È questo il principale risultato che emerge dalla prima indagine condotta dalla Regione Toscana per studiare il peso che ha la mobilità in bicicletta.
Greenreport - Sono più della metà (esattamente il 50,1% pari ad oltre 1 milione e 343 mila persone) i cittadini toscani di età compresa tra i 14 e i 70 anni che usano frequentemente a bicicletta, cioè almeno una volta la settimana. Si tratta di un'indagine molto utile e interessante, necessaria per comprendere le caratteristiche e le esigenze di un popolo di ciclisti già consistente, che potrebbe crescere con enormi vantaggi in termini di inquinamento, salute, congestione, economia delle famiglie e degli Enti locali.
L'indagine 'La mobilità ciclabile in Toscana', riferita al 2012, è stata presentata stamattina dall'assessore a infrastrutture e trasporti Luca Ceccobao nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati.
Il campione interpellato telefonicamente è di circa 5.000 cittadini toscani tra i14 e Ì70 anni, che si riferisce quindi ad un universo pari a 2 milioni e 700 mila persone.
Il 50,1%, quindi più della metà, dei cittadini toscani in questa fascia di età va in bici (il 17% circa soltanto in città, il 15% fuori e il 18% sia in città che fuori), percentuale che cresce all'aumentare della dimensione dei centri abitati. I maschi, occupati e con elevato titolo di studio, sono coloro che utilizzano maggiormente la bici. Donne, giovani e ultrasessantenni lo fanno di più in città mentre fuori prevalgono gli uomini, nella fascia 14-60 anni.
4 ciclisti cittadini su 10 ne fanno un uso assiduo, almeno 5 volte a settimana.
Un terzo dei cittadini toscani usano la bicicletta per gli spostamenti in città, alcuni esclusivamente, altri la usano anche per fare giri "fuori porta". La bicicletta in città viene usata per molti scopi: spostamenti per il tempo, per recarsi nei luoghi di studio e lavoro, per gli affari famigliari, e per svago. La bicicletta in ambito urbano è quindi dopo l'automobile il secondo mezzo più usato.
Nei comuni di grosse dimensioni sono soprattutto le donne a usare la bici come vero mezzo di trasporto (spostamenti occasionali e sistematici). In quelli medio-piccoli prevalgono i maschi che la utilizzano per motivi ludico-sportivi. Ostacoli maggiori all'utilizzo in città: traffico e assenza o inadeguatezza di una rete ciclabile sicura, confortevole e continua. Il trend di utilizzo urbano è segnalato costante (55%) o in aumento (25%). Tra gli interventi indicali per aumentarne l'uso: aumento delle zone a traffico limitato, pedonali e dedicate alle bici.
Un terzo esatto del totale dei toscani usa la bicicletta in ambito extraurbano, soprattutto per svago, gite fuori porta o allenamento. Anche se nella maggioranza dei casi l'utilizzo non urbano della bici è rimasto costante nell'ultimo anno, tra chi ha cambiato abitudine è prevalsa la tendenza a diminuirne l'uso, soprattutto tra i giovani. Seppur con un peso inferiore rispetto al ciclista urbano, gli ostacoli maggiori all'uso restano traffico e assenza o cattive condizioni della rete ciclabile.
Chi non usa o usa raramente la bici indica come motivo principale per non farlo in città l'assenza di percorsi sicuri, continui e confortevoli e poi la fatica; per questo solo un terzo dei non utilizzatori sarebbe disponibile ad usare la bicicletta se le città fossero attrezzate meglio come rete ciclabile per facilitare gli spostamenti.
L'inadeguatezza della rete di piste ciclabili viene evidenziata dal dato sul loro utilizzo: soltanto meno di un terzo dei ciclisti toscani le usa almeno qualche volta e più della metà dei ciclisti ha dichiarato di non usarle mai, e il 20% di usarle solo raramente.
E' un dato che deve fare riflettere sia gli amministratori, che le associazioni di ciclisti: o si riesce a creare davvero una rete di piste ciclabili sicura, continua, confortevole e ben segnalata, oppure è meglio destinare le risorse pubbliche per altri interventi, quali la moderazione e limitazione del traffico.
A questo proposito il giudizio sul livello di sicurezza nell'uso della bicicletta, indicato da quasi il 60% dei ciclisti poco o per nulla sicuro, e solo dal 5% molto sicuro. L'insicurezza è dovuta essenzialmente all'eccesso di traffico e ai comportamenti dei mezzi a motore, e poi all'assenza di percorsi ciclabili protetti continui e riservati.
L'assessore Ceccobao valutando e commentando i risultati dell'indagine, da un lato ha messo in risalto come aspetto molto positivo, l'esteso uso della bicicletta, che deve essere considerato un vero mezzo di trasporto, specie in ambito urbano, e conseguentemente ha indicato gli obiettivi della Regione di sviluppare un progetto di rete ciclabile regionale, che sia costituito sia da reti urbane continue e sicure, integrate tra loro tramite un sistema di ciclostazioni, per agevolare l'intermodalità tra la bicicletta e le altre modalità, che da percorsi extraurbani, organizzati su ciclopiste riservate, e su ciclovie, cioè su strade a basso traffico.
Per questi obiettivi, su cui la Regione sta lavorando con il PRIIM, sono previsti finanziamenti regionali di 9 milioni di euro per i prossimi anni, dopodiché, a partire dal 2014, la Legge regionale 27/2012 mostrerà i suoi effetti con finanziamenti costanti per la mobilità ciclistica, considerata a tutti gli effetti una componente fondamentale del sistema della mobilità regionale.
