I media di tutto il mondo (greenreport.it compreso) si sono occupati dell'impatto economico e politico della supertempesta Sandy sui ricchi Stati Uniti e le immagini di devastazione e dell'East Coast e di New York sott'acqua hanno invaso i nostri giornali e gli schermi televisivi, ma nessuno, o quasi, si è chiesto cosa avesse provocato Sandy nella sua corsa dai Caraibi verso la costa medio-Atlantica Usa.
GreenReport - Lo spiega bene El Caribe, un giornale della Repubblica Dominicana: «Sandy nella sua strada attraverso i Caraibi ha fatto 123 morti, ha lasciato quasi 100.000 senza tetto, perdite per milioni nel settore agricolo, ha distrutto circa 35.000 case e in alcune parti del nostro Paese, così come a Cuba, Haiti, Giamaica e Bahamas molte baracche e molti frutteti sono ancora sotto un alluvione fangoso. Tuttavia, tutto questo, per citare un amico, "è secondario" perché i media si sono concentrati sulle elezioni degli Stati Uniti e gli effetti questo Superstorm nel potente nord».
Ma il disastro è davvero enorme se il governo di un Paese poverissimo come la Bolivia ha approvato un Decreto Supremo per inviare a Cuba 120 tonnellate di aiuti umanitari destinati ad attenuare i disastri provocati dall'uragano Sandy.
La premier della Giamaica, Portia Simpson Miller, ha lanciato un appello per coordinare gli sforzi per i lavori di ricostruzione , dopo il passaggio dell'uragano Sandy che ha provocato una scia di distruzioni nell'Isola: un morto, migliaia di sinistrati, strade interrotte, comunità inondate ed il 70% del Paese senza elettricità. il capo della comunicazione dell'Agenzia nazionale del lavoro ha detto: «È presto per fare un totale dei danni, ma possiamo assicurare che si tratta di miliardi di dollari».
Il decimo uragano di questa stagione ciclonica ha colpito per 24 ore le coste della Giamaica con onde alte 10 metri che hanno provocato inondazioni e smottamenti, poi Sandy ha colpito la parte orientale di Cuba, provocando la morte di 11 persone e di altre 9 nella sfortunata Haiti, che fortunatamente non è stata colpita in pieno, altrimenti la tragedia sarebbe stata inimmaginabile.
Piogge fortissime, ondate che hanno invaso le isole, interruzioni della telefonia e dell'elettricità, crolli e danni alle case hanno interessato anche le ricche e turistiche Bahamas.
Granma, il giornale del Partito comunista cubano, spiega che «Durante l'attuale stagione ciclonica si sono formate 18 tormente tropicali e 10 uragani» e proprio Cuba, il Paese dei Caraibi più preparato ad affrontare gli uragani, è stata l'isola più duramente colpita da Sandy.
In visita nelle zone sinistrate di Santiago di Cuba, il presidente Raúl Castro Ruz ha sottolineato: «È stato un colpo davvero duro, è stato un ciclone forte che si è sviluppato rapidamente. La realtà supera tutto quello che le foto della stampa o la televisione possono mostrare: Santiago commuove, sembra una città bombardata. Ma supereremo tutto questo. Voi siete gente agguerrita, lo sappiamo da più di mezzo secolo». Ma ci vorrà ben più del vecchio spirito rivoluzionario per rimettere in piedi le 1.640 case crollate ed i numerosi tetti distrutti e per risarcire i considerevoli i danni inferti all'agricoltura e in particolare alle piantagioni di caffè. Raúl Castro ha detto che verrà mantenuto «Il principio che nessuno sarà abbandonato, per cui si dovrà valutare ogni caso concreto e intervenire immediatamente. Così com'è stato stabilito, coloro che hanno entrate sufficienti dovranno comprare i materiali per riparare le proprie case; nei casi in cui non è così, si assegneranno crediti o si applicherà l'opzione del sussidio, secondo i casi».
A Guantanamo i danni sono stati molto meno che a Santiago di Cuba: sono crollate 62 case e altre 80 sono rimaste senza tetto, non c'era la luce elettrica e si cucina con carbone e legna, ma i bambini sono tornati nelle scuole e si lavora per recuperare le perdite nell'agricoltura. Altre aree della provincia sono più danneggiate, con vittime non ancora quantificate, e si sta cercando di ristabilire al più presto i servizi essenziali.
A quanto pare il regime cubano sta mettendo in piedi un colossale sforzo collettivo per assistere Santiago de Cuba e ripristinare l'elettricità in tutte le zone sinistrate, mentre le autorità sanitarie cubane insistono per incrementare le misure igieniche per evitare possibili epidemie in tutta la regione orientale del Paese ed i medici e le infermiere delle famiglie stanno distribuendo pastiglie di cloro, indicando l'uso corretto di questo prodotto perché sia efficace.
E' anche stata avviata la fumigazione intensiva per l'eliminazione della zanzara Aedes Aegypti, «Che va accompagnata dall'attenzione nelle famiglie e nei centri di lavoro, collettivamente - spiega Granma - perché la città è stata seriamente colpita, con la caduta di molti alberi e un accumulo di macerie, dopo le piogge torrenziali, tutti habitat ideali della zanzara, e si richiede quindi una speciale attenzione contro la moltiplicazione dell'insetto».
