Presentato ieri alla Camera dei Deputati il libro di Carlo Casini: la dignità umana va riconosciuta a tutti, prima e dopo la nascita; è una convinzione profondamente laica e razionale che prescinde da convinzioni e formazioni religiose
“Domani, in tutto il mondo, per celebrare la Convenzione sui diritti dell’infanzia, si parlerà di bambini-soldato, di bambini schiavizzati per lavoro, di bambini uccisi dalla guerra, e sono convinto che sia giustissimo parlarne. Ma è altrettanto giusto parlare di altri milioni di bambini, altrettanto deboli e innocenti, straziati nell’aborto o nella ricerca del figlio ad ogni costo. Sono i bambini, esseri umani a tutti gli effetti, concepiti ma ancora non venuti alla luce”. Lo ha detto ieri mattina Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita (Mpv), alla presentazione del suo libro “Noi non li dimentichiamo (viaggio tra i bambini non nati per celebrare la Convenzione sui diritti dell‘infanzia)” alla Camera dei deputati. Sono intervenuti anche i presidente emeriti della Corte costituzionale Antonio Baldassarre e Cesare Mirabelli. Per il primo, “la dignità umana va riconosciuta a tutti, prima e dopo la nascita”. Anche per il secondo, “la nascita non può essere discrimine dei diritti”. Per questo è “estremamente interessante l’iniziativa europea ‘Uno di noi’ che si propone di portare alle istituzioni europee milioni di firme raccolte in tutti i Paesi comunitari affinché nel diritto europeo sia specificato che l’uomo è soggetto di diritti fin dal concepimento”.
L’embrione è già persona e la Scienza suffraga quanto viene affermato dalla dottrina cattolica. È infatti già un essere singolare, opera come un individuo distinto dalla madre, con una precisa individualità somatica. Ci troviamo cioè di fronte ad una entità biologica che ha una sua precisa "individualità" nel corpo (soma): l'embrione evidenzia una individualità sua, ben riscontrabile all'analisi del citogenetista che lo osserva. E oggi noi siamo molto attenti alla nostra "individualità somatica", cioè alla nostra identità corporea: non diciamo più "io ho un corpo", ma "io sono il mio corpo".
L’embrione si presenta assolutamente unico e irripetibile. Ogni embrione umano è cioè "unico", non esiste sulla faccia della terra la possibilità che nasca un embrione identico a quello, non è mai esistito in passato uno identico a lui e non esisterà mai. Ora, ciò è proprio quello che antropologicamente chiamiamo la dignità dell'uomo: ogni uomo è un unico, ogni uomo può dare al mondo ciò che nessun altro potrà mai dargli, ogni uomo per la sua irripetibilità è degno dell'amore degli altri perché potranno ricevere da lui ciò che nessun altro potrà mai dare loro. Sbagliano coloro per i quali l'embrione sarebbe qualcosa di 'indifferenziato' nei suoi primi giorni di vita, e sarebbe 'indifferenziato' perché, messo in ambienti diversi, potrebbe diventare molte cose diverse dall'esser uomo.
La conferenza stampa di presentazione del libro si è conclusa con un appello che gli intervenuti hanno rivolto al ministro della Salute, Renato Balduzzi, ed al Governo nel suo insieme. Infatti, Carlo Casini, Antonio Baldassarre e Cesare Mirabelli hanno sollecitato l’Esecutivo a presentare ricorso contro la sentenza della prima Camera della Corte europea che ha condannato l’Italia sul divieto della diagnosi genetica pre-impianto contenuta nella legge 40 sulla fecondazione artificiale. La sentenza è stata emessa il 28 agosto scorso e quindi il Governo ha tempo fino al 27 di questo mese per rivendicare l’autonomia legislativa su questi temi. “Sarebbe altamente significativo - ha commentato Casini - se il ricorso fosse presentato domani, anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Il bambino non nato è a pieno titolo soggetto di diritti e come tali ha diritto a non essere letteralmente fatto a pezzi (spesso con conseguenze fatali) per inseguire il diritto-non-diritto della madre o dei genitori al figlio ad ogni costo ed al figlio sano. È proprio contro questa affermazione del diritto del più forte sul diritto del più debole - ha concluso Casini - che si batte lo spirito e la lettera della Convenzione che domani sarà celebrata in tutto il mondo”.
