Il coraggio di un uomo che sfida Cosa Nostra nonostante le continue intimidazioni, ultima delle quali lo strano incendio della nuova sede della sua emittente televisiva verificatosi pochi giorni prima dell’inaugurazione
di Paola Bisconti
Pino Maniaci non è solo un grande giornalista e un cittadino coraggioso, ma soprattutto un uomo che crede nel potere dell’informazione in grado di combattere le mafie. Da imprenditore edile, nel 1989 ha avuto una sorta di conversione al giornalismo acquistando Telejato, un’emittente televisiva che fa parte della rete “Siciliani Giovani”. Ha rifiutato provocatoriamente di iscriversi all’albo e di chiedere il tesserino da giornalista, per questo il 30 marzo del 2009 è stato rinviato a giudizio per esercizio abusivo della professione, tuttavia è riuscito a vincere la causa appellandosi all’articolo 21 della Costituzione, che sancisce il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio pensiero. Attraverso la conduzione del telegiornale di Telejato, Pino Maniaci insegna che informare, sapere, conoscere e denunciare non è solo un diritto ma un dovere di ciascuno di noi. L’insegnamento è stato recepito in modo particolare dalla figlia Letizia Maniaci, che segue le orme del padre da quando aveva 16 anni e si racconta nel bel libro “Mai chiudere gli occhi”, edito da Rizzoli; nel 2005 è stata inoltre insignita del premio “Maria Grazia Cutuli” come giovane giornalista emergente.
Con l’obiettivo di diffondere consapevolezza fra i cittadini, Pino Maniaci cura il notiziario dell’emittente di Partinico, in provincia di Palermo, che ha resistito anche all’avvento del digitale terrestre ottenendo l’8 giugno scorso da parte del Ministero dello Sviluppo Economico la frequenza necessaria per continuare a mandare in onda un tg che denuncia i nomi dei boss di Cosa Nostra e i loro reati. L’attività condotta dalla redazione di Telejato, dove tra i collaboratori c’è anche Salvo Vitale, storico amico di Peppino Impastato, è nota per la sua opera di informazione contro la criminalità organizzata, e per questo è stata presa di mira da coloro che, come dice Pino Maniaci, “si sentono uomini d’onore, ma per noi disonorarli è una questione d’onore”.
Nonostante le continue minacce e intimidazioni perpetrate nei confronti del direttore, come l’incendio a una delle auto dell’emittente televisive e le numerose lettere dove c’era scritto di “non parlare di cose che non ti appartengono” o che “non puoi attaccare tutti altrimenti ci pensiamo noi a te e alla tua famiglia”, fino a “stai zitto e lascia il paese”, Pino Maniaci ha subìto anche un forte pestaggio nel 2008 da parte di Michele Vitale, figlio del boss Vito Vitale, durante il quale il ragazzo all’epoca minorenne tentò di strangolarlo con la sua stessa cravatta… ma per fortuna non ci riuscì, perché, come racconta sempre Pino, il padre gli aveva insegnato a fare un nodo che si tira ma non si stringe... Il motivo dell’attacco fu la denuncia del giornalista alla famiglia Vitale, soprannominata “Fardazza”, nonché costruttrice di 5 stalle abusive nel territorio di Partinico dove si organizzavano i summit mafiosi. Le “stalle della vergogna” furono abbattute dopo 15 anni di battaglie, che comportarono anche l’omicidio dell’avvocato Giuseppe La Franca, che nel 1997 fu il primo a denunciare questo abuso edilizio.
Durante la sua carriera giornalistica, Pino Maniaci ha ricevuto oltre 300 denunce, la gran parte fatte dalla signora Bertolino, figlia dell’autista di Al Capone e proprietaria della più grande distilleria d’Europa, sita a Partinico. Si tratta di un’attività che è fonte di inquinamento per il territorio e per questo additata nelle inchieste condotte da Maniaci e dalla sua squadra, che il 29 settembre ha subito un’ulteriore intimidazione: l’incendio della cabina dei ripetitori dei nuovi canali di Telejato che trasmetteranno nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento. Tuttavia giovedì 4 ottobre si è tenuta ugualmente l’inaugurazione dei nuovi studi (180 mq che comprendono una grande sala regia, una sala registrazione, una per gli articoli con 6 postazioni, una sala riunioni e una per l’archivio), alla presenza di tantissimi personaggi tra cui il direttore Riccardo Orioles, la poetessa Lina La Mattina, il prefetto di Palermo, i magistrati Morosini e De Francisci, il procuratore aggiunto Antonio Ingroia, ecc. Tutti a dimostrare il riconoscimento e la stima all’intero team di Telejato, che fra l’altro ha presentato anche Telejunior, un nuovo canale dedicato ai giovani che intendono muovere i primi passi nel mondo del giornalismo con un maestro d’eccezione, Pino Maniaci (che avremo presto ai microfoni de La Perfetta Letizia).
