lunedì, novembre 12, 2012
Intanto, aumenta il rischio di coinvolgimento nel conflitto siriano dello Stato di Israele, già fortemente preoccupato per lo sviluppo della situazione.  

Radio Vaticana - Ieri l’esercito dello Stato ebraico ha sparato colpi d’avvertimento sul Golan, in risposta, sembra, a colpi di mortaio provenienti dal territorio siriano. Immediato l’intervento dell’Onu ad ammorbidire le tensioni. il servizio di Giancarlo La Vella: ascolta
Era dal 1973, che Israele non interveniva militarmente sul Golan. Forse solo un episodio isolato, ma che rischia di infiammare una situazione già pericolosissima. Il tutto è descritto in un comunicato dell’esercito israeliano all’Onu, in cui fa sapere che il fuoco dalla Siria verso il territorio ebraico non sarà tollerato. “Risponderemo con severità”, si dice nel documento. Preoccupato per una possibile escalation della situazione il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che esorta siriani e israeliani ad allentare le tensioni nelle alture del Golan. Intanto, sul fronte palestinese, intervento del presidente americano Obama che in una telefonata con il presidente Abu Mazen ha ribadito il sostegno di Washington a negoziati diretti tra Israele e palestinesi con l'obiettivo di due Stati che vivano fianco a fianco in pace''. Obama ha tuttavia ribadito l’opposizione americana a tentativi unilaterali per per il riconoscimento di uno Stato palestinese come 'stato non membro' dell'Onu. 

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