mercoledì, novembre 14, 2012
Giornata di mobilitazione europea contro la crisi. Manifestazioni sono previste per oggi nella maggior parte dei Paesi Ue. Intanto cresce il rischio fallimento per la Grecia, mentre il francese Hollande parla di un momento delicatissimo per il suo Paese. Il servizio è di Salvatore Sabatino: ascolta  

Radio Vaticana - La crisi morde. E non risparmia nessuno, a cominciare dalla Germania, che inizia a risentire del calo di esportazioni verso gli altri Paesi Ue. Neppure la Francia sta bene; a dirlo è lo stesso presidente Hollande, che lancia un grido d’allarme: “la disoccupazione sale, la produzione scende, siamo in un momento critico”. Se la Francia sta male, insomma fa intendere il capo dell’Eliseo, sta male l’intera UE. Dato indiscutibile, visto che l’allarme recessione percorre l’intero vecchio continente, dal Portogallo che, tra mille proteste, è riuscito nel miracolo del risanamento, alla Grecia, che invece, proprio non ce la fa a rialzarsi. Perché nonostante l’Eurogruppo abbia già annunciato un accordo per lo sblocco di 31,5 miliardi di Euro il 20 novembre prossimo, nel frattempo le casse dello Stato sono vuote, ed il rischio fallimento sempre dietro l’angolo. E’ evidente, dunque, che la sola politica di rigore, quella voluta dalla Merkel, non basta. La pensa così l’economista Giovanni Marseguerra:

"Se non si rilanciano gli investimenti, la situazione non può che andare a peggiorare, e chi ne risente di più sono le categorie più deboli: penso alle famiglie, alle famiglie con bambini, penso ai pensionati. Questo, da un punto di vista di giustizia sociale, lascia molto perplessi".

Perplessità che si trasformano in tensioni sociali, in manifestazioni e barricate. Non a caso oggi in tutta Europa è stata indetta una giornata di mobilitazione per il lavoro e la solidarietà. L’Europa dice basta all'austerità.

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