Giornata convulsa quella di ieri in Libano in occasione dei funerali del capo dei servizi di sicurezza ucciso nell’attentato di venerdì scorso.
Radio Vaticana - Scontri davanti la sede del governo, in migliaia hanno chiesto le dimissioni del premier Miqati. L’Onu ha esortato le autorità del Paese di “dissociarsi dagli eventi in corso nella regione”. A Tripoli è morta una bambina di 9 anni.
La cronaca nel servizio di Benedetta Capelli: ascolta
Fino a notte inoltrata a Beirut si sono uditi spari e sirene di ambulanze. Ultimi echi di una giornata all’insegna della tensione iniziata con i funerali del generale al Hassan, ucciso da un’autobomba, insieme ad altre 7 persone, venerdì nella capitale. Ucciso forse per le indagini che aveva condotto su alcuni attentati contro personalità anti-siriane.
A Piazza dei Martiri, migliaia di persone hanno assistito alla cerimonia funebre ed hanno applaudito alle parole di fuoco dell’ex premier Siniora che ha sparato a zero sul governo, “responsabile – ha detto - dell'assassinio” di al Hassan. Da qui la richiesta delle dimissioni di Miqati, alla guida di un esecutivo in cui dominano gli sciiti del movimento Hezbollah. Il corteo si è poi spostato davanti al palazzo del governo ed è esplosa la tensione. Lanciati lacrimogeni da parte della polizia per rispondere alla carica di pietre e bastoni da parte dei manifestanti. A quel punto Siniora ha fatto appello alla calma, seguito anche dall’ex premier Hariri che pure aveva chiesto le dimissioni di Miqati. E ieri a Tripoli ci sono stati scontri tra sunniti e sciiti, a Sidone una manifestazione di piazza mentre la strada costiera a sud di Beirut è stata bloccata. Intanto alla guida dell’intelligence è stato scelto Imad Ozman, vicino ad al Hassan, mentre il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha chiesto alle autorità di dissociarsi dagli eventi in corso nella regione.
Radio Vaticana - Scontri davanti la sede del governo, in migliaia hanno chiesto le dimissioni del premier Miqati. L’Onu ha esortato le autorità del Paese di “dissociarsi dagli eventi in corso nella regione”. A Tripoli è morta una bambina di 9 anni.
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Fino a notte inoltrata a Beirut si sono uditi spari e sirene di ambulanze. Ultimi echi di una giornata all’insegna della tensione iniziata con i funerali del generale al Hassan, ucciso da un’autobomba, insieme ad altre 7 persone, venerdì nella capitale. Ucciso forse per le indagini che aveva condotto su alcuni attentati contro personalità anti-siriane.
A Piazza dei Martiri, migliaia di persone hanno assistito alla cerimonia funebre ed hanno applaudito alle parole di fuoco dell’ex premier Siniora che ha sparato a zero sul governo, “responsabile – ha detto - dell'assassinio” di al Hassan. Da qui la richiesta delle dimissioni di Miqati, alla guida di un esecutivo in cui dominano gli sciiti del movimento Hezbollah. Il corteo si è poi spostato davanti al palazzo del governo ed è esplosa la tensione. Lanciati lacrimogeni da parte della polizia per rispondere alla carica di pietre e bastoni da parte dei manifestanti. A quel punto Siniora ha fatto appello alla calma, seguito anche dall’ex premier Hariri che pure aveva chiesto le dimissioni di Miqati. E ieri a Tripoli ci sono stati scontri tra sunniti e sciiti, a Sidone una manifestazione di piazza mentre la strada costiera a sud di Beirut è stata bloccata. Intanto alla guida dell’intelligence è stato scelto Imad Ozman, vicino ad al Hassan, mentre il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha chiesto alle autorità di dissociarsi dagli eventi in corso nella regione.
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