Dalla poesia di Giuseppe Giusti, una canzone di Silvio Foini per Formigoni
per que' pochi scherzucci di dozzina,
e mi gabella per anti-tedesco
perché metto l’euro alla berlina,
o senta il caso avvenuto di fresco,
a me che, girellando una mattina,
capito in Sant'Ambrogio di Milano,
M'era compagno il figlio giovinetto
d'un di que' capi un po' pericolosi,
di quel tal Bossi, autor d'un bel progetto
ove si tratta di secessionosi.
Che fai il nesci Celeste o non l'hai letto?
Ah, intendo: il tuo cervel, Dio lo riposi,
in tutt'altre faccende affaccendato,
a questa roba è morto e sotterrato.
Entro, e ti trovo un pieno di soldati,
di que' con camiciola verde
quali sarebber bergamaschi scalmanati,
messi qui nella vigna a far casini.
Difatti, se ne stavano impalati,
co’ lor vessilli rosa-camunati.
co’ baffi lunghi verdi pitturati.
“A noi il Pirellon pinto di verde
e con Maron che a rider non si perde
ma che stampella a te non vuole più fare
poiché a lungo l’hai fatto tribolare...”
Io non lo so se azzurro oppur celeste
Ma se a Sant’Ambrogio a casa tua passavi le tue feste
al Pirellon saresti stato per vent’anni ancora
senza mandare tutto alla malora!
Ah Formigona Formigona storna,
tu che tenevi il fianco a colui che ormai più non ritorna!
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Sono presenti 5 commenti
Dies irae! E' morto il CELESTE , gli è crollato il pirellone. Verdi , rossi e neri del momento , per un altro giuramento tutti sono all'ordine. Sei grandioso , difficile starti al passo!!
davvero grande!
Un artista...........................
geniale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Concordo. Questo farà strada.
Bella l'idea delle poesie famose.
Andrea V.
Questa tua è vera satira geniale! Complimenti!
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