venerdì, ottobre 05, 2012
Tre giornate di lezioni, di 12 ore al giorno, all'Istituto per il socialismo di Shanghai. A tema i doveri verso la nazione, i regolamenti religiosi, i principi di una Chiesa indipendente dal papa. Come ai tempi del maoismo, sacerdoti e suore hanno subito un esame finale e "confessato" quanto hanno imparato.

AsiaNews - Almeno 160 fra sacerdoti e suore della diocesi di Shanghai sono stati sottoposti a un periodo di "lavaggio del cervello" per inculcare in loro il "servizio alla nazione" e l'ideale di una Chiesa indipendente dalla Santa Sede. La "rieducazione" si è resa necessaria dopo lo "schiaffo" di mons. Ma Daqin che il giorno stesso della sua ordinazione episcopale (v. foto) ha dichiarato di non voler più appartenere all'Associazione patriottica (Ap), per meglio rispondere alle sue responsabilità pastorali. Fonti di AsiaNews sottolineano che il coraggioso gesto di Ma Daqin rompe una "ambigua tradizione" secondo cui per "servire la nazione" occorre sottomettersi all'Ap, il cui ideale è far crescere una Chiesa nazionale, indipendente dal papa. In realtà, alla luce degli ultimi scandali avvenuti nel Partito, la popolazione cinese è sempre più critica verso i rappresentanti governativi, considerati corrotti. Le fonti fanno notare che quando mons. Ma Daqin ha dichiarato la sua personale uscita dall'Ap, tutta l'assemblea, meno i governativi, ha applaudito in modo fragoroso. Dal giorno stesso della sua ordinazione, mons. Ma è in pratica agli arresti domiciliari nel seminario di Sheshan, impossibilitato a svolgere il suo lavoro pastorale e si è aperta un'inchiesta contro di lui. Seminaristi e suore che avevano preparato la sua ordinazione, cercando di allontanare vescovi illeciti dalla celebrazione, hanno subito la vendetta dell'Ap: il seminario non ha ancora aperto i battenti per questo anno accademico e la superiora delle suore di Nostra Signora della Presentazione è stata dimessa. Un ulteriore capitolo di "normalizzazione" è il "lavaggio del cervello": lo scorso settembre, divisi in tre gruppi, i 160 sacerdoti e suore hanno dovuto partecipare a tre giornate di corsi presso l'Istituto per il socialismo di Shanghai, per 12 ore al giorno di lezioni, sul dovere verso la nazione, sui regolamenti religiosi e sui principi di indipendenza della Chiesa cinese. Secondo la migliore tradizione del maoismo, le lezioni erano obbligatorie e dopo il corso vi è stato un esame, insieme a una composizione scritta in cui "confessare" quanto si è imparato. Membri dell'Ufficio affari religiosi a livello provinciale, cittadino e distrettuale hanno partecipato alle lezioni come sovrintendenti.

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