Dall’America un altro caso di ordinaria follia
Un atto inqualificabile è venuto alla ribalta della cronaca: una punizione mostruosa inflitta da una mamma ad un povero esserino di soli due anni che grida vendetta davanti al mondo. Novantanove anni di carcere la pena inflitta alla madre snaturata dal tribunale del Texas per aver crudelmente incollato con l’Attak la manine della figlioletta alle piastrelle del bagno. Nella sentenza il giudice l’ha definita con un aggettivo adeguatamente significativo: mostro. Per Elizabeth Escalona, 23 anni, la madre e la sorella avevano implorato pietà, ma il giudice è stato irremovibile. E molto giustamente non ha receduto d’un passo emettendo la sentenza.
Provate solamente ad immaginare cosa possa voler dire per una bambina di due anni trovarsi con le palme delle mani attaccati fortemente alla piastrelle e in più venire percossa con calci e pugni sino a riportare una emorragia celebrale e cadere in coma. In più, le profonde lacerazioni alla pelle delle manine provocate dai disperati tentativi di staccarle dal muro! Sicuramente qualcosa nella mente della donna aveva smesso di funzionare e l’istinto materno insito in ogni madre, anche fra gli animali, era finito chissà dove. Solo questa la possibile attenuante al fatto, magari dovuta alla disperazione della povertà in cui probabilmente versava la famiglia, oppure ad una situazione di emarginazione sociale. Sicuramente la piccola subirà traumi psichici; speriamo che, col trascorre degli anni, essi si attenueranno e si stempereranno in un ricordo doloroso.
di Silvio Foini
Un atto inqualificabile è venuto alla ribalta della cronaca: una punizione mostruosa inflitta da una mamma ad un povero esserino di soli due anni che grida vendetta davanti al mondo. Novantanove anni di carcere la pena inflitta alla madre snaturata dal tribunale del Texas per aver crudelmente incollato con l’Attak la manine della figlioletta alle piastrelle del bagno. Nella sentenza il giudice l’ha definita con un aggettivo adeguatamente significativo: mostro. Per Elizabeth Escalona, 23 anni, la madre e la sorella avevano implorato pietà, ma il giudice è stato irremovibile. E molto giustamente non ha receduto d’un passo emettendo la sentenza.
Provate solamente ad immaginare cosa possa voler dire per una bambina di due anni trovarsi con le palme delle mani attaccati fortemente alla piastrelle e in più venire percossa con calci e pugni sino a riportare una emorragia celebrale e cadere in coma. In più, le profonde lacerazioni alla pelle delle manine provocate dai disperati tentativi di staccarle dal muro! Sicuramente qualcosa nella mente della donna aveva smesso di funzionare e l’istinto materno insito in ogni madre, anche fra gli animali, era finito chissà dove. Solo questa la possibile attenuante al fatto, magari dovuta alla disperazione della povertà in cui probabilmente versava la famiglia, oppure ad una situazione di emarginazione sociale. Sicuramente la piccola subirà traumi psichici; speriamo che, col trascorre degli anni, essi si attenueranno e si stempereranno in un ricordo doloroso.
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È presente 1 commento
Forse queste sono madri giusto perché sono andate a letto con un uomo. Non si spiega altrimenti.
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