Aumenta, con il passare delle ore, il bilancio delle vittime dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Finora, il portavoce dei servizi medici del territorio palestinese Adham Abu Selmaya ha parlato di 21 morti, mentre sembra che nelle ultime due ore l’aviazione israeliana abbia sganciato sulla Striscia più di 150 ordigni.
Misna - “Stiamo cercando di coordinare le attività e convincere le autorità israeliane ad autorizzare l’ingresso del materiale sanitario necessario a soccorrere i feriti” dice alla MISNA da Gaza Ayman Al Shehabi, portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) , secondo cui una volta ottenuti i permessi per l’ingresso dei camion “forniremo una lista dei materiali prioritari”. Di situazione “disastrosa” ha parlato il primo ministro egiziano Hisham Qandil giunto a Gaza questa mattina per una breve visita di tre ore durante la quale si è recato, accompagnato dal primo ministro di Hamas Ismail Haniye, all’ospedale al Shifa, affermando che “l’Egitto non lascerà Gaza da sola”. Durante la sua permanenza sul territorio palestinese non ha retto la tregua di tre ore, collassata tra accuse vicendevoli di violazioni. Secondo alcuni medici, negli ultimi attacchi sono morte due persone, tra cui un bambino, facendo salire il bilancio delle vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva a 21. Tre israeliani erano stati uccisi ieri da un missile. Nel continuo flusso di informazioni che giunge dalla zona, la notizia che un razzo Qassam, il cui lancio è stato rivendicato dal movimento Hamas, sarebbe atterrato nelle acque antistanti la città di Tel Aviv, 75 chilometri a nord di Gaza. È la prima volta dal 1991 che la città costiera si trova sotto attacco di ordigni di tal portata, che hanno provocato paura e sconcerto tra la popolazione. Il governo israeliano ha inoltre annunciato il richiamo di circa16.000 riservisti, in quello che gli osservatori temono essere il segnale precursore di un’invasione di terra. Sul piano diplomatico, si attende domani la visita del ministro degli Esteri tunisino Rafik Abdessalem nella Striscia e, soprattutto, la riunione d’emergenza della Lega Araba convocata al Cairo dal presidente egiziano Mohammed Morsi che ha definito l’attacco israeliano “un crimine contro l’umanità”.
Misna - “Stiamo cercando di coordinare le attività e convincere le autorità israeliane ad autorizzare l’ingresso del materiale sanitario necessario a soccorrere i feriti” dice alla MISNA da Gaza Ayman Al Shehabi, portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) , secondo cui una volta ottenuti i permessi per l’ingresso dei camion “forniremo una lista dei materiali prioritari”. Di situazione “disastrosa” ha parlato il primo ministro egiziano Hisham Qandil giunto a Gaza questa mattina per una breve visita di tre ore durante la quale si è recato, accompagnato dal primo ministro di Hamas Ismail Haniye, all’ospedale al Shifa, affermando che “l’Egitto non lascerà Gaza da sola”. Durante la sua permanenza sul territorio palestinese non ha retto la tregua di tre ore, collassata tra accuse vicendevoli di violazioni. Secondo alcuni medici, negli ultimi attacchi sono morte due persone, tra cui un bambino, facendo salire il bilancio delle vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva a 21. Tre israeliani erano stati uccisi ieri da un missile. Nel continuo flusso di informazioni che giunge dalla zona, la notizia che un razzo Qassam, il cui lancio è stato rivendicato dal movimento Hamas, sarebbe atterrato nelle acque antistanti la città di Tel Aviv, 75 chilometri a nord di Gaza. È la prima volta dal 1991 che la città costiera si trova sotto attacco di ordigni di tal portata, che hanno provocato paura e sconcerto tra la popolazione. Il governo israeliano ha inoltre annunciato il richiamo di circa16.000 riservisti, in quello che gli osservatori temono essere il segnale precursore di un’invasione di terra. Sul piano diplomatico, si attende domani la visita del ministro degli Esteri tunisino Rafik Abdessalem nella Striscia e, soprattutto, la riunione d’emergenza della Lega Araba convocata al Cairo dal presidente egiziano Mohammed Morsi che ha definito l’attacco israeliano “un crimine contro l’umanità”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.