo su Wilikileaks.
Achille Variati, sindaco di Vicenza, sostiene i cittadini, che hanno organizzato molte manifestazioni e fiaccolate per protestare contro la subordinazione verso l’America. Ci sono state anche delle proposte di referendum per rivedere la legge sulla “servitù militare”, bloccate però dal Consiglio di Stato Il 2 settembre; inoltre è stata inviata una lettera a Napolitano affinché intervenga a favore delle autonomie locali: può essere ancora valido un accordo siglato quasi 60 anni fa, considerando i mutamenti dei rapporti internazionali?
A Vicenza saranno inviate truppe di terra per le missioni Africom, impegnate in operazioni militari su 53 paesi del continente africano. Il centro di addestramento di Vicenza sorgerà nel cuore dei colli iberici, che saranno in parte disboscati. Vasto 5000 mq con un muro di cinta lungo 350 m e alto 6, il sito sarà composto da 34 edifici circondati dal verde e da unità sotterranee. Si tratta della più grande base militare d’Europa, che costerà 245 milioni di euro e prevederà l’assunzione di 900 operai e progettisti. I lavori termineranno la prossima estate ma gran parte dei bunker sono stati già completati. All’interno dei cunicoli sono ospitate delle testate nucleari e l’aumento di tumori fra gli abitanti della zona sembra non essere una casualità. Un altro problema da non sottovalutare ed è quello economico: l’Italia infatti contribuisce per il 41% al mantenimento delle basi dove sventola la bandiera a stelle e strisce.
Gli americani minimizzano la questione e dichiarano che le esercitazioni saranno simulate solo attraverso i computer, ma sembra l’ennesima bugia di un progetto ormai imminente che potrebbe comportare gravi rischi per la città veneta e per tutta l’Italia.
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