Greenreport - Sono più della metà (esattamente il 50,1% pari ad oltre 1 milione e 343 mila persone) i cittadini toscani di età compresa tra i 14 e i 70 anni che usano frequentemente a bicicletta, cioè almeno una volta la settimana. Si tratta di un'indagine molto utile e interessante, necessaria per comprendere le caratteristiche e le esigenze di un popolo di ciclisti già consistente, che potrebbe crescere con enormi vantaggi in termini di inquinamento, salute, congestione, economia delle famiglie e degli Enti locali.
L'indagine 'La mobilità ciclabile in Toscana', riferita al 2012, è stata presentata stamattina dall'assessore a infrastrutture e trasporti Luca Ceccobao nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati.
Il campione interpellato telefonicamente è di circa 5.000 cittadini toscani tra i14 e Ì70 anni, che si riferisce quindi ad un universo pari a 2 milioni e 700 mila persone.
Il 50,1%, quindi più della metà, dei cittadini toscani in questa fascia di età va in bici (il 17% circa soltanto in città, il 15% fuori e il 18% sia in città che fuori), percentuale che cresce all'aumentare della dimensione dei centri abitati. I maschi, occupati e con elevato titolo di studio, sono coloro che utilizzano maggiormente la bici. Donne, giovani e ultrasessantenni lo fanno di più in città mentre fuori prevalgono gli uomini, nella fascia 14-60 anni.
4 ciclisti cittadini su 10 ne fanno un uso assiduo, almeno 5 volte a settimana.
Un terzo dei cittadini toscani usano la bicicletta per gli spostamenti in città, alcuni esclusivamente, altri la usano anche per fare giri "fuori porta". La bicicletta in città viene usata per molti scopi: spostamenti per il tempo, per recarsi nei luoghi di studio e lavoro, per gli affari famigliari, e per svago. La bicicletta in ambito urbano è quindi dopo l'automobile il secondo mezzo più usato.
Nei comuni di grosse dimensioni sono soprattutto le donne a usare la bici come vero mezzo di trasporto (spostamenti occasionali e sistematici). In quelli medio-piccoli prevalgono i maschi che la utilizzano per motivi ludico-sportivi. Ostacoli maggiori all'utilizzo in città: traffico e assenza o inadeguatezza di una rete ciclabile sicura, confortevole e continua. Il trend di utilizzo urbano è segnalato costante (55%) o in aumento (25%). Tra gli interventi indicali per aumentarne l'uso: aumento delle zone a traffico limitato, pedonali e dedicate alle bici.
Un terzo esatto del totale dei toscani usa la bicicletta in ambito extraurbano, soprattutto per svago, gite fuori porta o allenamento. Anche se nella maggioranza dei casi l'utilizzo non urbano della bici è rimasto costante nell'ultimo anno, tra chi ha cambiato abitudine è prevalsa la tendenza a diminuirne l'uso, soprattutto tra i giovani. Seppur con un peso inferiore rispetto al ciclista urbano, gli ostacoli maggiori all'uso restano traffico e assenza o cattive condizioni della rete ciclabile.
Chi non usa o usa raramente la bici indica come motivo principale per non farlo in città l'assenza di percorsi sicuri, continui e confortevoli e poi la fatica; per questo solo un terzo dei non utilizzatori sarebbe disponibile ad usare la bicicletta se le città fossero attrezzate meglio come rete ciclabile per facilitare gli spostamenti.
L'inadeguatezza della rete di piste ciclabili viene evidenziata dal dato sul loro utilizzo: soltanto meno di un terzo dei ciclisti toscani le usa almeno qualche volta e più della metà dei ciclisti ha dichiarato di non usarle mai, e il 20% di usarle solo raramente.
E' un dato che deve fare riflettere sia gli amministratori, che le associazioni di ciclisti: o si riesce a creare davvero una rete di piste ciclabili sicura, continua, confortevole e ben segnalata, oppure è meglio destinare le risorse pubbliche per altri interventi, quali la moderazione e limitazione del traffico.
A questo proposito il giudizio sul livello di sicurezza nell'uso della bicicletta, indicato da quasi il 60% dei ciclisti poco o per nulla sicuro, e solo dal 5% molto sicuro. L'insicurezza è dovuta essenzialmente all'eccesso di traffico e ai comportamenti dei mezzi a motore, e poi all'assenza di percorsi ciclabili protetti continui e riservati.
L'assessore Ceccobao valutando e commentando i risultati dell'indagine, da un lato ha messo in risalto come aspetto molto positivo, l'esteso uso della bicicletta, che deve essere considerato un vero mezzo di trasporto, specie in ambito urbano, e conseguentemente ha indicato gli obiettivi della Regione di sviluppare un progetto di rete ciclabile regionale, che sia costituito sia da reti urbane continue e sicure, integrate tra loro tramite un sistema di ciclostazioni, per agevolare l'intermodalità tra la bicicletta e le altre modalità, che da percorsi extraurbani, organizzati su ciclopiste riservate, e su ciclovie, cioè su strade a basso traffico.
Per questi obiettivi, su cui la Regione sta lavorando con il PRIIM, sono previsti finanziamenti regionali di 9 milioni di euro per i prossimi anni, dopodiché, a partire dal 2014, la Legge regionale 27/2012 mostrerà i suoi effetti con finanziamenti costanti per la mobilità ciclistica, considerata a tutti gli effetti una componente fondamentale del sistema della mobilità regionale.
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