L’arresto dei due fanciulli copti ortodossi accusati di aver orinato sulle pagine del Corano è solo l’ultima manifestazione di un “odio crescente verso i cristiani egiziani che si esprime in tanti modi”.
Il Cairo (Fides) - Lo spiega all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Botros Fahim Awad Hanna, Vescovo ausiliare di Alessandria dei copti cattolici. Il caso che vede al centro i due bambini – uno di nove e l’altro di dieci anni – si è verificato nel villaggio di Ezbet Marco, nella provincia meridionale di Beni Suef. Nel fomentare la rabbia collettiva contro i due ragazzini si è distinto lo sceicco Gamal Shamadai, noto per le sue posizioni oltranziste. E’ stato lui a rilanciare le voci secondo cui alcuni compaesani avrebbero visto i due minorenni orinare su alcune pagine del Libro sacro dell’Islam. I due ragazzini sono stati condotti dalle forze di sicurezza in un carcere minorile anche per essere sottratti alla rabbia di gruppi di facinorosi che alla notizia del loro arresto avevano circondato la locale stazione di polizia.
La stessa formulazione della denuncia che riguarda i due ragazzi contiene, secondo il Vescovo Fahim, elementi controversi: “Qui in Egitto, l’accusa di aver distrutto il Vangelo e di aver orinato sopra le sue pagine strappate è al centro dell’indagine riguardante uno sceicco salafita, che ha compiuto quel gesto sacrilego nei giorni in cui era esplosa la rabbia dei musulmani per il famoso filmato offensivo nei confronti di Maometto prodotto negli Usa. Ora, guarda caso, la stessa identica accusa viene rovesciata su due ragazzini copti. Mi auguro che le indagini siano condotte in modo corretto, evitando di prendere come prove le chiacchiere messe in giro ad arte e le mormorazioni”.
Quello dello sceicco salafita indagato per oltraggio al Vangelo è un raro caso di processo iniziato per offese rivolte contro la fede cristiana. “Le autorità - fa notare il Vescovo Fahim - in quel caso non hanno potuto chiudere un occhio: quel gesto sacrilego aveva provocato più di trenta denunce”. Tra i 17 casi di procedimenti giudiziari per offese contro la religione intentati in Egitto dal gennaio 2011, la stragrande maggioranza è partita da accuse rivolte contro i cristiani copti, con una preoccupante impennata registrata nelle ultime settimane. “Spesso - racconta a Fides il Vescovo Fahim - per essere accusati di offesa all’Islam basta qualche accento critico ai comportamenti dei fondamentalisti scritto nei messaggi privati della propria pagina di Facebook. Da decenni dagli altoparlanti di alcune moschee sentiamo insulti contro i cristiani, accusati di essere atei. Adesso capita che qualche ragazzo, illuso da quello che si è detto sulla ‘Rivoluzione’ araba, creda davvero di aver acquistato tutte le libertà. Scrivono senza pensarci i loro pensieri su qualche social Network, e questo basta per essere arrestati, imprigionati e condannati”.
Il Cairo (Fides) - Lo spiega all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Botros Fahim Awad Hanna, Vescovo ausiliare di Alessandria dei copti cattolici. Il caso che vede al centro i due bambini – uno di nove e l’altro di dieci anni – si è verificato nel villaggio di Ezbet Marco, nella provincia meridionale di Beni Suef. Nel fomentare la rabbia collettiva contro i due ragazzini si è distinto lo sceicco Gamal Shamadai, noto per le sue posizioni oltranziste. E’ stato lui a rilanciare le voci secondo cui alcuni compaesani avrebbero visto i due minorenni orinare su alcune pagine del Libro sacro dell’Islam. I due ragazzini sono stati condotti dalle forze di sicurezza in un carcere minorile anche per essere sottratti alla rabbia di gruppi di facinorosi che alla notizia del loro arresto avevano circondato la locale stazione di polizia.
La stessa formulazione della denuncia che riguarda i due ragazzi contiene, secondo il Vescovo Fahim, elementi controversi: “Qui in Egitto, l’accusa di aver distrutto il Vangelo e di aver orinato sopra le sue pagine strappate è al centro dell’indagine riguardante uno sceicco salafita, che ha compiuto quel gesto sacrilego nei giorni in cui era esplosa la rabbia dei musulmani per il famoso filmato offensivo nei confronti di Maometto prodotto negli Usa. Ora, guarda caso, la stessa identica accusa viene rovesciata su due ragazzini copti. Mi auguro che le indagini siano condotte in modo corretto, evitando di prendere come prove le chiacchiere messe in giro ad arte e le mormorazioni”.
Quello dello sceicco salafita indagato per oltraggio al Vangelo è un raro caso di processo iniziato per offese rivolte contro la fede cristiana. “Le autorità - fa notare il Vescovo Fahim - in quel caso non hanno potuto chiudere un occhio: quel gesto sacrilego aveva provocato più di trenta denunce”. Tra i 17 casi di procedimenti giudiziari per offese contro la religione intentati in Egitto dal gennaio 2011, la stragrande maggioranza è partita da accuse rivolte contro i cristiani copti, con una preoccupante impennata registrata nelle ultime settimane. “Spesso - racconta a Fides il Vescovo Fahim - per essere accusati di offesa all’Islam basta qualche accento critico ai comportamenti dei fondamentalisti scritto nei messaggi privati della propria pagina di Facebook. Da decenni dagli altoparlanti di alcune moschee sentiamo insulti contro i cristiani, accusati di essere atei. Adesso capita che qualche ragazzo, illuso da quello che si è detto sulla ‘Rivoluzione’ araba, creda davvero di aver acquistato tutte le libertà. Scrivono senza pensarci i loro pensieri su qualche social Network, e questo basta per essere arrestati, imprigionati e condannati”.
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