Terzo giorno di udienza al Teatro Moderno di Grosseto per l’inchiesta sul naufragio della Concordia.
Poco prima di entrare in aula, il comandante Francesco Schettino, ha salutato i fotografi, non rilasciando dichiarazioni, ma augurando buon lavoro agli operatori e affermando di star bene.
Youreporternews - Grosseto. Durante le due giornate precedenti il processo ha passato al vaglio video, foto, documenti, e informazioni tratte dalla scatola nera della Costa Concordia (LA TELEFONATA CON LA CAPITANERIA).
Il gip Valeria Montesarchio, ha ascoltato gli avvocati delle parti lese e quelli dell’imputato Francesco Schettino: questi ultimi hanno attribuito l’errore di manovra al timoniere di origini indonesiane, che avrebbe capito male l’ordine datogli dal comandante, virano dalla parte opposta rispetto a quella indicatagli.
Tale estensione di incidente probatorio è stato negato per ben due volte dal gip e contro l’operato di Schettino si è schierato anche l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, portavoce del collegio dei periti del giudice delle indagini preliminari: secondo l’ammiraglio, il comandante non avrebbe seguito scrupolosamente le regole marittime nel passaggio di consegne col suo vice Ambrosio (SCHETTINO IN PLANCIA). Secondo una dichiarazione del pm Verusio, il vento che spinse la Concordia contro gli scogli fu provvidenziale: la nave altrimenti si sarebbe presto capovolta e inabissata (VIDEO PROGETTO DI RECUPERO DEL RELITTO).
La scelta di tenere le udienze presso il Teatro Moderno e non in un tribunale è stata dettata dall’elevato numero di persone che il processo chiama in causa: la differenza di capienza dei due ambienti ha fatto propendere per lo spazio meno consono, ma più adeguato alle esigenze del caso.
Tale estensione di incidente probatorio è stato negato per ben due volte dal gip e contro l’operato di Schettino si è schierato anche l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, portavoce del collegio dei periti del giudice delle indagini preliminari: secondo l’ammiraglio, il comandante non avrebbe seguito scrupolosamente le regole marittime nel passaggio di consegne col suo vice Ambrosio (SCHETTINO IN PLANCIA). Secondo una dichiarazione del pm Verusio, il vento che spinse la Concordia contro gli scogli fu provvidenziale: la nave altrimenti si sarebbe presto capovolta e inabissata (VIDEO PROGETTO DI RECUPERO DEL RELITTO).
La scelta di tenere le udienze presso il Teatro Moderno e non in un tribunale è stata dettata dall’elevato numero di persone che il processo chiama in causa: la differenza di capienza dei due ambienti ha fatto propendere per lo spazio meno consono, ma più adeguato alle esigenze del caso.
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È presente 1 commento
ero a bordo della nave Concordia la sera del 13 gennaio, data del naufragio e posso confermare che nessuno ci disse di indossare i giubbini di salvataggio.. anche se la situazione era drammatica..i motori si spensero e la manovra di avvicinamento agli scogli fu sicuramente provvidenziale e non a opera del comandante schettino..che tanto si vanta di averci portato in salvo..povero bugiardo incapace .
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