martedì, ottobre 16, 2012
Il geoingegnere “canaglia” Russ George viola due Convenzioni Onu e inganna una tribù indigena

GreenReport - The Guardian ha rivelato l'attuazione al largo delle coste occidentali del Canada di un progetto di geoingegneria sponsorizzato da un discusso businessman statunitense che quest'estate ha scaricato nell'Oceano Pacifico circa 100 tonnellate di solfato di ferro. Un esperimento di geoingegneria che, secondo le associazioni ambientaliste, viola gli accordi internazionali. L'indagine del giornale britannico presenta elaborazioni di immagini satellitari della Nasa che confermano lo scarico di polvere di ferro da una barca da pesca, finanziata da Russ George, ex amministratore delegato della Planktos Inc. The Guardian scrive che «le immagini satellitari sembrano confermare l'affermazione del californiano Russ George, il ferro ha generato una fioritura artificiale di plancton estesa per quasi 10.000 chilometri quadrati».

Secondo alcuni scienziati questa tecnica potrebbe diventare fondamentale per ridurre gli effetti del cambiamento climatico perché le fioriture algali assorbono CO2 dall'atmosfera e, alla fine, la stoccano nelle profondità oceaniche, ma altri ricercatori e gli ambientalisti ribattono che questo non tiene conto dei danni e delle mutazioni degli ecosistemi marini che provoca e delle condizioni meteorologiche e delle correnti che spesso rendono vane queste sperimentazioni.

Il vero e non nascosto fine di George ha poco a che vedere con l'ambiente: punta a sviluppare una tecnica poco costosa per incassare lucrosi carbon credits per il taglio delle emissioni di CO2. Lo scarico di solfato di ferro è stato effettuato da un peschereccio a 200 miglia nautiche ad ovest delle isole Haida Gwaii, uno dei più celebri siti della biodiversità del mondo, dove George è riuscito a convincere il consiglio locale di un villaggio indigeno Haida ad istituire la "Haida Salmon Restoration Corporationt" per poter così convogliare più di 1 milione di dollari nei fondi del progetto di geoingegneria.

Il presidente della nazione Haida, Guujaaw, ha spiegato a The Guardian che è stato detto loro che lo scarico di "fertilizzante" in mare avrebbe prodotto un beneficio ambientale per l'oceano, la risorsa principale per la sussistenza e a cultura Haida. Guujaaw ha sottolineato: «La gente del villaggio ha votato a favore perché hanno detto che era un "progetto di valorizzazione del salmone" e non lo avrebbe accettato se fosse stato detto dei potenziali effetti negativi, o che era in violazione di una convenzione internazionale».

Silvia Ribeiro dell'International technology dell'Etc Group, che per prima ha scoperto l'esistenza del progetto di geoingegneria alle Haida Gwaii, è durissima: «Se il geoingegnere canaglia Russ George ha realmente indotto in errore questa comunità indigena ed ha scaricato ferro nelle loro acque, speriamo di vedere una rapida risposta legale al suo comportamento e che venga presa una forte azione dai vertici dei governi Usa e canadese. E' oggi più che mai urgente che i governi vietino in maniera inequivocabile gli esperimenti di geoingegneria open-air. Sono una distrazione pericolosa che forniscono ai governi ed all'industria una scusa per evitare di ridurre le emissioni dei combustibili fossili».

L'ex amministratore delegato della Planktos aveva fallito i suoi precedenti tentativi di condurre scarichi a mare su larga scala nei mari delle Galapagos e delle Canarie ed i governi dell'Ecudor e della Spagna hanno vietato l'ingresso nelle loro acque alle sue navi che sperimentano la fertilizzazione oceanica. L'Environmental protection agency Usa avvertì George che effettuare la fertilizzazione alle Galapagos con navi battenti bandiera Usa avrebbe violato le leggi statunitensi e la moratoria internazionale dell'Onu che limita gli esperimenti di fertilizzazione dell'oceano.

L'indagine del Guardian ha subito fatto scalpore alla Conferenza delle parti della Convention on biological diversity (Cbd) in corso ad Hyderabad, in India, dove ambientalisti e ricercatori hanno detto che l'esperimento è una palese violazione di due convenzioni Onu e che non avrebbe dovuto avvenire senza un'adeguata valutazione scientifica. Gli scienziati sottolineano che non sono chiari gli effetti della diffusione di solfato di ferro negli ecosistemi oceanici e se la "fecondazione" non inneschi maree tossiche o peggiori gli effetti dell'acidificazione degli oceani. I più arrabbiati con questo azzardato esperimento di George sono gli scienziati canadesi: John Cullen, un oceanografo della Dalhousie University della Nova Scotia ha detto: «E' difficile, se non impossibile, individuare e descrivere gli effetti importanti che conosciamo e che potrebbero verificarsi dopo mesi o anni. Alcuni effetti possibili, come ad esempio la riduzione di ossigeno nelle acque profonde e l'alterazione delle catene alimentari distanti, dovrebbe escludere la manipolazione dell'oceano. La storia è piena di esempi di manipolazioni ecologiche controproducenti».

George ribatte che il suo team di scienziati (dei quali non si conoscono i nomi) ha tenuto sotto controllo i risultati del più grande esperimento di geoingegneria mai fatto con attrezzature prese in prestito da agenzie statunitensi come la Nasa e la National ocean and atmospheric dministration ed ha detto al Guardian che si è trattato del «più consistente progetto di restauro oceanico della storia» e di aver raccolto una quantità e qualità di dati scientifici senza precedenti. Secondo George questi dati raccolti nelle acque canadesi sono destinati a fugare tutte le possibili paure sulla fecondazione dell'oceano e che «questa notizia è assolutamente una buona notizia per il pianeta».

Gli esperti di legislazione internazionale non hanno dubbi: il progetto di George ha violato la Cbd e la London convention on the dumping of wastes at sea, che vieta le attività di fertilizzazione dell'oceano a scopo di lucro. «Sembra essere una palese violazione di due risoluzioni internazionali - ha confermato Kristina M Gjerde, senior high seas adviser dell'Iucn - dato che il collocamento di particelle di ferro nell'oceano, sia per il sequestro del carbonio o il rifornimento di pesce, non dovrebbe avvenire, a meno che non venga valutato e giudicato legittimo per la ricerca scientifica senza motivazione commerciale. Questo non sembra nemmeno aver avuto il pretesto della legittima ricerca scientifica». George ha ribattuto sprezzante al Guardian che le due moratorie sono solo «mitologia» e che non si applicano al suo progetto.

Alla Cop11 Cbd di Hyderabad, la Bolivia, le Filippine, i Paesi africani e le organizzazioni dei popoli indigeni chiedono che la moratoria venga trasformata in un divieto totale dei test di geoingegneria che includa "enforcement mechanisms".


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