sabato, ottobre 06, 2012
Nuovi scontri armati tra Siria e Turchia, proprio all’indomani della decisione di Ankara di consentire operazioni militari al confine dei due Paesi per garantire l’intangibilità del proprio territorio. Intanto, la guerra civile siriana continua a mietere vittime. Anche ieri violenti scontri tra esercito e milizie degli insorti. Ci riferisce Marina Calculli

Radio Vaticana - La tensione al confine tra Turchia e Siria resta rovente dopo l’incidente del razzo siriano caduto tre giorni fa ad Achakale. Ieri un nuovo missile proveniente dalla Siria ha colpito la regione turca di Hatay. Una risposta immediata è giunta da Ankara che ha bombardato per la seconda volta in pochi giorni alcuni obiettivi strategici siriani. Se infatti i venti di guerra parevano essersi allontanati, il premier Erdogan aveva chiarito che la Turchia non tollererà ulteriori violazioni della propria sovranità e sicurezza nazionale. Ad arroventare la tensione tra i due Paesi ieri il Consiglio nazionale siriano, la forza di opposizione politica ad Assad basata proprio in Turchia, ha detto che “questi incidenti rappresentano un tentativo del regime di esportare il chaos nei paesi vicini” Sul terreno intanto si intensificano gli attacchi contro le forze della sicurezza. I ribelli appaiono sempre più forti militarmente. E ieri hanno abbattuto un nuovo elicottero. Il regime dal suo canto bombarda senza sosta le regioni ribelli. Ieri è toccato a Homs, una delle più tradizionali enclavi dell’opposizione.

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