domenica, ottobre 14, 2012
Per l'occasione, le carmelitane di Mumbai osserveranno una celebrazione eucaristica e una giornata di adorazione. Madre priora del monastero: "Lo spirito di Teresa di Gesù è lo stesso che oggi, con il Sinodo e con l'Anno della Fede, la Chiesa ricerca per raggiungere la pienezza di Dio". Per Benedetto XVI, l'evangelizzazione "senza mezzi termini" della santa "conserva tutta la sua freschezza nel crocevia attuale", dove c'è "l'urgenza che i battezzati rinnovino il loro cuore attraverso la preghiera personale".

AsiaNews - Con una solenne celebrazione eucaristica e un'intera giornata di Adorazione, le Carmelitane di Mumbai celebreranno la festa di santa Teresa d'Avila, che cade il 15 ottobre prossimo. "Una giornata davvero speciale - spiega ad AsiaNews suor Gemma, madre priora del monastero -, per due motivi: perché siamo nell'Anno della Fede; perché quest'anno celebriamo il 450mo anniversario della fondazione del monastero di San Giuseppe e l'inizio della riforma dell'ordine carmelitano". Tale ricorrenza cade il 24 agosto, quando Teresa aprì il primo monastero femminile di tipo eremitico, nel 1562.

Suor Gemma spiega: "Il desiderio di Santa Teresa per la pienezza della vita si è incarnato nella fondazione del monastero di S. Giuseppe. Ella ha presentato un nuovo modo di essere carmelitana: questa 'novità' è lo stesso spirito che oggi c'è per il Sinodo e per l'Anno della Fede, per raggiungere la pienezza di Dio".

"La riforma dell'ordine carmelitano - sottolinea la madre priora - è nata dalla preghiera e tende verso la preghiera. S. Teresa di Gesù ha cercato di creare un modo di vivere che prediligesse l'incontro personale con il Signore, trovare un luogo dove poter essere soli e guardare a Lui presente dentro di noi. Questo è il desiderio del mondo di oggi, e nell'Anno della Fede, attraverso lo spirito di S. Teresa, speriamo possa diventare realtà".

Proprio in occasione di questo 450mo anniversario, Benedetto XVI ha inviato un messaggio a mons. Jesús García Burillo, vescovo di Avila. In esso, il papa ha ricordato: "Il fine ultimo della riforma teresiana e della creazione di nuovi monasteri, in un mondo con pochi valori spirituali, era di proteggere con la preghiera l'operato apostolico; proporre uno stile di vita evangelica che fosse modello per chi cercava un cammino di perfezione, a partire dalla convinzione che ogni autentica riforma personale ed ecclesiale passa per il riprodurre sempre meglio in noi la "forma" di Cristo".

"In questo appassionante compito - prosegue -, l'esempio di Teresa d'Avila ci è di grande aiuto. Possiamo affermare che, al suo tempo, la Santa evangelizzò senza mezzi termini, con ardore mai spento, con metodi lontani dall'inerzia, con espressioni aureolate di luce. Ciò conserva tutta la sua freschezza nel crocevia attuale, dove si sente l'urgenza che i battezzati rinnovino il loro cuore attraverso la preghiera personale, incentrata anche, secondo i dettami della Mistica di Avila, sulla contemplazione della Santissima Umanità di Cristo come unico cammino per trovare la gloria di Dio. Così, quanti ci circondano percepiranno la gioia che nasce dalla nostra adesione al Signore e che non anteponiamo nulla al suo amore, essendo sempre disposti a dare ragione della nostra speranza e vivendo come Teresa di Gesù. In filiale obbedienza alla nostra Santa Madre Chiesa".

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