Permanenti le detrazioni del 55% per il risparmio energetico e ripristinate le risorse per bonifica dei siti inquinati e il dissesto idrogeologico
Greenreport - Dalle forche caudine parlamentari per la Legge di stabilità non è passata nemmeno l'operazione "Cieli bui", l'abbassamento dell'illuminazione pubblica per risparmiare energia. La commissione ambiente della Camera ha bocciato i commi proposti dal governo e lasciato intatto quello sulle tecnologie per il risparmio energetico. La legge di stabilità prevedeva al comma 25 dell'articolo 7 che dopo l'approvazione del Parlamento Mario Monti emanasse un decreto per risparmiare sull'illuminazione pubblica e che doveva indicare quattro elementi: «a) spegnimento dell'illuminazione ovvero suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne; b) l' individuazione della strade o delle aree in cui adottare lo spegnimento o l'affievolimento della luce; c) l'individuazione delle strade e delle aree dove invece non sono applicate le misure; d) L'indicazione "delle modalità di ammodernamento degli impianti o dispositivi di illuminazione" in modo da raggiungere "con sostituzioni tecnologiche" gli "obiettivi di maggiore efficienza energetica».
Il governo aveva fatto proprio un progetto dall'Ong CieloBuio che al 1998 si batte contro l'inquinamento luminoso, la misura puntava a far risparmiare agli enti locali fino a un miliardo di euro limitando l'illuminazione, ma il provvedimento era stato subito criticato da partiti ed amministratori pubblici che lamentavano probabili problemi per la sicurezza nelle strade.
Il presidente della Commissione, il leghista Angelo Alessandri, ha detto all'Adnkronos che «la norma in questione è stata modificata, preservando la parte che invita a puntare su tecnologie a risparmio energetico». Infatti, la Commissione ha dato parere positivo con una condizione pesantissima: devono essere cancellati i primi tre punti, quindi resta in piedi il solo punto d). Inoltre, la Commissione ambiente ha chiesto che siano rese permanenti le detrazioni del 55% per le spese riguardanti l'efficienza energetica, che vanno estese al consolidamento antisismico degli edifici, e di ripristinare le risorse per la bonifica dei siti inquinati e per la prevenzione del dissesto idrogeologico, utilizzate per coprire il decreto su Taranto.
Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd, spiega che dalla Commissione ambiente della Camera è venuto il «via libera al parere per stabilizzare l'eco-bonus del 55% per gli interventi di risparmio energetico in edilizia e per estenderlo anche agli interventi di messa in sicurezza antisismica. La disposizione approvata chiede infatti di stabilizzare, o almeno prolungare fino al 31 dicembre 2013, la misura delle detrazione di imposta per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, il cosiddetto ecobobus del 55% appunto, e di prevedere l'agevolazione fiscale anche per le opere di consolidamento antisismico al fine di migliorare la sicurezza del patrimonio edilizio. Nella seduta odierna la VIII Commissione ha inoltre approvato un emendamento che intanto prolunga il credito di imposta del 55% per l'efficienza energetica in edilizia a dicembre 2013. Agevolazione che si è dimostrata una misura di grande importanza, avendo attivato oltre 1.400.000 interventi, per circa 17 miliardi di euro di investimenti, e la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all'anno nei settori coinvolti. Ci auguriamo che il governo prenda atto della volontà espressa e che nel dibattito in Commissione bilancio tenga conto del parere dato oggi dai membri della Commissione ambiente».
Greenreport - Dalle forche caudine parlamentari per la Legge di stabilità non è passata nemmeno l'operazione "Cieli bui", l'abbassamento dell'illuminazione pubblica per risparmiare energia. La commissione ambiente della Camera ha bocciato i commi proposti dal governo e lasciato intatto quello sulle tecnologie per il risparmio energetico. La legge di stabilità prevedeva al comma 25 dell'articolo 7 che dopo l'approvazione del Parlamento Mario Monti emanasse un decreto per risparmiare sull'illuminazione pubblica e che doveva indicare quattro elementi: «a) spegnimento dell'illuminazione ovvero suo affievolimento, anche automatico, attraverso appositi dispositivi, durante tutte o parte delle ore notturne; b) l' individuazione della strade o delle aree in cui adottare lo spegnimento o l'affievolimento della luce; c) l'individuazione delle strade e delle aree dove invece non sono applicate le misure; d) L'indicazione "delle modalità di ammodernamento degli impianti o dispositivi di illuminazione" in modo da raggiungere "con sostituzioni tecnologiche" gli "obiettivi di maggiore efficienza energetica».
Il governo aveva fatto proprio un progetto dall'Ong CieloBuio che al 1998 si batte contro l'inquinamento luminoso, la misura puntava a far risparmiare agli enti locali fino a un miliardo di euro limitando l'illuminazione, ma il provvedimento era stato subito criticato da partiti ed amministratori pubblici che lamentavano probabili problemi per la sicurezza nelle strade.
Il presidente della Commissione, il leghista Angelo Alessandri, ha detto all'Adnkronos che «la norma in questione è stata modificata, preservando la parte che invita a puntare su tecnologie a risparmio energetico». Infatti, la Commissione ha dato parere positivo con una condizione pesantissima: devono essere cancellati i primi tre punti, quindi resta in piedi il solo punto d). Inoltre, la Commissione ambiente ha chiesto che siano rese permanenti le detrazioni del 55% per le spese riguardanti l'efficienza energetica, che vanno estese al consolidamento antisismico degli edifici, e di ripristinare le risorse per la bonifica dei siti inquinati e per la prevenzione del dissesto idrogeologico, utilizzate per coprire il decreto su Taranto.
Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd, spiega che dalla Commissione ambiente della Camera è venuto il «via libera al parere per stabilizzare l'eco-bonus del 55% per gli interventi di risparmio energetico in edilizia e per estenderlo anche agli interventi di messa in sicurezza antisismica. La disposizione approvata chiede infatti di stabilizzare, o almeno prolungare fino al 31 dicembre 2013, la misura delle detrazione di imposta per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, il cosiddetto ecobobus del 55% appunto, e di prevedere l'agevolazione fiscale anche per le opere di consolidamento antisismico al fine di migliorare la sicurezza del patrimonio edilizio. Nella seduta odierna la VIII Commissione ha inoltre approvato un emendamento che intanto prolunga il credito di imposta del 55% per l'efficienza energetica in edilizia a dicembre 2013. Agevolazione che si è dimostrata una misura di grande importanza, avendo attivato oltre 1.400.000 interventi, per circa 17 miliardi di euro di investimenti, e la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all'anno nei settori coinvolti. Ci auguriamo che il governo prenda atto della volontà espressa e che nel dibattito in Commissione bilancio tenga conto del parere dato oggi dai membri della Commissione ambiente».
Tweet |
È presente 1 commento
Era un provvedimento che sfavoriva la già pochissima sicurezza dei cittadini.Già mancano i numeri nelle forze dell'ordine e i delinquenti ne avrebbero tratto ottimi vantaggi. Dare ai politici max 2000 € il mese. Questo sarebbe risparmio imbecilli! Per quel cavolo che fanno...
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.