domenica, ottobre 28, 2012
La Commissione europea fa il punto sui progressi per la realizzazione degli obiettivi di Kyoto, e presenta una relazione al Parlamento e al Consiglio europeo.

Greenreport - La Commissione esamina annualmente, in consultazione con gli Stati membri, i progressi realizzati dalla Comunità e dai suoi Stati membri verso l'adempimento degli impegni assunti a norma della convenzione Unfccc e del protocollo di Kyoto al fine di valutare se i progressi compiuti siano sufficienti ad adempiere a tali impegni. La valutazione tiene conto dei progressi compiuti a livello delle politiche e delle misure comunitarie e delle informazioni presentate dagli Stati membri.

L'obiettivo di riduzione del 20% delle emissioni dell'Ue trae origine dalla strategia Europa 2020 per l'occupazione e una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, di cui costituisce uno dei cinque obiettivi principali. Come rileva la Commissione nell'analisi annuale della crescita per il 2011, sul fronte della mitigazione dei cambiamenti climatici le misure vigenti e quelle previste non sono ancora sufficienti a permettere il raggiungimento degli obiettivi principali fissati per il 2020. Molti Stati membri dovranno impegnarsi più a fondo per rispettare gli obblighi che incombono loro in forza della decisione sulla ripartizione dello sforzo.

In base alle più recenti proiezioni sulle emissioni di gas serra disponibili, che inglobano l'attuazione del pacchetto clima-energia, l'Ue realizzerà, collettivamente, l'obiettivo per il 2020, ma si prevede che soltanto 13 Stati membri siano in grado di assolvere gli impegni assunti per il 2020 con le politiche vigenti, mentre altri 8 potranno centrare l'obiettivo quando le politiche e misure supplementari da essi adottate avranno dato i risultati attesi. Per conseguire l'obiettivo gli altri 6 dovranno invece mettere a punto politiche aggiuntive e sfruttare gli elementi di flessibilità previsti dal pacchetto clima-energia.

Comunque, nel 2010 le emissioni totali di gas serra nell'Ue-27 - a esclusione delle emissioni e degli assorbimenti dovuti alle attività legate alla destinazione d'uso del terreno, ai cambiamenti di tale destinazione e alla silvicoltura (attività Lulucf) - sono state inferiori del 15% ai livelli del 1990. Rispetto al 2009 le emissioni sono aumentate del 2,4%, recuperando in parte la diminuzione considerevole registrata quell'anno a causa della recessione economica (-7,3%). Facendo astrazione del calo eccezionale del 2009, le emissioni di gas serra si mantengono nel 2010 sul percorso discendente generale imboccato nel 2004. Inoltre, dai dati provvisori per il 2011 emerge che le emissioni di gas serra dell'Ue-15 e dell'Ue-27 sono in quell'anno diminuite, rispettivamente, del 3,6 e del 2,5% rispetto al 2010. In base a queste stime, nel 2011 le emissioni dell'Ue-15 sono state inferiori del 14% al livello dell'anno di riferimento e quelle dell'Ue-27 inferiori di circa il 18% al livello del 1990.

Nell'ambito del protocollo di Kyoto, l'Ue-15 si è impegnata a ridurre entro il periodo 2008-2012 le proprie emissioni di gas serra dell'8% rispetto ai livelli dell'anno di riferimento.

Secondo gli ultimi dati inventariali disponibili del 2010, le emissioni totali di gas serra nell'Ue-15 sono state inferiori dell'11% alle emissioni dell'anno di riferimento, se non si tiene conto delle attività Lulucf.

In base alle proiezioni sulle emissioni di gas serra presentate nel 2011 e aggiornate nel 2012, sei Stati membri dell'Ue-15 (Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Regno Unito e Svezia) sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi nazionali. Tenuto conto dell'impiego programmato dei meccanismi flessibili di Kyoto, del ricorso alle quote inutilizzate della riserva per i nuovi entranti nel sistema di scambio delle quote di emissioni dell'Ue, dei pozzi di assorbimento di carbonio e delle misure politiche supplementari, soltanto l'Italia non è in pari nei progressi verso il conseguimento dell'obiettivo.

Nella maggior parte dei dodici Stati membri che hanno aderito all'Unione dal 2004 in avanti le proiezioni indicano un lieve aumento delle emissioni tra il 2009 e il 2012. Le proiezioni indicano tuttavia che nove di essi per i quali vige un obiettivo di Kyoto assolveranno o supereranno l'impegno assunto con il solo ausilio delle politiche e misure vigenti. Per esempio l'Ue stima che la Slovenia conseguirà l'obiettivo quando tutte le misure vigenti e in programma, tra cui l'acquisizione di crediti Kyoto, avranno dato i risultati attesi.

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