“Domani, in tutto il mondo, per celebrare la Convenzione sui diritti dell’infanzia, si parlerà di bambini-soldato, di bambini schiavizzati per lavoro, di bambini uccisi dalla guerra, e sono convinto che sia giustissimo parlarne. Ma è altrettanto giusto parlare di altri milioni di bambini, altrettanto deboli e innocenti, straziati nell’aborto o nella ricerca del figlio ad ogni costo. Sono i bambini, esseri umani a tutti gli effetti, concepiti ma ancora non venuti alla luce”. Lo ha detto ieri mattina Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita (Mpv), alla presentazione del suo libro “Noi non li dimentichiamo (viaggio tra i bambini non nati per celebrare la Convenzione sui diritti dell‘infanzia)” alla Camera dei deputati. Sono intervenuti anche i presidente emeriti della Corte costituzionale Antonio Baldassarre e Cesare Mirabelli. Per il primo, “la dignità umana va riconosciuta a tutti, prima e dopo la nascita”. Anche per il secondo, “la nascita non può essere discrimine dei diritti”. Per questo è “estremamente interessante l’iniziativa europea ‘Uno di noi’ che si propone di portare alle istituzioni europee milioni di firme raccolte in tutti i Paesi comunitari affinché nel diritto europeo sia specificato che l’uomo è soggetto di diritti fin dal concepimento”.
L’embrione è già persona e la Scienza suffraga quanto viene affermato dalla dottrina cattolica. È infatti già un essere singolare, opera come un individuo distinto dalla madre, con una precisa individualità somatica. Ci troviamo cioè di fronte ad una entità biologica che ha una sua precisa "individualità" nel corpo (soma): l'embrione evidenzia una individualità sua, ben riscontrabile all'analisi del citogenetista che lo osserva. E oggi noi siamo molto attenti alla nostra "individualità somatica", cioè alla nostra identità corporea: non diciamo più "io ho un corpo", ma "io sono il mio corpo".
L’embrione si presenta assolutamente unico e irripetibile. Ogni embrione umano è cioè "unico", non esiste sulla faccia della terra la possibilità che nasca un embrione identico a quello, non è mai esistito in passato uno identico a lui e non esisterà mai. Ora, ciò è proprio quello che antropologicamente chiamiamo la dignità dell'uomo: ogni uomo è un unico, ogni uomo può dare al mondo ciò che nessun altro potrà mai dargli, ogni uomo per la sua irripetibilità è degno dell'amore degli altri perché potranno ricevere da lui ciò che nessun altro potrà mai dare loro. Sbagliano coloro per i quali l'embrione sarebbe qualcosa di 'indifferenziato' nei suoi primi giorni di vita, e sarebbe 'indifferenziato' perché, messo in ambienti diversi, potrebbe diventare molte cose diverse dall'esser uomo.
La conferenza stampa di presentazione del libro si è conclusa con un appello che gli intervenuti hanno rivolto al ministro della Salute, Renato Balduzzi, ed al Governo nel suo insieme. Infatti, Carlo Casini, Antonio Baldassarre e Cesare Mirabelli hanno sollecitato l’Esecutivo a presentare ricorso contro la sentenza della prima Camera della Corte europea che ha condannato l’Italia sul divieto della diagnosi genetica pre-impianto contenuta nella legge 40 sulla fecondazione artificiale. La sentenza è stata emessa il 28 agosto scorso e quindi il Governo ha tempo fino al 27 di questo mese per rivendicare l’autonomia legislativa su questi temi. “Sarebbe altamente significativo - ha commentato Casini - se il ricorso fosse presentato domani, anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Il bambino non nato è a pieno titolo soggetto di diritti e come tali ha diritto a non essere letteralmente fatto a pezzi (spesso con conseguenze fatali) per inseguire il diritto-non-diritto della madre o dei genitori al figlio ad ogni costo ed al figlio sano. È proprio contro questa affermazione del diritto del più forte sul diritto del più debole - ha concluso Casini - che si batte lo spirito e la lettera della Convenzione che domani sarà celebrata in tutto il mondo”.
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