mercoledì, ottobre 03, 2012
Il nuovo Auditorium che sarà inaugurato il 7 Ottobre nasconde due segreti: sarà il primo edificio pubblico a ricevere la certificazione ARCA per le costruzioni sostenibili realizzate in legno. E rappresenterà il coronamento dell’impegno dei volontari trentini nell’assistenza delle popolazioni colpite dal terremoto del 2009

Il giorno dell’inaugurazione si avvicina ormai a passi da gigante. Mancano una manciata di giorni a domenica 7 ottobre, quando alle 18.30 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inaugurerà ufficialmente il nuovo Auditorium che restituirà al centro storico de L’Aquila un luogo di aggregazione e di cultura. Tre cubi di legno di differenti dimensioni, disposti uno accanto all’altro in modo irregolare: quello centrale – il più grande – conterrà la sala per 238 spettatori e orchestre di 40 elementi
. La struttura, in legno sotto varie forme (lamellare, massiccio, OSB), poggia su una soletta in calcestruzzo armato che distribuisce il carico verticale su 16 isolatori per limitare eventuali forze sismiche. Una struttura polifunzionale, progettata dal Renzo Piano Building Workshop e resa possibile grazie al sostegno economico (poco meno di 7 milioni di euro) della Provincia autonoma di Trento, che oltre all’attività musicale, permetterà di ospitare conferenze e videoproiezioni. Una caffetteria e una libreria renderanno l’edificio ampiamente fruibile lungo tutto l’arco della giornata.

L’impatto, soprattutto se confrontato con la desolante assenza di lavori di ricostruzione delle abitazioni circostanti, è forte. Ma fra le righe di commenti e considerazioni che accompagneranno l’inaugurazione rischiano di perdersi due fattori importanti del nuovo auditorium: le avveniristiche peculiarità dell’opera, realizzata secondo rigorosi principi di sostenibilità ambientale. E il ruolo essenziale che hanno avuto i volontari trentini coinvolti, dal sisma ad oggi, nella “Missione Abruzzo”, la più impegnativa tra quelle promosse dalla Provincia autonoma di Trento e dalla sua Protezione civile.

Dal punto di vista tecnico, l’Auditoriumnelparco (questo il nome scelto dal Comune dell’Aquila), sarà il primo edificio pubblico italiano a ricevere la certificazione ARCA, un marchio, voluto dalla provincia di Trento e gestito dal Distretto Tecnologico Trentino, che viene concesso alle costruzioni dotate di elevata resistenza al fuoco e ai terremoti, isolamento acustico, efficienza energetica e realizzati in legno proveniente da boschi gestiti in maniera sostenibile. Uno strumento, quello della certificazione, che ha anche l’obiettivo di sostenere l’uso del legno in edilizia: “Dobbiamo sfatare i pregiudizi e i molti luoghi comuni che rappresentano il più grande limite alla diffusione di tale materiale”, spiega il presidente della provincia di Trento, Lorenzo Dellai. “In Italia si è persa la cultura dell’edilizia in legno. Un vero paradosso visto che molte regioni avrebbero a disposizione materiali di primissima qualità e aziende in grado di competere ad alto livello con i concorrenti internazionali. Speriamo che l’Auditorium de L’Aquila serva a rafforzare una filiera foresta legno che potrebbe rappresentare un settore strategico sul quale investire”. Il valore attuale del mercato europeo dell’edilizia sostenibile in legno è infatti stimato in circa 8 miliardi di euro. Il nuovo edificio aquilano sarà in questo senso lo specchio degli investimenti fatti dalla Provincia autonoma di Trento in ricerca e sviluppo: il 3% del proprio PIL, a fronte di una media italiana ferma all’1%.

Ma il nuovo Auditorium rappresenterà anche il coronamento dell’impegno di oltre 2500 volontari che dal Trentino negli ultimi tre anni hanno portato aiuto e sostegno alle popolazioni colpite dal sisma. Un impegno che ha permesso di realizzare case in legno per gli sfollati (a prezzi quattro volte inferiori rispetto a quelle del Piano casa nazionale, 700 euro al metro quadro contro 2800) ma che non deve stupire: in rapporto alla popolazione, quella di Trento è infatti la provincia italiana con il più alto numero di volontari coinvolti nelle attività della Protezione civile locale. Un chiaro messaggio che, soprattutto nei momenti difficili, dalle crisi si esce solo grazie al senso di comunità.

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