lunedì, dicembre 10, 2012
Si è svolta venerdì scorso, 7 dicembre, presso la Sala Camino del Palazzo Ducale di Genova, la presentazione del libro "La mia 'ndrangheta", che riassume la vicenda personale di Rosy Canale, imprenditrice calabrese ribellatasi alla malavita. Il libro, edito Paoline, è stato scritto a quattro mani con la giornalista Emanuela Zuccalà.

La presentazione è stata organizzata dal Presidio genovese di Libera, rappresentato da Chiara Volpato. Hanno partecipato Matteo Indice, giornalista de Il Secolo XIX, Emanuela Zuccalà e Don Gallo. Rosy Canale è intervenuta all’incontro in diretta via skype dagli Stati Uniti, dove vive da qualche tempo a causa delle ripetute minacce di morte che ha ricevuto proprio per la pubblicazione di questo libro. La storia di Rosy sconvolge, travolge e conquista completamente il lettore. Anche quando si tratta di un lettore e conoscitore delle mafie d’eccezione come Don Gallo. Ecco uno stralcio dell’intervento di don Gallo: “Ho seguito la storia di Rosy, perché seguo le vicende di queste organizzazioni mafiose che sono un vero cancro della società. La ringrazio per aver avuto il coraggio di dire di NO. Leggo nel suo libro che si sente tradita dal suo Paese, da un’Italia fatta di uomini bugiardi e schizofrenici di femmine e di potere. Per questo siamo tutti coinvolti … Ma ditelo a Rosy che questo libro mi ha aiutato perché non è un libro di mafia ma un libro di speranza … Mi auguro che Rosy semini ancora questa speranza, per far scattare ancora questa voglia di emancipazione. 40 anni fa mi capitò in mano un documento dell'arcivescovo di Reggio Calabria: analizzava la malavita e concludeva dicendo che se vogliono seguire Gesù i cristiani sono chiamati a combattere questa battaglia. L'arcivescovo chiede il martirio, la dignità, ed é quello che trovate se leggete questo libro. Cara Rosy é vero che il male urla forte, ma la speranza grida più forte. Avevo 17 anni quando ho visto nascere la democrazia, ho celebrato i martiri del Sud, perché la divisione tra i territori è eutanasia per la stessa democrazia ... Vorrei che questo libro lo leggessero tutti, specie le donne. Fintanto che non avremo parità femminile non potremo uscire dall'omertà. Sono loro che possono prendere coscienza ed uscire dal silenzio e gridare: Gesù è il salvatore di tutti ... Un giorno chiesi al Dottor Grasso come si potrebbe arginare questo male. Lui mi rispose che basterebbe rispettare i principi della nostra Costituzione per sconfiggere le mafie. La nostra bella Costituzione Italiana. Mi chiedono che preghiere uso. A Tettamanzi una volta ho detto che oltre al Vangelo uso i primi 12 articoli della Costituzione".

Don Gallo interpreta pienamente lo spirito del Movimento donne San Luca, l’associazione fondata da Rosy Canale, che aveva al centro della sua missione il ruolo della donna come seme insostituibile del cambiamento. Inoltre i numerosi sforzi operati dal Movimento donne, cercando di avviare iniziative di formazione e prima occupazione per donne e giovani in un territorio ad alta concentrazione malavitosa come quello di San Luca, si riassumono nei valori fondamentali della nostra costituzione: primo di tutti il lavoro.

Il libro oltre a testimoniare la straordinaria esperienza del Movimento donne, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica circa la necessità di avviare progetti culturali e di formazione per offrire concretamente un’alternativa di vita a tutte quelle donne e quei giovani che vivono a certe latitudini in cui la malavita diventa l’unico possibile datore di lavoro, e l’unica fonte di sopravvivenza.

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