«Bisogna dare un'anima verde al più grande polo siderurgico d'Europa. Modificare gli impianti e realizzare sistemi di gestione che puntano a minimizzare l'impatto ambientale».
Greenreport - Nel corso di un incontro con l'ad di Telecom Italia, oggi a Milano, il ministro Clini torna sulla questione Ilva precisando che quelli necessari a Taranto non sono solo investimenti utili «proteggere l'ambiente e la salute ma è anche un terreno di prova su scale europea per nuovi sistemi di produzione dell'acciaio». L'iter impostato da Clini, intanto, prosegue mettendo in cascina un nuovo step. In una nota ufficiale, il ministero dell'Ambiente conferma che domani si chiuderà l'istruttoria Aia: «il gruppo istruttore dell'Aia per l'Ilva di Taranto sta per concludere il suo lavoro, che si sta svolgendo con la piena collaborazione dei rappresentanti del ministero, della Regione e degli Enti locali. Domani sarà formalizzata la proposta di Autorizzazione integrata ambientale che, entro il 17 ottobre, sarà sottoposta alla conferenza di servizi e alla firma del ministro».
Il ministro Clini conferma dunque la sua fiducia nella professoressa Carla Sepe, che ha guidato il gruppo istituito dal ministro per portare avanti l'istruttoria tecnica per l'Aia. «In quaranta giorni e' stato completato un lavoro che, per la precedente Aia, era stato portato avanti per quasi 5 anni con conclusioni contraddittorie e poco efficaci per la protezione dell'ambiente e della salute». «La bozza di Aia preparata dal gruppo di lavoro - conclude Clini - prevede misure immediate e interventi da completare entro tre anni che determinano da subito riduzioni drastiche delle emissioni inquinanti. Indicazioni molto più rigide, cogenti e incisive sotto il profilo della tutela dell'ambiente e della salute pubblica, rispetto alle 462 prescrizioni dell'Aia del 4 agosto 2011, che era stata accolta senza obiezioni da chi oggi critica il nostro lavoro».
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