Il regime di Pyongyang, con l’aiuto attivo della Cina, sta aggirando le sanzioni internazionali che gli proibiscono di comprare e vendere armi. Inoltre, starebbe continuando ad effettuare test missilistici a lungo raggio. Il carico militare, intercettato dalla Corea del Sud, era su una nave proveniente da Shanghai.
Seoul, (AsiaNews) - Nonostante il bando internazionale, la Corea del Nord sta vendendo alla Siria componenti per la costruzione di missili a corto e medio raggio. Lo denuncia un Rapporto delle Nazioni Unite citato dall'agenzia giapponese Kyodo. Nel Rapporto si legge che le autorità della Corea del Sud hanno intercettato lo scorso maggio nel porto di Busan una nave battente bandiera cinese che trasportava cilindri di grafite, necessari per i missili balistici. Il carico proveniva dalla Corea del Nord ed era diretto in Siria.
Secondo alcuni diplomatici dell'Onu, la fregata cinese (partita da Shanghai) è al momento all'ancora nella parte sud della penisola. Secondo il diritto internazionale, infatti, il bando emesso dal Palazzo di Vetro alla vendita o all'acquisto di armi da parte di Pyongyang "non può essere aggirato tramite nazioni terze". Il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato questa mattina che "non può commentare" la questione, mentre un funzionario Onu ha aggiunto che la notizia "era riservata e doveva rimanere tale".
Tuttavia, questi missili hanno riacceso il dibattito sulle sanzioni imposte dal regime dei Kim. Senza l'effettiva collaborazione cinese, infatti, esse rimangono carta straccia: Pechino è di fatto l'ultimo alleato del governo stalinista, a cui invia (anche se in maniera sempre meno regolare) aiuti alimentari ed energetici. Da parte sua, Pyongyang continua a sfidare il mondo: sempre di oggi è la notizia che lo scorso aprile il governo avrebbe condotto "almeno due" test missilistici a lungo raggio.
Seoul, (AsiaNews) - Nonostante il bando internazionale, la Corea del Nord sta vendendo alla Siria componenti per la costruzione di missili a corto e medio raggio. Lo denuncia un Rapporto delle Nazioni Unite citato dall'agenzia giapponese Kyodo. Nel Rapporto si legge che le autorità della Corea del Sud hanno intercettato lo scorso maggio nel porto di Busan una nave battente bandiera cinese che trasportava cilindri di grafite, necessari per i missili balistici. Il carico proveniva dalla Corea del Nord ed era diretto in Siria.
Secondo alcuni diplomatici dell'Onu, la fregata cinese (partita da Shanghai) è al momento all'ancora nella parte sud della penisola. Secondo il diritto internazionale, infatti, il bando emesso dal Palazzo di Vetro alla vendita o all'acquisto di armi da parte di Pyongyang "non può essere aggirato tramite nazioni terze". Il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato questa mattina che "non può commentare" la questione, mentre un funzionario Onu ha aggiunto che la notizia "era riservata e doveva rimanere tale".
Tuttavia, questi missili hanno riacceso il dibattito sulle sanzioni imposte dal regime dei Kim. Senza l'effettiva collaborazione cinese, infatti, esse rimangono carta straccia: Pechino è di fatto l'ultimo alleato del governo stalinista, a cui invia (anche se in maniera sempre meno regolare) aiuti alimentari ed energetici. Da parte sua, Pyongyang continua a sfidare il mondo: sempre di oggi è la notizia che lo scorso aprile il governo avrebbe condotto "almeno due" test missilistici a lungo raggio.
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