Franco Battiato è stato chiamato a presiedere l'Assessorato alla cultura della nuova giunta siciliana. Non annullerà la sua tournèe musicale e farà politica senza uno stipendio
Città Nuova - Tra i cavalli di battaglia che Beppe Grillo ha utilizzato durante la campagna elettorale in Sicilia, c’era una frase - di solito urlata - del tipo: «Voi qui avete tutto: la storia, le tradizioni, la cultura, la natura, il cibo, il clima … non vi manca niente!!!». L’applauso fortissimo che ne seguiva confermava che ha proprio ragione. Ad elezioni concluse cerchiamo di capire a chi verrà data la responsabilità di gestire tutte queste ricchezze, oltre che ai siciliani stessi, ovviamente.
La primissima scelta è caduta su Franco Battiato, figura difficile da definire in poche battute: cantautore, compositore, filosofo, artista e molto altro. Comunque una persona seria, come si è definito da sé già prima dell’affollatissima conferenza stampa a Catania in cui ha ufficializzato l’accettazione dell’incarico di assessore alla cultura.
Con poche frasi dette in meno di tre minuti, compresi gli applausi e le interruzioni, ha delineato alcuni semplici criteri di lavoro e di impegno.
Il primo è che non vuole avere niente a che fare con i politici, ma su questo vedremo come potrà cavarsela, visto che nessuno si immagina una Giunta priva di assessori di nomina strettamente politica.
E poi ha dichiarato: «Scendo in campo volentieri ma parzialmente, perché non posso cambiare mestiere, non posso e non voglio. Ho bisogno di avere uno spazio in cui organizzare degli eventi speciali che mettano in contatto la Sicilia con il resto del mondo, dalla Cina, all’America, alla Germania. Questo è il progetto, ambizioso, ma che si può fare anche con pochi soldi, come abbiamo dimostrato qua e là in passato». Infine ha dichiarato con molta serenità che non vuole stipendio, «perché questo per me è un senso di libertà, perché mi rende libero di potere lasciare da un momento all’altro l’incarico».
Alla domanda: «Ma è il nuovo assessore alla Cultura, Franco Battiato?», l’artista risponde con un certo imbarazzo: «Se mi chiama assessore mi offendo: chiamami Franco e sarò Franco».
Come andrà a finire l’avventura di Battiato si vedrà nel tempo. La prima cosa da fare sarà la definizione del proprio mandato. Infatti in Sicilia non c’è un Assessorato alla cultura, ma esistono l’Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana e l’Assessorato regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo al quale sono attribuiti molti compiti, oltre al turismo, alle professioni turistiche e alla promozione turistica in Italia e all'estero, l’ente si occupa anche di manifestazioni e eventi, sport, spettacolo, cinema, teatri e orchestre.
A ciò si aggiunge la promozione di attività musicali, teatrali, cinematografiche ed artistiche in genere ed infine la vigilanza degli enti di settore. Un bel labirinto in cui sarà difficile districarsi. In ogni caso la nomina di Battiato è stata generalmente accolta con soddisfazione, come un segnale di serietà da parte del neo presidente Rosario Crocetta che sembra voglia avvalersi di persone competenti che non fanno della politica una opportunità di carriera. Tuttavia ancora mancano all’appello ben altri assessorati, che dovranno sciogliere nodi ben più critici e per questi i giochi sono in pieno svolgimento.
Città Nuova - Tra i cavalli di battaglia che Beppe Grillo ha utilizzato durante la campagna elettorale in Sicilia, c’era una frase - di solito urlata - del tipo: «Voi qui avete tutto: la storia, le tradizioni, la cultura, la natura, il cibo, il clima … non vi manca niente!!!». L’applauso fortissimo che ne seguiva confermava che ha proprio ragione. Ad elezioni concluse cerchiamo di capire a chi verrà data la responsabilità di gestire tutte queste ricchezze, oltre che ai siciliani stessi, ovviamente.
La primissima scelta è caduta su Franco Battiato, figura difficile da definire in poche battute: cantautore, compositore, filosofo, artista e molto altro. Comunque una persona seria, come si è definito da sé già prima dell’affollatissima conferenza stampa a Catania in cui ha ufficializzato l’accettazione dell’incarico di assessore alla cultura.
Con poche frasi dette in meno di tre minuti, compresi gli applausi e le interruzioni, ha delineato alcuni semplici criteri di lavoro e di impegno.
Il primo è che non vuole avere niente a che fare con i politici, ma su questo vedremo come potrà cavarsela, visto che nessuno si immagina una Giunta priva di assessori di nomina strettamente politica.
E poi ha dichiarato: «Scendo in campo volentieri ma parzialmente, perché non posso cambiare mestiere, non posso e non voglio. Ho bisogno di avere uno spazio in cui organizzare degli eventi speciali che mettano in contatto la Sicilia con il resto del mondo, dalla Cina, all’America, alla Germania. Questo è il progetto, ambizioso, ma che si può fare anche con pochi soldi, come abbiamo dimostrato qua e là in passato». Infine ha dichiarato con molta serenità che non vuole stipendio, «perché questo per me è un senso di libertà, perché mi rende libero di potere lasciare da un momento all’altro l’incarico».
Alla domanda: «Ma è il nuovo assessore alla Cultura, Franco Battiato?», l’artista risponde con un certo imbarazzo: «Se mi chiama assessore mi offendo: chiamami Franco e sarò Franco».
Come andrà a finire l’avventura di Battiato si vedrà nel tempo. La prima cosa da fare sarà la definizione del proprio mandato. Infatti in Sicilia non c’è un Assessorato alla cultura, ma esistono l’Assessorato dei beni culturali e dell'identità siciliana e l’Assessorato regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo al quale sono attribuiti molti compiti, oltre al turismo, alle professioni turistiche e alla promozione turistica in Italia e all'estero, l’ente si occupa anche di manifestazioni e eventi, sport, spettacolo, cinema, teatri e orchestre.
A ciò si aggiunge la promozione di attività musicali, teatrali, cinematografiche ed artistiche in genere ed infine la vigilanza degli enti di settore. Un bel labirinto in cui sarà difficile districarsi. In ogni caso la nomina di Battiato è stata generalmente accolta con soddisfazione, come un segnale di serietà da parte del neo presidente Rosario Crocetta che sembra voglia avvalersi di persone competenti che non fanno della politica una opportunità di carriera. Tuttavia ancora mancano all’appello ben altri assessorati, che dovranno sciogliere nodi ben più critici e per questi i giochi sono in pieno svolgimento.
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