I parenti delle vittime dei massacri di Barrios Altos (1991) e La Cantuta (1992) hanno protestato di fronte al Palazzo di Giustizia di Lima per la richiesta di concedere un “indulto umanitario” all’ex presidente Alberto Fujimori (1990-2000) avanzata dai familiari.
Misna - Si sono uniti alla mobilitazione attivisti di diverse organizzazioni in difesa dei diritti umani per fare pressione sul governo affinché non conceda benefici all’ex capo dello Stato che sta scontando 25 anni di carcere per responsabilità diretta nelle due stragi. Secondo la segretaria del Coordinamento nazionale dei diritti umani, Rocío Silva Santisteban, “non ci sono i requisiti” per concedere l’indulto a Fujimori, 74 anni, malato di tumore; condizioni di salute precarie, secondo i parenti, che ne metterebbero a rischio la sopravvivenza se restasse confinato in cella.
Santisteban ha lanciato un monito al presidente Ollanta Humala che alle elezioni del 2011 sconfisse nella corsa alla massima carica dello stato la figlia di Fujimori, Keiko: “Quando bocciammo la candidatura di Keiko Fujimori lo facemmo perché già si parlava dell’indulto. Così, se il presidente accogliesse la richiesta, tradirebbe se stesso”.
Su Fujimori, sottoposto negli ultimi anni a cinque interventi chirurgici per un tumore alla lingua, pesano diverse condanne: oltre a quelle per le stragi, è stato riconosciuto colpevole di altre violazioni occorse negli anni ’90 nell’ambito del conflitto contro i guerriglieri di Sendero Luminoso.
Misna - Si sono uniti alla mobilitazione attivisti di diverse organizzazioni in difesa dei diritti umani per fare pressione sul governo affinché non conceda benefici all’ex capo dello Stato che sta scontando 25 anni di carcere per responsabilità diretta nelle due stragi. Secondo la segretaria del Coordinamento nazionale dei diritti umani, Rocío Silva Santisteban, “non ci sono i requisiti” per concedere l’indulto a Fujimori, 74 anni, malato di tumore; condizioni di salute precarie, secondo i parenti, che ne metterebbero a rischio la sopravvivenza se restasse confinato in cella.
Santisteban ha lanciato un monito al presidente Ollanta Humala che alle elezioni del 2011 sconfisse nella corsa alla massima carica dello stato la figlia di Fujimori, Keiko: “Quando bocciammo la candidatura di Keiko Fujimori lo facemmo perché già si parlava dell’indulto. Così, se il presidente accogliesse la richiesta, tradirebbe se stesso”.
Su Fujimori, sottoposto negli ultimi anni a cinque interventi chirurgici per un tumore alla lingua, pesano diverse condanne: oltre a quelle per le stragi, è stato riconosciuto colpevole di altre violazioni occorse negli anni ’90 nell’ambito del conflitto contro i guerriglieri di Sendero Luminoso.
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