Per il ritorno in campo di Berlusconi, il nostro Silvio Foini rivisita il “Teodorico da Verona” di Carducci
Sul castello qui di Roma batte il sole a mezzogiorno,
giù dal Colle al pian rintrona
solitario un suon di corno;
brontolando per le stanze
incavolato il Partenope ci va;
ed il prode Berluschino
Pensa al dì che a Roma venne
di quel Prodi al gran cospetto
e il cozzar di mille voti
ne la sala del banchetto,
quando il ferro della Lega
sul buon Prodi si calò
e col vecchio Pdl
egli solo poi regnò.
Guarda il sole sfolgorante
e il chiaro Tevere che corre;
guarda un falco roteante
sovra i merli de la torre;
guarda il Monti cui cedette
la poltrona da cucù
ed il bel vecchio paese
che da lui conquiso fu.
Sfortuna: il predellino si staccò
e finito il bunga bunga tu esclamasti solo “Ohibò!”
Caro vecchio Berluschino, resta alle tue tv,
al tuo caro vecchio Milan ch’ora mai non vince più.
C’è Bersan, lo smacchiatore che smacchiare ti vorrà:
tutto candido sarai, ogni macchia svanirà
e la rossa Boccassini giammai più t’indagherà!
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È presente 1 commento
Al solito. Non ne sbagli una.
Insuperabile ironia.
Molto gustosa.
Carlo
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