Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata dalle suore missionarie del Verbo Incarnato, che al fianco della parrocchia della Sacra Famiglia gestiscono una struttura per mamme e bambini bisgnosi della piccola comunità cristiana di Gaza.
Misna - “Da sabato scorso stiamo vivendo momenti di tensione a Gaza, e la situazione è ulteriormente peggiorata da mercoledì 14 novembre. Attacchi e rappresaglie sono stati praticamente continui. Si sono interrotte le attività quotidiane e il ministero dell’Istruzione della Striscia ha chiuso le scuole per 72 ore. Gli uffici sono vuoti e i negozi sono chiusi, la gente è stremata….ma almeno l’erogazione della corrente elettrica non è stata sospesa. Però quando si fa notte la gente spegne le luci per paura di diventare bersaglio di attacchi. Se prima erano i fedeli cristiani, a chiederci se – in situazioni di pericolo –volessimo andare a casa loro per maggior sicurezza, adesso ci chiedono se possono dormire in parrocchia, nel caso in cui l’offensiva si protragga. Uno di loro, ha detto ai due sacerdoti e a noi suore missionarie: “per favore restate. Se andate via, chi si interesserà a noi e cosa ci accadrà?”.
Se anche la parrocchia è situata in una zona difficile, grazie a Dio stiamo bene. La nostra casa, adiacente al cortile della scuola e della parrocchia, è considerata uno dei luoghi più sicuri, perché tutti la conoscono come un luogo in cui si educa alla pace e si favoriscono le strade per conseguirla. Siamo in attesa di ciò che accadrà nelle prossime ore…. Il nostro desiderio è di restare vicino a questa gente, a questi civili che soffrono senza colpe le circostanze di questa situzione e in particolare ai fedeli cristiani. Cerchiamo di dare a tutti una parola di conforto e speranza [...] aiutandoli ad avvicinarsi a Dio mostrando la via del perdono e il valore della sofferenza vissuta in maniera cristiana.
Possa nostro Signore Gesù Cristo, principe di Pace, accogliere le preghiere che si levano per Gaza e da Gaza. E che conceda a tutti l’amore per la giustizia, la pace e la riconcilazione. Che consoli coloro che soffrono, guarisca i feriti, faccia cessare il boato delle aggressioni. E che conceda infine una pace giusta a Israeliani e Palestinesi. Ciò che sembra impossibile per gli uomini non lo è per Dio. Che Egli tocchi i cuori di tutti, così che un giorno – non troppo lontano, speriamo – gli abitanti di questa benedetta Terra Santa possano vivere da fratelli. Come Dio comanda.
Misna - “Da sabato scorso stiamo vivendo momenti di tensione a Gaza, e la situazione è ulteriormente peggiorata da mercoledì 14 novembre. Attacchi e rappresaglie sono stati praticamente continui. Si sono interrotte le attività quotidiane e il ministero dell’Istruzione della Striscia ha chiuso le scuole per 72 ore. Gli uffici sono vuoti e i negozi sono chiusi, la gente è stremata….ma almeno l’erogazione della corrente elettrica non è stata sospesa. Però quando si fa notte la gente spegne le luci per paura di diventare bersaglio di attacchi. Se prima erano i fedeli cristiani, a chiederci se – in situazioni di pericolo –volessimo andare a casa loro per maggior sicurezza, adesso ci chiedono se possono dormire in parrocchia, nel caso in cui l’offensiva si protragga. Uno di loro, ha detto ai due sacerdoti e a noi suore missionarie: “per favore restate. Se andate via, chi si interesserà a noi e cosa ci accadrà?”.
Se anche la parrocchia è situata in una zona difficile, grazie a Dio stiamo bene. La nostra casa, adiacente al cortile della scuola e della parrocchia, è considerata uno dei luoghi più sicuri, perché tutti la conoscono come un luogo in cui si educa alla pace e si favoriscono le strade per conseguirla. Siamo in attesa di ciò che accadrà nelle prossime ore…. Il nostro desiderio è di restare vicino a questa gente, a questi civili che soffrono senza colpe le circostanze di questa situzione e in particolare ai fedeli cristiani. Cerchiamo di dare a tutti una parola di conforto e speranza [...] aiutandoli ad avvicinarsi a Dio mostrando la via del perdono e il valore della sofferenza vissuta in maniera cristiana.
Possa nostro Signore Gesù Cristo, principe di Pace, accogliere le preghiere che si levano per Gaza e da Gaza. E che conceda a tutti l’amore per la giustizia, la pace e la riconcilazione. Che consoli coloro che soffrono, guarisca i feriti, faccia cessare il boato delle aggressioni. E che conceda infine una pace giusta a Israeliani e Palestinesi. Ciò che sembra impossibile per gli uomini non lo è per Dio. Che Egli tocchi i cuori di tutti, così che un giorno – non troppo lontano, speriamo – gli abitanti di questa benedetta Terra Santa possano vivere da fratelli. Come Dio comanda.
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