Nel 2014 si svolgerà il referendum con cui si stabilirà se lo Stato scozzese diventerà indipendente. Dal nostro corrispondente
Città Nuova - I regni di Scozia e Inghilterra si unirono sotto un unico monarca, nel 1601, quando Giacomo VI di Scozia salì al trono inglese, diventando Giacomo I d'Inghilterra. L'atto che sancì l'unione tra Inghilterra e Scozia fu approvato dal Parlamento nel 1707. Da allora, in un modo o nell'altro, vi è stato un rapporto di "disagio" tra le due nazioni. Ancora oggi ci sono molte differenze. La Scozia, per esempio, ha un proprio sistema giuridico, questioni proprie e banconote proprie, e a partire dal 1999 ha avuto il suo Parlamento, il Parlamento di Edimburgo.
Nelle ultime elezioni per il Parlamento scozzese, Il partito nazionalista scozzese (Snp) ha ottenuto la maggioranza assoluta e ha promesso di indire un referendum per l'indipendenza del Paese. La scorsa settimana, il primo ministro scozzese Alex Salmond e il primo ministro britannico David Cameron hanno firmato l'accordo per indire il referendum sull'indipendenza nel 2014.
Ma gli scozzesi vogliono veramente lasciare il Regno Unito? Nel sondaggio condotto il giorno prima che l'accordo fosse firmato, solo il 33 per cento degli scozzesi ha dichiarato di voler diventare totalmente indipendente. Nei prossimi due anni, un lavoro massiccio dovrà essere fatto dal partito nazionalista per conquistare gli scozzesi che non sono convinti dell'indipendenza.
D'altra parte, il Partito laburista in particolare farà tutto il possibile per impedire l'uscita della Scozia dal Regno Unito. Lasciando da parte gli effetti che l'indipendenza della Scozia potrebbe avere sul resto del Regno Unito, le conseguenze più devastanti si avrebbero nell'ala laburista. Allo stato attuale il partito infatti ha 58 membri nel Parlamento di Westminster, su un totale di 72 rappresentanti scozzesi. Se la Scozia dovesse diventare indipendente, il partito laburista avrebbe poche probabilità di formare un governo a Westminster.
A questo punto sembra improbabile che la Scozia voterà per la piena indipendenza. Ma i prossimi due anni vedranno un crescendo di attività tese a convincere l'elettorato scozzese a votare "sì" o "no".
Frank Johnson
Città Nuova - I regni di Scozia e Inghilterra si unirono sotto un unico monarca, nel 1601, quando Giacomo VI di Scozia salì al trono inglese, diventando Giacomo I d'Inghilterra. L'atto che sancì l'unione tra Inghilterra e Scozia fu approvato dal Parlamento nel 1707. Da allora, in un modo o nell'altro, vi è stato un rapporto di "disagio" tra le due nazioni. Ancora oggi ci sono molte differenze. La Scozia, per esempio, ha un proprio sistema giuridico, questioni proprie e banconote proprie, e a partire dal 1999 ha avuto il suo Parlamento, il Parlamento di Edimburgo.
Nelle ultime elezioni per il Parlamento scozzese, Il partito nazionalista scozzese (Snp) ha ottenuto la maggioranza assoluta e ha promesso di indire un referendum per l'indipendenza del Paese. La scorsa settimana, il primo ministro scozzese Alex Salmond e il primo ministro britannico David Cameron hanno firmato l'accordo per indire il referendum sull'indipendenza nel 2014.
Ma gli scozzesi vogliono veramente lasciare il Regno Unito? Nel sondaggio condotto il giorno prima che l'accordo fosse firmato, solo il 33 per cento degli scozzesi ha dichiarato di voler diventare totalmente indipendente. Nei prossimi due anni, un lavoro massiccio dovrà essere fatto dal partito nazionalista per conquistare gli scozzesi che non sono convinti dell'indipendenza.
D'altra parte, il Partito laburista in particolare farà tutto il possibile per impedire l'uscita della Scozia dal Regno Unito. Lasciando da parte gli effetti che l'indipendenza della Scozia potrebbe avere sul resto del Regno Unito, le conseguenze più devastanti si avrebbero nell'ala laburista. Allo stato attuale il partito infatti ha 58 membri nel Parlamento di Westminster, su un totale di 72 rappresentanti scozzesi. Se la Scozia dovesse diventare indipendente, il partito laburista avrebbe poche probabilità di formare un governo a Westminster.
A questo punto sembra improbabile che la Scozia voterà per la piena indipendenza. Ma i prossimi due anni vedranno un crescendo di attività tese a convincere l'elettorato scozzese a votare "sì" o "no".
Frank Johnson
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