“La Chiesa cattolica non ha mai sostenuto che il fenomeno di gocce di sangue o di acqua rinvenute sul crocifisso a Irla sia un miracolo. In questi casi la Chiesa è sempre prudente.
Ogni evento straordinario viene attentamente studiato, si chiedono i consigli degli esperti e si osservano norme rigorose prima di pronunciare un giudizio”.
Mumbai, India (Fides) - E' quanto afferma un comunicato ufficiale inviato all’Agenzia Fides dall’Arcidiocesi di Bombay, dove un fenomeno definito “soprannaturale” sta creando subbuglio nella comunità cristiana e in quella civile. Alcuni fedeli infatti avevano notato gocce di acqua e di sangue sgorgare da un crocifisso nella chiesa di Irla, alla periferia di Bombay. Questo supposto “fenomeno straordinario” ha generato un afflusso di folla, di mass media e anche i commenti sarcastici di alcuni opinionisti. L’intellettuale ateo Sanal Edamaruku ha rilasciato dichiarazioni offensive, affermando: “C'è la possibilità concreta che i cristiani abbiamo fatto un buco nella statua di Gesù. Il clero cristiano produce regolarmente miracoli per raccogliere denaro da utilizzare per costruire chiese più grandi”. E ancora: “i cristiani dicono di non essere adoratori di idoli, ma in tali casi si comportano come idolatri…. I cristiani, per impedire che le chiese diventino vuote, ricorrono a espedienti del genere”. Per tali dichiarazioni, i movimenti cattolici “Catholic Secular Forum”, “Association of Concerned Catholics” e “Maharashtra Christian Youth Forum” hanno ufficialmente denunciato alla polizia l’intellettuale, accusandolo di vilipendio alla religione cristiana, diffamazione della Chiesa e blasfemia. L’episodio è stato portato all’attenzione del Card. Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay, che era impegnato nei lavori del Sinodo, in Vaticano, quando la vicenda è venuta alla ribalta delle cronache. Il comunicato ufficiale dell’Arcidiocesi rimarca che “la denuncia è opera di un gruppo di fedeli che si sono sentiti offesi e non è opera della Chiesa istituzionale di Bombay o dell'Arcivescovo di Bombay”. Nello spirito cristiano di pace e riconciliazione, il Card. Gracias si appella a Sanal Edamarukun, chiedendogli di “presentare le scuse per aver ferito i sentimenti del popolo” e chiede ai cristiani che hanno presentato la denuncia “di accettare queste scuse e di ritirare il procedimento legale”.
Mumbai, India (Fides) - E' quanto afferma un comunicato ufficiale inviato all’Agenzia Fides dall’Arcidiocesi di Bombay, dove un fenomeno definito “soprannaturale” sta creando subbuglio nella comunità cristiana e in quella civile. Alcuni fedeli infatti avevano notato gocce di acqua e di sangue sgorgare da un crocifisso nella chiesa di Irla, alla periferia di Bombay. Questo supposto “fenomeno straordinario” ha generato un afflusso di folla, di mass media e anche i commenti sarcastici di alcuni opinionisti. L’intellettuale ateo Sanal Edamaruku ha rilasciato dichiarazioni offensive, affermando: “C'è la possibilità concreta che i cristiani abbiamo fatto un buco nella statua di Gesù. Il clero cristiano produce regolarmente miracoli per raccogliere denaro da utilizzare per costruire chiese più grandi”. E ancora: “i cristiani dicono di non essere adoratori di idoli, ma in tali casi si comportano come idolatri…. I cristiani, per impedire che le chiese diventino vuote, ricorrono a espedienti del genere”. Per tali dichiarazioni, i movimenti cattolici “Catholic Secular Forum”, “Association of Concerned Catholics” e “Maharashtra Christian Youth Forum” hanno ufficialmente denunciato alla polizia l’intellettuale, accusandolo di vilipendio alla religione cristiana, diffamazione della Chiesa e blasfemia. L’episodio è stato portato all’attenzione del Card. Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay, che era impegnato nei lavori del Sinodo, in Vaticano, quando la vicenda è venuta alla ribalta delle cronache. Il comunicato ufficiale dell’Arcidiocesi rimarca che “la denuncia è opera di un gruppo di fedeli che si sono sentiti offesi e non è opera della Chiesa istituzionale di Bombay o dell'Arcivescovo di Bombay”. Nello spirito cristiano di pace e riconciliazione, il Card. Gracias si appella a Sanal Edamarukun, chiedendogli di “presentare le scuse per aver ferito i sentimenti del popolo” e chiede ai cristiani che hanno presentato la denuncia “di accettare queste scuse e di ritirare il procedimento legale”.
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