lunedì, ottobre 15, 2012
Renato Zilio ci parla del libro di Anselm Grűn edito dalle Paoline

Fa ricordare il motto del cardinal Newman: il cuore parla al cuore. Il modo di procedere è benedettino, attento al gesto, alle cose e al loro significato spirituale. Il tema è il tesoro nascosto nel cuore umano: la gioia. Un vero dono di Dio. Da capire, scoprire o coltivare nei piu vari aspetti di un’estenza umana. L’autore è il celebre monaco Anselm Grün. Già il titolo impreziosisce il senso dell’opera: “L’oro interiore, alla riscoperta della gioia.” La metafora seduce. “L’oro ha sempre affascinato gli uomini di ogni epoca” introduce l’autore, come un metallo prezioso per eccellenza. Fa pensare alla gioia, “una forza terapeutica e stimolante in grado di svelare ciò che di bello e splendente è disseminato nel nostro oggi”. In tempi di difficoltà, di tensione e di complessità del vivere, un richiamo forte a questa dimensione si rivela salutare. Una prima parte dell’opera conduce alla ricerca dell’oro interiore, la seconda parte invece si libra in un inno alla vita, modulato in una serie svariata di campi: il corpo, la natura, il rituale, gli amici, la tavola... “Gioisci!” è la raccomandazione viva dell’autore, richiamando il lettore alla consapevolezza, alla riconoscenza, allo stupore.

Infatti, con uno stile personale che interpella, egli invita il lettore al termine di una breve riflessione a piccoli esami di coscienza, di memoria o di attenzione per indicargli cose o valori incontrati, senza accorgersene. “Quali persone hai incontrato di recente che hanno arricchito la tua vita, che ti hanno rinfrancato sul tuo cammino e donato nuovi stimoli e ispirazioni?”. Tutto per mettere in movimento l’animo del lettore e passare da una dinamica passiva ad una piuttosto interattiva. Ogni tanto dei punti fermi, frasi semplici e chiare fissano il pensiero e si trasformano in regola d’oro, per l’appunto. Anche se, come in questo caso, abitate dal paradosso. “Gioire è sempre dire di sì all’attimo presente. Posso gioire veramente soltanto se sono pronto a rinunciare alla gioia”.

La gioia si fa anche scelta: quella di essere veramente se stessi. “Smetto di sminuirmi sempre, di paragonarmi agli altri. Io sono io. È Dio che mi ha creato. Sono il figlio e la figlia che lui ama”, spiega luminosamente il nostro autore. Non mancano esempi concreti, quotidiani, che catturano l’animo dell lettore: “Se durante un tragitto in auto mi preoccupo soltanto di arrivare puntuale, mi stancherò. Se, invece, osservo la bellezza del paesaggio avrò una sensazione di libertà, di gioia, di riconoscenza”. Oppure, in altro passaggio, l’autore vi fa dire che è importante“ascoltarmi in profondità, per sentire che cosa mi va davvero bene adesso. E se agisco e vivo secondo ciò che mi suggerisce il mio animo, la gioia ritorna”.

Il libro scorre piacevolmente, gli insegnamenti si fanno strada dolcemente, la riflessione si sposa alla visione di mondi e modi conosciuti. Non manca una saggia raccomandazione finale: procurando una gioia agli altri, cresce anche in noi la gioia di vivere. Come sempre, il paradosso ci insegue.

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