Se la Lega non cambia idea, in Lombardia si andrà al voto al più presto.
Radio Vaticana - Il Governatore Formigoni lancia un vero e proprio ultimatum alla Lega, che, afferma, “ha mostrato la sua anima inaffidabile e ribaltonista”. Per il ritorno alle urne in Lombardia si parla di un periodo tra i 45 e i 90 giorni. Nel frattempo, spiega Formigoni, la giunta dovrà riformare la legge elettorale e approvare il bilancio. Formigoni, poi, nega di essere stato isolato dal vertice del suo partito dopo le tante inchieste aperte sulla sua giunta, in particolare dopo l'arresto dell'assessore alla casa Zambetti; e sottolinea che sarà il Pdl a decidere se tenere o meno le primarie per scegliere il prossimo candidato presidente della Lombardia. Io sarò comunque in campo, fa sapere il Governatore. E a proposito di primarie, è ufficialmente iniziata la corsa all'interno del Partito democratico, con il duello Bersani-Renzi-Vendola. Al centro le questioni delle alleanze. La decisione di Veltroni, fondatore e primo leader del Pd, di non volersi ricandidare in Parlamento viene interpretata dall'area popolare come uno scivolamento del partito verso le posizioni della sinistra di Vendola. E la carta di intenti firmata sabato con Sel e Partito socialista riapre lo scontro nel Pd tra chi è favorevole e chi contrario a ripartire dall'agenda Monti anche dopo le prossime elezioni. (Giampiero Guadagni)
Radio Vaticana - Il Governatore Formigoni lancia un vero e proprio ultimatum alla Lega, che, afferma, “ha mostrato la sua anima inaffidabile e ribaltonista”. Per il ritorno alle urne in Lombardia si parla di un periodo tra i 45 e i 90 giorni. Nel frattempo, spiega Formigoni, la giunta dovrà riformare la legge elettorale e approvare il bilancio. Formigoni, poi, nega di essere stato isolato dal vertice del suo partito dopo le tante inchieste aperte sulla sua giunta, in particolare dopo l'arresto dell'assessore alla casa Zambetti; e sottolinea che sarà il Pdl a decidere se tenere o meno le primarie per scegliere il prossimo candidato presidente della Lombardia. Io sarò comunque in campo, fa sapere il Governatore. E a proposito di primarie, è ufficialmente iniziata la corsa all'interno del Partito democratico, con il duello Bersani-Renzi-Vendola. Al centro le questioni delle alleanze. La decisione di Veltroni, fondatore e primo leader del Pd, di non volersi ricandidare in Parlamento viene interpretata dall'area popolare come uno scivolamento del partito verso le posizioni della sinistra di Vendola. E la carta di intenti firmata sabato con Sel e Partito socialista riapre lo scontro nel Pd tra chi è favorevole e chi contrario a ripartire dall'agenda Monti anche dopo le prossime elezioni. (Giampiero Guadagni)
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