venerdì, ottobre 05, 2012
In occasione dell’Anno della Fede, indetto da Papa Benedetto XVI a partire dal 12 ottobre 2012, prende il via oggi ad Assisi il Cortile dei Gentili “Dio, questo sconosciuto”, che vuole raccogliere e dare forma al grido silenzioso dell’uomo contemporaneo.

di Monica Cardarelli 

Il Cortile dei Gentili si propone come “luogo” e laboratorio di dialogo di pari dignità tra atei e credenti, capace di creare un cammino in grado di rispondere alle domande fondamentali di senso e alla grande nostalgia di un Dio amico dell’uomo e della Terra. L’evento, organizzato dal Pontificio Consiglio per la Cultura, il Sacro Convento di Assisi e l’Associazione Oicos Riflessioni, sarà trasmesso in diretta web su www.sanfrancesco.org, www.cortiledeigentili.com, www.oicosriflessioni.it, www.h2onews.org e su Rai Uno, che manderà in onda l’apertura alle 23,30. Sono previsti 12.000 partecipanti e 150 volontari impiegati.

Un programma ricco di eventi, ben 9 incontri sparsi nella città di Assisi, 40 i relatori che affronteranno temi diversi, dalla fede al lavoro, dal dialogo ai giovani e all’arte. Ad aprire i lavori saranno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Card. Gianfranco Ravasi, mentre chiuderà questa due giorni il Ministro Corrado Passera. Parteciperanno in qualità di relatori esponenti della cultura, della società e dell'economia quali Ermanno Olmi, Susanna Camusso, Enzo Bianchi, Moni Ovadia e molti altri.

Nella sua tappa assisana il Cortile dei Gentili prende il nome de "Il Cortile di Francesco", dal nome del Santo che “scelse la strada, la piazza, per incontrare la gente, per raccontare la propria esperienza di Cristo, per ascoltare i desideri e le aspirazioni del creato, senza stancarsi di dialogare con tutti, fino ad interrogare gli animali, i fiori, le piante”, come spiega Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Il Cortile di Francesco come “luogo” di dialogo e di incontro dunque, nella città di Assisi scelta a tale scopo già 25 anni fa da Giovanni Paolo II. “Il Cortile di Francesco è caratterizzato dal dialogo, che è non solo – come indica la sua etimologia – l’incontro tra due logos, cioè tra due discorsi. Sappiamo infatti che i discorsi nascono da una voce, quindi da un volto, dall’incontro tra due o più persone, le quali si ascoltano, si guardano e cercano di capirsi - prosegue Padre Fortunato - Elemento fondamentale dell’incontro è ritrovare una grande base comune, che è l’umanità: noi esseri umani siamo legati gli uni agli altri, stiamo tutti percorrendo uno stesso cammino come uomini e quindi come fratelli e sorelle”.

Dialogo, incontro, ascolto…possono sembrare utopie: “E’ stato questo il sogno e l’utopia di Francesco d’Assisi, che nella sua vita ha incontrato e cercato l’abbraccio di tutti – anche del lebbroso, del sultano, del ladrone, del mendicante”, ricorda P. Fortunato E allora, riprendendo le parole dello stesso Francesco nella Lettera a tutti i Fedeli, ci auspichiamo che le giornate che ci attendono siano ad esse ispirate: “Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne (cf. 1 Cor. 1, 26), ma piuttosto dobbiamo essere semplici, umili, puri”.

Sono presenti 2 commenti

Anonimo ha detto...

Dialogo,incontro,ascolto,fratellanza fra gli uomini. Umanità unita per il suo miglioramento e positiva ulteriore evoluzione,con responsabilità e rispetto dell'ordine naturale. Il suo cammino verso il Bene non può che avvicinarla maggiormente al Divino, la cui distanza dall'Uomo resta e resterà comunque incommensurabile. Immaginare di poterLo rappresentare in terra è il più grave Atto di Superbia che l'Uomo possa compiere. Ispirarsi al Grande Umile Francesco, alle sue parole e alla sua Testimonianza,questo sì,è da considerarsi un positivo avvio verso un concreto auspicabile Cammino di Fratellanza universale. Una grande Luce in tal senso continui a scendere su Benedetto XVI !

Anonimo ha detto...

Il Dialogo è stato elegante e positivamente svolto fra queste due Personalità così colte e rappresentative. Si potrebbe dire che il compito di un avvicinamento fra le due posizioni e di maggior conoscenza di quello che si può intendere per Divinità,sia stato assolto e condiviso anche dal pubblico presente. Forse chi ha seguito in televisione o sul web si sarebbe aspettato qualcosa in più. Cioè riconoscere e rappresentare l'esigenza di una revisione e un conseguente aggiornamento dei rispettivi punti di vista su quelle che poi sono le manifestazioni visibili e concrete di convivenza delle due parti in causa,credenti e non credenti,tradotti,per quanto riguarda il nostro Paese, nel Concordato. In generale, il rapporto di interdipendenza fra potere civile e potere religioso di fatto esistente in vario modo nel mondo è uno dei temi che andrebbe attentamente trattato,sviluppato e corretto per poter giungere a una più chiara e il più possibile condivisa interpretazione della vera Spiritualità e adozione di valori, di cui l'Umanità non può fare a meno.

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