di Paola Bisconti
Pino Maniaci non è solo un grande giornalista e un cittadino coraggioso, ma soprattutto un uomo che crede nel potere dell’informazione in grado di combattere le mafie. Da imprenditore edile, nel 1989 ha avuto una sorta di conversione al giornalismo acquistando Telejato, un’emittente televisiva che fa parte della rete “Siciliani Giovani”. Ha rifiutato provocatoriamente di iscriversi all’albo e di chiedere il tesserino da giornalista, per questo il 30 marzo del 2009 è stato rinviato a giudizio per esercizio abusivo della professione, tuttavia è riuscito a vincere la causa appellandosi all’articolo 21 della Costituzione, che sancisce il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio pensiero. Attraverso la conduzione del telegiornale di Telejato, Pino Maniaci insegna che informare, sapere, conoscere e denunciare non è solo un diritto ma un dovere di ciascuno di noi. L’insegnamento è stato recepito in modo particolare dalla figlia Letizia Maniaci, che segue le orme del padre da quando aveva 16 anni e si racconta nel bel libro “Mai chiudere gli occhi”, edito da Rizzoli; nel 2005 è stata inoltre insignita del premio “Maria Grazia Cutuli” come giovane giornalista emergente.
Con l’obiettivo di diffondere consapevolezza fra i cittadini, Pino Maniaci cura il notiziario dell’emittente di Partinico, in provincia di Palermo, che ha resistito anche all’avvento del digitale terrestre ottenendo l’8 giugno scorso da parte del Ministero dello Sviluppo Economico la frequenza necessaria per continuare a mandare in onda un tg che denuncia i nomi dei boss di Cosa Nostra e i loro reati. L’attività condotta dalla redazione di Telejato, dove tra i collaboratori c’è anche Salvo Vitale, storico amico di Peppino Impastato, è nota per la sua opera di informazione contro la criminalità organizzata, e per questo è stata presa di mira da coloro che, come dice Pino Maniaci, “si sentono uomini d’onore, ma per noi disonorarli è una questione d’onore”.
Nonostante le continue minacce e intimidazioni perpetrate nei confronti del direttore, come l’incendio a una delle auto dell’emittente televisive e le numerose lettere dove c’era scritto di “non parlare di cose che non ti appartengono” o che “non puoi attaccare tutti altrimenti ci pensiamo noi a te e alla tua famiglia”, fino a “stai zitto e lascia il paese”, Pino Maniaci ha subìto anche un forte pestaggio nel 2008 da parte di Michele Vitale, figlio del boss Vito Vitale, durante il quale il ragazzo all’epoca minorenne tentò di strangolarlo con la sua stessa cravatta… ma per fortuna non ci riuscì, perché, come racconta sempre Pino, il padre gli aveva insegnato a fare un nodo che si tira ma non si stringe... Il motivo dell’attacco fu la denuncia del giornalista alla famiglia Vitale, soprannominata “Fardazza”, nonché costruttrice di 5 stalle abusive nel territorio di Partinico dove si organizzavano i summit mafiosi. Le “stalle della vergogna” furono abbattute dopo 15 anni di battaglie, che comportarono anche l’omicidio dell’avvocato Giuseppe La Franca, che nel 1997 fu il primo a denunciare questo abuso edilizio.
Durante la sua carriera giornalistica, Pino Maniaci ha ricevuto oltre 300 denunce, la gran parte fatte dalla signora Bertolino, figlia dell’autista di Al Capone e proprietaria della più grande distilleria d’Europa, sita a Partinico. Si tratta di un’attività che è fonte di inquinamento per il territorio e per questo additata nelle inchieste condotte da Maniaci e dalla sua squadra, che il 29 settembre ha subito un’ulteriore intimidazione: l’incendio della cabina dei ripetitori dei nuovi canali di Telejato che trasmetteranno nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento. Tuttavia giovedì 4 ottobre si è tenuta ugualmente l’inaugurazione dei nuovi studi (180 mq che comprendono una grande sala regia, una sala registrazione, una per gli articoli con 6 postazioni, una sala riunioni e una per l’archivio), alla presenza di tantissimi personaggi tra cui il direttore Riccardo Orioles, la poetessa Lina La Mattina, il prefetto di Palermo, i magistrati Morosini e De Francisci, il procuratore aggiunto Antonio Ingroia, ecc. Tutti a dimostrare il riconoscimento e la stima all’intero team di Telejato, che fra l’altro ha presentato anche Telejunior, un nuovo canale dedicato ai giovani che intendono muovere i primi passi nel mondo del giornalismo con un maestro d’eccezione, Pino Maniaci (che avremo presto ai microfoni de La Perfetta Letizia).
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