Un segno importante per l'Europa
Comunità di Sant'Egidio - La Comunità di Sant’Egidio, che da decenni è impegnata in favore dell’integrazione dei Sinti e Rom, esprime il suo apprezzamento per l’inaugurazione nella città di Berlino di un memoriale ai Sinti e Rom vittime dei nazisti. Il genocidio („Porajmos“) dei Sinti e Rom durante la seconda guerra mondiale, che secondo diverse stime ha causato la morte di circa 500.000 uomini, donne e bambini, è stato a lungo dimenticato. Il memoriale eretto oggi nella capitale tedesca esprime la volontà di non dimenticare e di impegnarsi in difesa della dignità di tutti. In un tempo come il nostro in cui i Rom e Sinti sono purtroppo ancora oggetto in Europa di discriminazione e violenza e sono costretti spesso ai margini della società, la Comunità di Sant’Egidio vede in questo memoriale anche un appello all’integrazione di questa minoranza in Germania e in Europa.
La Sinti Rita Prigmore, sopravvissuta da bambina a Würzburg agli esperimenti medici sui gemelli operati da Josef Mengele, in cui ha perso la vita sua sorella gemella, causando a lei danni fisici di cui ancora soffre, collabora da tempo con la Comunità di Sant’Egidio nella testimonianza alle giovani generazioni europee delle persecuzioni subite e nell’impegno contro il razzismo, l’antigitanismo e l’antisemitismo. Sulla giornata odierna essa ha dichiarato: “Il memoriale a Berlino è per noi Sinti e Rom motivo di grande gioia. Spero tanto che serva a non dimenticare mai il genocidio dei Sinti e Rom. E’ anche un segno del fatto che siamo stati riconosciuti come perseguitati. Sono secoli che siamo cittadini europei e abbiamo qui la nostra patria”.
Comunità di Sant'Egidio - La Comunità di Sant’Egidio, che da decenni è impegnata in favore dell’integrazione dei Sinti e Rom, esprime il suo apprezzamento per l’inaugurazione nella città di Berlino di un memoriale ai Sinti e Rom vittime dei nazisti. Il genocidio („Porajmos“) dei Sinti e Rom durante la seconda guerra mondiale, che secondo diverse stime ha causato la morte di circa 500.000 uomini, donne e bambini, è stato a lungo dimenticato. Il memoriale eretto oggi nella capitale tedesca esprime la volontà di non dimenticare e di impegnarsi in difesa della dignità di tutti. In un tempo come il nostro in cui i Rom e Sinti sono purtroppo ancora oggetto in Europa di discriminazione e violenza e sono costretti spesso ai margini della società, la Comunità di Sant’Egidio vede in questo memoriale anche un appello all’integrazione di questa minoranza in Germania e in Europa.
La Sinti Rita Prigmore, sopravvissuta da bambina a Würzburg agli esperimenti medici sui gemelli operati da Josef Mengele, in cui ha perso la vita sua sorella gemella, causando a lei danni fisici di cui ancora soffre, collabora da tempo con la Comunità di Sant’Egidio nella testimonianza alle giovani generazioni europee delle persecuzioni subite e nell’impegno contro il razzismo, l’antigitanismo e l’antisemitismo. Sulla giornata odierna essa ha dichiarato: “Il memoriale a Berlino è per noi Sinti e Rom motivo di grande gioia. Spero tanto che serva a non dimenticare mai il genocidio dei Sinti e Rom. E’ anche un segno del fatto che siamo stati riconosciuti come perseguitati. Sono secoli che siamo cittadini europei e abbiamo qui la nostra patria”.
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