GreenReport - Lo spiega bene El Caribe, un giornale della Repubblica Dominicana: «Sandy nella sua strada attraverso i Caraibi ha fatto 123 morti, ha lasciato quasi 100.000 senza tetto, perdite per milioni nel settore agricolo, ha distrutto circa 35.000 case e in alcune parti del nostro Paese, così come a Cuba, Haiti, Giamaica e Bahamas molte baracche e molti frutteti sono ancora sotto un alluvione fangoso. Tuttavia, tutto questo, per citare un amico, "è secondario" perché i media si sono concentrati sulle elezioni degli Stati Uniti e gli effetti questo Superstorm nel potente nord».
Ma il disastro è davvero enorme se il governo di un Paese poverissimo come la Bolivia ha approvato un Decreto Supremo per inviare a Cuba 120 tonnellate di aiuti umanitari destinati ad attenuare i disastri provocati dall'uragano Sandy.
La premier della Giamaica, Portia Simpson Miller, ha lanciato un appello per coordinare gli sforzi per i lavori di ricostruzione , dopo il passaggio dell'uragano Sandy che ha provocato una scia di distruzioni nell'Isola: un morto, migliaia di sinistrati, strade interrotte, comunità inondate ed il 70% del Paese senza elettricità. il capo della comunicazione dell'Agenzia nazionale del lavoro ha detto: «È presto per fare un totale dei danni, ma possiamo assicurare che si tratta di miliardi di dollari».
Il decimo uragano di questa stagione ciclonica ha colpito per 24 ore le coste della Giamaica con onde alte 10 metri che hanno provocato inondazioni e smottamenti, poi Sandy ha colpito la parte orientale di Cuba, provocando la morte di 11 persone e di altre 9 nella sfortunata Haiti, che fortunatamente non è stata colpita in pieno, altrimenti la tragedia sarebbe stata inimmaginabile.
Piogge fortissime, ondate che hanno invaso le isole, interruzioni della telefonia e dell'elettricità, crolli e danni alle case hanno interessato anche le ricche e turistiche Bahamas.
Granma, il giornale del Partito comunista cubano, spiega che «Durante l'attuale stagione ciclonica si sono formate 18 tormente tropicali e 10 uragani» e proprio Cuba, il Paese dei Caraibi più preparato ad affrontare gli uragani, è stata l'isola più duramente colpita da Sandy.
In visita nelle zone sinistrate di Santiago di Cuba, il presidente Raúl Castro Ruz ha sottolineato: «È stato un colpo davvero duro, è stato un ciclone forte che si è sviluppato rapidamente. La realtà supera tutto quello che le foto della stampa o la televisione possono mostrare: Santiago commuove, sembra una città bombardata. Ma supereremo tutto questo. Voi siete gente agguerrita, lo sappiamo da più di mezzo secolo». Ma ci vorrà ben più del vecchio spirito rivoluzionario per rimettere in piedi le 1.640 case crollate ed i numerosi tetti distrutti e per risarcire i considerevoli i danni inferti all'agricoltura e in particolare alle piantagioni di caffè. Raúl Castro ha detto che verrà mantenuto «Il principio che nessuno sarà abbandonato, per cui si dovrà valutare ogni caso concreto e intervenire immediatamente. Così com'è stato stabilito, coloro che hanno entrate sufficienti dovranno comprare i materiali per riparare le proprie case; nei casi in cui non è così, si assegneranno crediti o si applicherà l'opzione del sussidio, secondo i casi».
A Guantanamo i danni sono stati molto meno che a Santiago di Cuba: sono crollate 62 case e altre 80 sono rimaste senza tetto, non c'era la luce elettrica e si cucina con carbone e legna, ma i bambini sono tornati nelle scuole e si lavora per recuperare le perdite nell'agricoltura. Altre aree della provincia sono più danneggiate, con vittime non ancora quantificate, e si sta cercando di ristabilire al più presto i servizi essenziali.
A quanto pare il regime cubano sta mettendo in piedi un colossale sforzo collettivo per assistere Santiago de Cuba e ripristinare l'elettricità in tutte le zone sinistrate, mentre le autorità sanitarie cubane insistono per incrementare le misure igieniche per evitare possibili epidemie in tutta la regione orientale del Paese ed i medici e le infermiere delle famiglie stanno distribuendo pastiglie di cloro, indicando l'uso corretto di questo prodotto perché sia efficace.
E' anche stata avviata la fumigazione intensiva per l'eliminazione della zanzara Aedes Aegypti, «Che va accompagnata dall'attenzione nelle famiglie e nei centri di lavoro, collettivamente - spiega Granma - perché la città è stata seriamente colpita, con la caduta di molti alberi e un accumulo di macerie, dopo le piogge torrenziali, tutti habitat ideali della zanzara, e si richiede quindi una speciale attenzione contro la moltiplicazione dell'insetto».
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