E’ stato recuperato il corpo dell’operaio disperso mercoledì mattina nella zona portuale dell’Ilva a Taranto, Francesco Zaccaria di 29 anni.
Youreporternews - L’operaio gruista stava lavorando nel mezzo, quando sulla città pugliese si è abbattuto un tornado con venti fino a 200 chilometri all’ora. Le ricerche del corpo disperso, sono continuate ininterrottamente. Rese ardue dalla profondità del mare e dalla scarsissima visibilità, come spiegato dalla capitaneria di porto. Il cadavere poche ore fa è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Il corpo era all’interno della cabina della gru finita in mare, individuata ieri a 30 metri di profondità, sbalzata sul fondale dalla forza del vento e coperta da uno strato di fango. Francesco Zaccaria, nato a Taranto e residente nella frazione di Talsano, era scomparso nelle acque di mar Grande, all’altezza del quinto sporgente del porto industriale, nell’area demaniale concessa all’Ilva.
Il cadavere è stato portato in superficie e posto a bordo di una imbarcazione della capitaneria di porto, in attesa dell’arrivo del medico legale. Un ufficiale della guardia costiera ha spiegato che i sommozzatori sono riusciti ad individuarlo perché sono migliorate le condizioni del tempo e soprattutto la visibilità, ieri limitata a dieci centimetri.
Youreporternews - L’operaio gruista stava lavorando nel mezzo, quando sulla città pugliese si è abbattuto un tornado con venti fino a 200 chilometri all’ora. Le ricerche del corpo disperso, sono continuate ininterrottamente. Rese ardue dalla profondità del mare e dalla scarsissima visibilità, come spiegato dalla capitaneria di porto. Il cadavere poche ore fa è stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco. Il corpo era all’interno della cabina della gru finita in mare, individuata ieri a 30 metri di profondità, sbalzata sul fondale dalla forza del vento e coperta da uno strato di fango. Francesco Zaccaria, nato a Taranto e residente nella frazione di Talsano, era scomparso nelle acque di mar Grande, all’altezza del quinto sporgente del porto industriale, nell’area demaniale concessa all’Ilva.
Il cadavere è stato portato in superficie e posto a bordo di una imbarcazione della capitaneria di porto, in attesa dell’arrivo del medico legale. Un ufficiale della guardia costiera ha spiegato che i sommozzatori sono riusciti ad individuarlo perché sono migliorate le condizioni del tempo e soprattutto la visibilità, ieri limitata a dieci centimetri.
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