mercoledì, novembre 28, 2012
Tra agosto 2011 e luglio 2012 l’Amazzonia brasiliana ha perso 4656 km2 di foreste: una quota che rappresenta, in realtà, il minimo storico da quando, nel 1988, si è cominciato a misurare la devastazione del polmone del pianeta.

Misna - La porzione di selva rasa al suolo in esame è del 27% inferiore a quella registrata tra agosto 2010 e luglio 2011 (6418 km2) che già aveva segnato un record negativo; è inoltre pari a un sesto dei 30.000 km2 distrutti tra agosto 1994 e luglio 1995. Le misurazioni sono a cura dell’Istituto nazionale di ricerche spaziali che utilizza immagini satellitari e consente di individuare aree che hanno sofferto una rimozione totale della vegetazione fino a un’estensione di 6,25 ettari.

“Mi arrischio a dire che questa è l’unica notizia ambientale positiva che il pianeta ha avuto quest’anno” ha commentato il ministro dell’Ambiente Izabella Teixeira.

L‘area devastata nell’ultimo anno è pari al 76% in meno di quella del 1990 e avvicina il Brasile all’ambizioso obiettivo di ridurre la deforestazione dell’80% tra il 1999 e il 2020. Il gigante sudamericano si è anche assunto volontariamente l’impegno a ridurre le sue emissioni di gas serra del 39% entro il 2020.


È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Ci faranno fare la fine simile a quella di un pesce fuori dall'acqua, se pesci ce ne saranno ancora.

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